Alda Merini sui navigli il ricordo della poetessa milanese

Alda Merini sui navigli ci è nata e ci ha vissuto, ha frequentato le botteghe, la libreria del Libraccio e la tabaccheria dove acquistava le sue inseparabili sigarette. E’ stata tra la gente del quartiere, quella come lei, negozianti, portinaie, operai.

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta

Alda amava la sua città, i navigli, i tram, il vociare del mercato ma Milano e tutta l’Italia si è accorta di lei troppo tardi.

Oggi il suo quartiere si è trasformato: davanti alla sua casa natale ci sono i tavolini di uno dei tanti locali della movida milanese i cui giovani avventori poco sanno della sua arte e della sua sofferenza.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

Eppure i versi di Alda Merini, audaci e visionari, continuano a toccare il cuore di molti lettori tra cui il mio.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

Lo Spazio Alda Merini sui navigli, la Casa Museo della poetessa

Ricavato in una ex tabaccheria, lo Spazio Alda Merini di Via Magolfa, 30 – è, per sua stessa definizione un “hub culturale aperto alla collettività, ricolmo di arte e di poesia”.

Alla morte della poetessa, le figlie hanno donato al Comune di Milano gli arredi dell’appartamento in Ripa di Porta Ticinese.

La stanza originale di Alda, con gli oggetti che le erano cari e in qualche modo la caratterizzavano, è stata ricostruita e si può visitare per ritrovare tra le cose il suo “caos creativo”.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

Il mondo di Alda: la macchina da scrivere, il pianoforte, gli accendini sparpagliati, le immancabili Diana blu. E poi ancora il rossetto, la collana di perle, gli anelli e l’immaginetta del Papa accanto alla lattina di Coca Cola e agli orecchini spaiati. La polvere sui mobili non deve essere rimossa perché ” è fatta di ali di farfalla sbriciolate” e se la spolveri cancelli i ricordi.

Sulla parete della sua stanza c’erano appunti e numeri di telefono spesso senza nomi, scritti a caso, è il Muro degli Angeli, staccato e riportato in Via Magolfa insieme alla porta di casa anch’essa ricolma di scritte.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

E’ una visita davvero interessante quella allo Spazio Merini a partire dal muro di cinta sul quale sono riportati alcuni dei suoi versi più conosciuti per mantenere viva la memoria di una persona straordinariamente sensibile, schietta e intelligente.

il mio letto

è una zattera che

corre verso il divino

Per maggiori informazioni su visite ed orari: Spazio Alda Merini casa delle Arti

Chi era Alda Merini

La vita di Alda Merini si può definire drammaticamente eccezionale. Nata a Milano, sui navigli, frequenta le elementari e la scuola di avviamento al lavoro dato che il Liceo la rifiuta. La sua anima tormentata e passionale la rende una persona difficile. Sarà il marito, Ettore Carniti, a farla internare dopo un’ennesima scenata di gelosia.

L’esperienza del manicomio la segnerà per sempre ma nonostante gli elettroshock e le altre terapie aggressive mantiene la lucidità di vedere l’umanità dove nessuno la notava: “ero matta in mezzo ai matti, sono nate lì le mie amicizie più belle“.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

Dopo essere rimasta vedova, inizia a farsi conoscere e a frequentare gli ambienti letterari ma senza montarsi la testa. Quasimodo la definirà “un’operaia del pensiero”.

La sua vita è fatta di esperienze intense: il periodo dolorosissimo degli internamenti, l’amore folle e passionale per il suo secondo marito, la vita a Taranto.

I suoi versi, che riescono a scavarti dentro, la fanno una delle grandi donne Milanesi, un vero esempio di resilienza culturale.

Ironica e sognatrice, non perse mai la gioia di vivere: si racconta che il giorno che uscì dal manicomio lavò il pavimento con lo champagne per brindare alla vita.

Io ero un uccello dal bianco ventre gentile

qualcuno mi ha tagliato la gola per

riderci sopra

Nel suo linguaggio scarno e diretto si legge tutto il dolore degli esclusi. Lei che ha lottato contro il pregiudizio di essere considerata diversa ” non conforme alla società” e quindi pazza.

Alda Merini sui navigli il ricordo della  poetessa milanese

E poi c’è l’amore, quello intenso, folle carnale. L’amore coraggioso, mostrato e sublimato.

…ecco fate l’amore

e non vergognatevi

perché l’amore è arte

e voi i capolavori…

Durante la mia visita allo Spazio Alda Merini, sui navigli, ho acquistato il libro scritto dalla figlia Emanuela Carniti , che racconta di una mamma, donna e artista indomita e generosa. Un’artista a tutto tondo e soprattutto una donna libera. “Anche se ha passato la vita chiusa tra il manicomio e una casetta di quarantacinque metri quadri, libera lo è stata davvero. Ma soprattutto è stata un poeta” (E. Carniti).

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26 Risposte
  1. La mia conoscenza di Alda Merini è davvero superficiale e me ne sono resa conto leggendo questo articolo. Non sapevo per esempio che fosse stata internata e che avesse dovuto subire delle terapie così aggressive, dalle quali probabilmente in pochi riuscirebbero a riprendersi senza perdere la lucidità. Una tappa che mi segno per la prossima visita a Milano (sperando questa volta di avere più di mezza giornata a disposizione).

    1. La sua vita è stata davvero difficile ma lei non si è mai persa d’animo e ha saputo trarre il meglio da ogni momento buio, davvero una grande donna

  2. Vivendo a Milano mi capita spesso di passeggiare sui Navigli e avevo visto la targa sulla casa dove ha vissuto.
    Ma non mi era mai capitato di scoprire di più sulla poetessa.
    Ma grazie al tuo articolo mi hai ispirato a fare un salto allo Spazio per vedere da vicino il mondo di Alda

  3. Libera

    Mi piacerebbe moltissimo visitare i luoghi di Alda Merini e tra l’altro, non sapevo fosse vissuta ai Navigli, il mio quartiere preferito in assoluto di Milano. Mi hai dato un ottimo spunto, grazie

  4. Alda Merini che donna unica, mi è piaciuto leggere in questo articolo la sua storia, per lei provo da sempre una grande ammirazione e da anni ho fatto mia la frase” nessuno mi pettina bene come il vento “

  5. Sono di Milano ed Alda Merini ha sempre fatto parte della città e della cultura popolare e sono molto contanta che la sua memoria continui a vivere tra le strade della sua città. Non sapevo che fosse stata internata, povera donna!

  6. Vedere un museo dedicato ad Alda Merini per me sarebbe il top. E’ una poetessa che ho sempre adorato, e ritengo che sia stata una donna molto forte che ha saputo descrivere alcune realtà con sensibilità e maestria!

  7. Scrivi sempre degli articoli davvero interessanti, questo omaggio ad Alda Merini è bellissimo! Comunque da oggi sarò orgogliosa della polvere sui mobili di casa visto che è fatta di “ali di farfalla sbriciolata” : )

  8. Penso sia magnifico quanto alcune città entrino nell’anima delle persone e, quindi, di rimando, queste persone entrino nell’anima della loro città. Un connubio bellissimo e suggestivo, per ricordare una donna meravigliosa.

  9. sara bontempi

    Sarò a Milano per il Bit, spero di avere tempo per andare sui navigli e visitare lo spazio Alda Merini, grazie per avermelo fatto scoprire

  10. Alda Merini è Milano e Milano non è Milano senza Alda Merini: un’artista e poetessa totalmente legata alla sua città, una vera Milanesa. Sono contenta che la città di Milano le sia riconoscente e che i Navigli parlino ancora di lei.

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