Stati Uniti del Sud: un viaggio per non dimenticare

quadro il problema con cui tutti noi viviamo

Il nostro viaggio negli Stati Uniti del Sud ha un itinerario particolare.

E’ vero che il Deep South è sinonimo di dimore alla via col vento, piantagioni di cotone, caldo e paludi. Cucina cajun e musica zydeco, riti wodoo e jazz.

Il Sud degli Stati Uniti è anche il luogo dove la conquista dei diritti civili è stata lunga e dolorosa. Forse, non ancora compiuta.

Abbiamo scelto delle tappe precise per rendere omaggio alla memoria delle molte persone che hanno dato la vita per l’uguaglianza sociale.

Il tema è ancora attuale. Negli ultimi tempi la supremazia dei bianchi nei confronti delle persone di colore è tornata prepotentemente alla ribalta.

La questione razziale negli Stati Uniti del Sud

“Il problema con cui tutti noi viviamo” è il titolo dell’opera  di Norman Rockwell della foto di copertina di questo articolo.

Il quadro, che si trova al National Center for Civil and Human Rights di Atlanta, rappresenta una bimba nera con le treccine e un libro sottobraccio. Cammina decisa tra quattro agenti di polizia. Gli uomini, lo si vede dalle mani, sono bianchi.

La bambina aveva nove anni e si chiamava Linda Brown. Per entrare a scuola dovette essere scortata. Nel Kansas del 1951 la maggior parte dei bianchi si opponeva all’integrazione che era però sancita dalla Corte Suprema.

Stati Uniti del Sud: un viaggio per non dimenticare
scuolabus con bimbi della comunità nera

Linda Brown è morta nel Marzo 2018. Pochi giorni dopo, il 4 Aprile, il mondo ha ricordato il cinquantenario dell’assassinio di Martin Luther King, leader indiscusso del Movimento per i Diritti Civili.

Queste importanti ricorrenze hanno ispirato il nostro viaggio.

L’idea era quella di approfondire la conoscenza della questione razziale proprio nei luoghi dove il problema è stato maggiormente sentito.

l’itinerario è un omaggio a Linda Brown, Martin Luther King, Bobo Till e ai tanti eroi sconosciuti.

Gli afroamericani negli Stati del Sud

All’ inizio del 1900 molti discendenti di quegli schiavi che avevano lavorato nelle piantagioni di cotone e canna da zucchero, vivevano negli Stati del Sud.

Stati Uniti del Sud: un viaggio per non dimenticare
fontanella riservata alle sole persone di colore – ph Pixaby.com

Negli Stati Uniti del Sud le terribili Jim Crow Laws. sancivano una rigidissima discriminazione nei confronti delle persone di colore.

Dopo la Guerra di Secessione, il Presidente Licoln abolì la schiavitù. A dispetto dei contenuti della “Dichiarazione di Emancipazione”, queste leggi riportavano di fatto i neri ad uno stato di asservimento totale.

Le Jim Crow vietavano ai neri di frequentare determinati luoghi riservati ai bianchi, di bere alle stesse fontanelle pubbliche, di entrare dalle stesse porte. Proibivano i matrimoni misti e abolivano il diritto di voto.

Su mezzi pubblici i posti erano rigorosamente separati. Una grande testimonianza di coraggio ci è arrivata da Rosa Park che rifiutandosi di cedere il suo posto, cambiò il corso della storia.

Stati Uniti del Sud: un viaggio per non dimenticare
le catene sono solo simbolicamente spezzate

Accanto alle leggi iniziarono poi  a diffondersi numerosi regolamenti privati che avevano  lo scopo di escludere i neri dalla vita sociale.

Negli Stati Uniti del Sud, la segregazione era una realtà.

I linciaggi e le impiccagioni di persone di colore accusate ingiustamente di aggressione, furto o stupro, erano all’ordine del giorno.

Tante tappe del nostro viaggio sono state toccanti e commoventi. Hanno suscitato sentimenti di rabbia e di profonda tristezza ma soprattutto ci hanno fatto capire l’importanza della conoscenza. Non dimenticare per impedire che accada di nuovo.

Le tappe più commoventi del viaggio negli Stati Uniti del Sud:

Il mercato degli schiavi di Charleston

La marcia da Selma a Montgomery verso la libertà

Alabama i luoghi della lotta per i diritti civili

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8 Risposte
  1. La storia della segregazione razziale mi ha sempre affascinato per quanto gli americani, sempre così lungimiranti e sul pezzo, siano riusciti ad essere così ottusi. In particolare ho adorato alcuni film, come “il diritto di contare” , che racconta la storia di una donna di colore americana, un genio della matematica, impiegata alla NASA che riuscirà ad ottenere un minimo di riconoscimento grazie al suo capo, assolutamente contro la segregazione.

    1. Antomaio

      Una pagina molto buia della storia americana che ancora purtroppo non è conclusa. Il fil rouge del viaggio è stata proprio la storia della segregazione e della lotta per i diritti civili, ho appreso cose terribili. Prima di partire abbiamo guardato anche molti film sull’argomento e oltre a quello che citi, ti consiglio il bellissimo “Mississippi burning” ispirato anche quello alla storia vera di tre attivisti del nord uccisi e fatti sparire nel profondo Sud.

  2. Piera Carnesella

    Ho avuto la fortuna di vedere tutto il percorso descritto dalle bellissime fotografie che avete scattato e letto i tuoi commenti che le accompagnano. Con te posso viaggiare rimanendo seduta in poltrona, anche se mi piacerebbe farlo, situazioni permettendo. 👏🏻

  3. Noemi Bengala

    La foto della bimba, con quelle sue spalle ben dritte e lo sguardo avanti, mi ha emozionato tantissimo. Ho pensato a diversi on the road negli USA ma non avevo mai pensato a questo nel Sud degli States. Splendido racconto.

    1. Antomaio

      E’ una zona stupenda ma si porta dietro un passato pesante, ho approfondito la questione razziale nel post di Montgomery e Selma

  4. Un viaggio nelle emozioni. Rabbia, dolore, passione, impotenza.. ma anche voglia di riscatto. La schiavitù in America raggiunse davvero livelli di una bassezza unica. Pensando a quei soprusi viene la pelle d’oca, e un unico pensiero: esiste ancora. In maniera diversa, più infida e meglio camuffata, ma esiste ancora

    1. Antomaio

      Purtroppo hai terribilmente ragione. Leggendo le storie e ascoltando le testimonianze degli ex schiavi viene da pensare che sia impossibile anche solo pensare di trattare altri esseri umani in quel modo, invece siamo ancora capaci. E siamo anche capaci di girarci dall’altra parte….

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