Abbazia di Sant’Antimo, austera bellezza medioevale

cipresso accanto al campanile dell'Abbazia di Sant'Antimo

L’Abbazia di Sant’Antimo è uno di quei luoghi di cui l’anima riconosce l’unicità. Ci si sente in pace e anche senza essere particolarmente credenti si percepisce un’atmosfera mistica.

Al di là delle leggende di cui vi parlerò, sono convinta che il luogo in cui sorge non è stato scelto a caso. Qui, tra l’eleganza dei cipressi e l’argento degli ulivi, ognuno ritrova la sua spiritualità.

L’Abbazia di Sant’Antimo non la si incontra per caso, bisogna andarci apposta. Bisogna volerla e cercarla e una volta trovata lasciarsi catturare dalla sua bellezza fatta di austerità e di armonia.

La costruzione in pietra chiara è parte della natura meravigliosa che la circonda, le fa da cornice e la ingloba in mondo mistico e purissimo.

Siamo in Toscana, non lontano da Montalcino e precisamente nel comune di Castelnuovo dell’Abate. La Toscana è una regione straordinariamente ricca di bellezze naturali e artistiche che qui in Val d’Orcia, trovano la loro sublimazione.

Abbazia di Sant'Antimo, austera bellezza medioevale

L’Abbazia di Sant’Antimo tra storia e leggenda

Nel luogo in cui si narra sia stato martirizzato Sant’Antimo da Arezzo sorgeva un piccolo oratorio, accanto a una villa romana. In seguito l’Abate di Pisa ricevette dai Longobardi l’incarico di costruire qui un Monastero Benedettino. I pellegrini, i mercanti e i soldati vi si fermavano percorrendo Via Francigena diretti a Roma.

E’ probabilmente solo una leggenda ma pare che Carlo Magno in persona di ritorno da Roma decise la costruzione dell’Abbazia di Sant’Antimo nel 781. Lo fece perché la sua preghiera di essere risparmiato dalla peste che imperversava nella zona del monte Amiata, fu esaudita.

Si sa però per certo che suo figlio Ludovico il Pio la trasformò in Abbazia Imperiale. L’abate era un Conte palatino, ovvero un consigliere del Sacro Romano Impero e l’Abbazia di Sant’Antimo divenne ricca e potente. Aveva sotto di sé trentotto chiese, terreni e castelli in tutta la Toscana.

La costruzione della chiesa iniziò nel 1118 prendendo a riferimento le grandi abbazie benedettine francesi come Cluny. Era già in decadenza per ragioni di cessioni di territorio quando Papa Pio II (Piccolomini) decise di sopprimerla nel 1492. Il Papa stava facendo di Pienza la sua città “ideale” arricchita di nuovi palazzi e aveva bisogno di avere i favore dei Vescovi. Infatti i beni di Sant’Antimo finirono al Vescovo di Pienza.

Per molti anni fu utilizzata come rimessa agricola, poi a fine ottocento iniziò un lungo restauro e fino al 2015 venne occupata da una comunità di monaci francesi. Oggi è parte della diocesi, ma lo spirito benedettino di creatività e amore continua a permeare le sue mura.

Il romanico particolare di Sant’Antimo

La bellezza di Sant’Antimo è evidente dai primi passi che si fanno per raggiungerla una volta lasciata l’auto. Si vede per prima l’abside, nella sua perfezione circolare che parte dalla bifora centrale e si completa con le cappelle radiali dietro l’altare.

Il grande cipresso accanto al campanile sembra accompagnare il campanile nel suo slancio verso l’alto. E’ diversa da tutte le altre chiese della Toscana, eppure la sua austera bellezza è perfettamente inserita nel paesaggio che la circonda.

L’interno è molto semplice in puro stile romanico con tre navate. Quello che la rende veramente speciale è la luce sfumata che entra dalla bifora e diffonde in chiesa i colori caldi della pietra. L’onice e il travertino sono trattati, come si usava nel Medioevo, con una polvere color ocra per proteggerne la struttura.

Abbazia di Sant'Antimo, austera bellezza medioevale

I fasci di luce mettono in evidenza i bellissimi capitelli scolpiti. Dietro all’altare si trova un deambulatorio che consentiva ai pellegrini di entrare da una navata e uscire dall’altra girando intorno al coro, esempio molto raro in Toscana. Infatti nella costruzione dall’Abbazia di Sant’Antimo intervennero architetti e maestranze francesi che lasciarono la loro traccia.

Nel pieno rispetto della logica delle abbazie benedettine, accanto alla chiesa si trovano la sala capitolare, la sala del tesoro (oggi farmacia) e gli alloggi dei monaci.

A me ha ricordato molto l’Abbazia di Morimondo e, soprattutto quella di Sénanque immersa nei campi di lavanda.

Leggete anche:
Abbazia di Sénanque: silenzio mistico tra i campi di lavanda
Morimondo e le abbazie lombarde, arte e spiritualità

Dell’antico edificio di epoca carolingia rimangono solo la cripta e la cappella.

L’Abbazia di Sant’Antimo è un luogo speciale, dove l’anima si rasserena contemplando una bellezza che è anche armonia e pace.

  • Abbazia di Sant'Antimo, austera bellezza medioevale
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  • Abbazia di Sant'Antimo, austera bellezza medioevale

All’esterno la natura gioca con la pietra, le foglie degli ulivi nascondono la facciata in un abbraccio argentato e lo sguardo si perde nel verde delle colline.

Le porte della chiesa sono sempre aperte come quelle della Gerusalemme celeste ed è bello pensare all’Abbazia come a un'”officina delle anime dove si ricoverano gli sperduti”.

Per ulteriori informazioni: www.antimo.it

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28 Risposte
  1. Un luogo che ispira pace e tranquillità, come hai detto tu anche per chi non è credente. Mi sa che in questo periodo avrei proprio bisogno di trascorre un paio di giorni in un posto simile!
    Questo articolo mi ha fatto venire in mente una cosa: allora quando uno superava la peste, costruiva un’abbazia come segno di gratitudine, ora che abbiamo più o meno superato la pandemia siamo in genere diventati meno grati e più intolleranti… Dovremmo prendere spunto dal passato.

  2. Sono stata a Sant’Antimo tanti anni fa e ne conservo ancora un ricordo unico. Ho avuto la fortuna di partecipare ad un campo di volontariato e di conoscere i monaci che vi abitavano: un’esperienza stupenda!

  3. Un vero splendore. Amo gli edifici medievali soprattutto se celano storie curiose o leggende. Sapere che questa abbazia sia stata edificata per contrastare la peste ha un non so che di esoterico… peccato i repentini cambi di destinazione d’uso che ha subito nel corso dei millenni!

  4. Libera

    Questo luogo trasmette un senso di pace davvero incredibile! Ne ho già sentito molto parlare di questa abbazia, ci farò sicuramente un salto in primavera.

  5. Sant’Antimo è un’abbazia davvero spettacolare! L’ho visitata tantissimi anni fa ma ancora adesso ricordo la sua imponenza e la sua maestosità: ci tornerei però per vederla con gli occhi di oggi, sicuramente più attenti e scrupolosi!

  6. Semplicemente stupenda! Già dalle foto sembra pervasa da quella luce calda che avvolge un po’ tutta la Toscana e mette una gran voglia di vederla.
    Ho girato un po’ in Val d’Orcia ma qui non sono mai stata ma, come dici tu, ora che la conosco la voglio, volendola la cercherò e poi, una volta trovata, mi lascerò catturare! 🙂

  7. Credo che utilizzare questa Abbazia come rimessa agrigola sia stato uno spreco. Meno male che l’hanno ristrutturata e che ora è visitabile. È così bella! 😊

  8. Questa Abbazia non l’abbiamo mai visitata, sembra veramente un luogo particolare, pieno di pace! Grazie per tutte le informazioni che ci hai fornito, sicuramente approfitteremo di un week end per visitarla.

  9. L’abbazia di Sant’antimo rappresenta un esempio di austera bellezza medievale che ricorda l’importanza dell’architettura e dell’arte nella storia del nostro paese. Molto bella anche se non ho avuto l’occasione di vederla di persona.

  10. Marina

    Il romanico è uno degli stili architettonici che più amo, ed è difficile trovare edifici che non siano stati rimaneggiati nel corso dei secoli. Questa abbazia è rimasta intatta ed è veramente un gioiello.

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