Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Monumento al Che a Santa Clara

In tutta Cuba la memoria della Revolución è ancora molto vivida ma è a Santa Clara che bisogna andare per respirare quel battito di eternità che continua ad attirarci.

Un viaggio a Cuba non può prescindere dalla storia di quella Rivoluzione capace di portare una piccola isola dei Caraibi al centro del mondo. A Cuba il passato è idealizzato: dai muri di palazzi fatiscenti rimbalzano ancora i motti sbiaditi di Castro e il sorriso giovane di Guevara.

E Santa Clara è la città del Che, il ricordo e la celebrazione della sua figura sono in ogni angolo. Lui, per contro, la veglia con amore dall’alto del gigantesco mausoleo che custodisce le sue spoglie.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Senza voler approfondire la storia e l’ideologia della Rivoluzione cubana, faccio di seguito un brevissimo riepilogo dei fatti che hanno portato all’epica battaglia di Santa Clara e al trionfo di Castro.

Cuba divenne indipendente dagli spagnoli nel 1902. In seguito iniziò la dittatura di Fulgencio Batista che, dopo alterne vicende, riprese il potere con un colpo di stato appoggiato dagli americani nel 1952. Il suo era un regime corrotto e autoritario. Mentre negli alberghi di lusso dell’Avana si incontravano i capimafia e i ricchi giocavano fortune ai tavoli da gioco, la popolazione moriva di fame.

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Nacquero così i primi movimenti di opposizione e l’attacco alla Caserma Moncada di Santiago fu il primo passo della Rivoluzione. L’attacco fallì e tra i ribelli fu catturato anche Fidel Castro che in occasione del processo pronunciò la celebre frase:” la storia mi assolverà”. Condannato a 15 anni, fu liberato grazie ad un’amnistia e si rifugiò in Messico per riorganizzare le forze.

Castro tornò a Cuba insieme a Che Guevara a bordo del mitico Granma, uno yacht americano di 19 metri. Lo sbarco – definito dal Che stesso un “naufragio” – fallì e i pochi ribelli sopravvissuti si rifugiarono nella Sierra Maestra. Il quartier generale dei “barbudos” con le sue sedici capanne in legno, è visitabile nel Parque National Turquino. Tra quella vegetazione impenetrabile Fidel e i suoi continuarono a pianificare la guerriglia contro Batista.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Il 28 dicembre 1958, nei pressi di Santa Clara, una colonna di diciotto giovani ribelli guidati da un impavido Che, fece deragliare un treno blindato che portava rifornimenti all’esercito. I guerriglieri semplicemente sollevarono i binari con una pala meccanica ma questo evento diede inizio ad una battaglia di tre giorni che terminò con la presa di Santa Clara da parte dei Rivoluzionari.

La strada per l’Avana era finalmente libera.

I ricordi di quell’epica battaglia sono ancora vivi nella piccola cittadina di Santa Clara. Sui muri degli edifici coloniali di Parque Vidal, la piazza centrale, si possono riconoscere i fori dei proiettili sparati in quei giorni. In particolare l’Hotel Santa Clara Libre con la sua facciata color menta e la terrazza su cui si erano appostati i tiratori del Che, è diventato un pezzo di storia.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

A Santa Clara ci sono tre luoghi particolarmente significativi per la Rivoluzione e, soprattutto per la memoria di Che Guevara.

Il sito si trova nel punto esatto in cui il treno blindato dell’esercito di Batista fu fatto deragliare. I quattro vagoni originali sono oggi un piccolo museo di divise, armi, foto e mappe che testimoniano di quell’azione così importante. Vi è persino un monumento all’escavatore utilizzato per sollevare i binari.

Grazie a questa impresa determinante per il futuro della Rivoluzione, Santa Clara è ricordata come la città degli eroi.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Una statua in bronzo di Guevara alta sette metri, domina la grande piazza omonima, ad alcuni chilometri dal centro di Santa Clara. Sul piedestallo è riportata la frase “hasta la victoria siempre”. Accanto, incisa su un parallelepipedo, la lettera che il Che scrisse a Castro in occasione delle sue dimissioni da ogni incarico politico per tornare a combattere.

Il monumento è del 1997, lo volle lo stesso Fidel per commemorare i vent’anni dalla morte del Che. I suoi resti furono ritrovati solo dieci anni dopo in una fossa comune segreta nella giungla boliviana e oggi riposano nel mausoleo. L’accesso al mausoleo è consentito dal martedì alla domenica dalle 9,00 alle 17,00. Bisogna entrare a testa scoperta, in atteggiamento rispettoso e non è consentito scattare foto. L’ambiente è piccolo e quasi soffocante ma molto suggestivo: nelle trentotto nicchie in marmo si trovano le spoglie di altrettanti guerriglieri morti per la Rivoluzione, dal pavimento arde la fiamma eterna.

Il museo conserva oggetti personali di Guevara: libri, indumenti e moltissime fotografie.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Rimane un’ultima cosa da vedere prima di lasciare Santa Clara: la statua del Che che tiene un bambino in braccio a rappresentare le generazioni future. Sulla statua sono incisi i momenti chiave della vita da combattente di Guevara. Nella fibbia si vedono i ritratti dei 38 compagni che riposano accanto a lui nel mausoleo.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Ernesto Guevara, soprannominato Che, è nato in Argentina ed è morto in Bolivia, eppure a Cuba è venerato come un eroe. In nessun altro luogo al mondo la sua presenza è tangibile come qui e non solo a Santa Clara.

Guevara era un medico, uno scrittore – memorabili i suoi Diari della Motocicletta – e un lettore appassionato che amava Goethe e Neruda. Era, comunque soprattutto un guerriero che fu accanto a Castro sin dalla fondazione del Movimento 26 Luglio. Dopo la Rivoluzione Fidel lo nominò cittadino cubano per diritto di nascita e lo designò ministro dell’economia.

Il richiamo della lotta lo spinse a ripartire ma la CIA lo catturò nel piccolo villaggio di La Higuera in Bolivia e lo uccise in un’aula della scuola. Per provare la sua morte gli mutilarono le mani, poi lo seppellirono in un luogo segreto.

Cuba: Santa Clara, i luoghi della Rivoluzione e la memoria del Che

Il Comandante divenne così il simbolo universale della speranza, l’eroe tragico che ha fatto della lotta il suo ideale e che va oltre la storia. Morì a soli 39 anni e la sua gioventù e la sua bellezza sono rimaste congelate nel tempo rendendolo immortale.

Come in quella foto scattata da Alberto Korda nel 1960 e divenuta un’icona: il basco in testa e lo sguardo acceso.

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8 Risposte
  1. Visitare questa città significa immergersi a 360° nella storia e nella vita sociale di Cuba. Direi che è un luogo da inserire assolutamente in un itinerario di viaggio in zona, poichè ti inserisce pianamente nel tessuto del posto. Chissà se avrò mai l’onore di vedere i luoghi della rivoluzione!

    1. A Cuba la Rivoluzione si respira veramente ovunque, in ogni angolo, su ogni muro. A Santa Clara il ricordo è forse più tangibile e il mausoleo del Che attira tanti turisti e cubani che non lo hanno dimenticato

  2. Non sono mai stata a Cuba, ma conosco tanti cubani che vivono in Italia, fuggiti dall’odierna mancanza di tutto. La rivoluzione avrà anche vinto, portando una sorta di libertà, ma credo che di strada da fare ce ne sia ancora tanta.

    1. Non è facile capire e soprattutto raccontare la Rivoluzione. Purtroppo Cuba sta soffrendo da anni la mancanza di tutto quanto si può considerare di prima necessità ed è uno strazio vedere un popolo così dignitoso vivere in questo modo

  3. Ammetto di non conoscere i dettagli della rivoluzione cubana legata a Santa Clara, percio’ grazie per questa infarinatura di storia. Mi sembrano proprio luoghi molto importanti da visitare per chi si trova in questa area, in onore a chi ha dato la sua vita per quel paese

  4. Santa Clara e Cuba sono nella nostra lista dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita, perchè da queste strade è passata la storia, quella vera con la S maiuscola.
    In ogni nostro viaggio cerchiamo sempre di integrare anche un luogo che ci racconti una storia, che spesso non conosciamo e che dobbiamo studiare, credo fermamente che viaggiare sia anche questo: divertirsi, scoprire luoghi e culture diverse, ma anche capitoli della storia che non avevamo mai aperto.

    1. Un pò è stato così anche per me, la Rivoluzione di Cuba era nella mia testa ma in modo confuso e soprattutto poetico. Prima di partire e durante il viaggio ho approfondito molto così ho visitato i luoghi simbolo come Santa Clara con maggiore consapevolezza

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