Oggi le spiagge della Baia dei Porci – Playa Larga e Playa Giròn – sono frequentate dai turisti per le immersioni nei loro meravigliosi fondali . Il mare tocca tutte le sfumature del blu.
Il ricordo dello sbarco americano è ormai sbiadito, come i cartelli che inneggiano alla Revolutiòn. Ma al Museo di Playa Giròn il tempo sembra essersi fermato a quel lontano 17 Aprile del 1961.
Nel piccolo museo, che sorge nel luogo simbolo della Guerra Fredda, si respira ancora un’atmosfera carica di orgoglio e di speranza .
Poco prima dell’entrata alla Baia dei Porci, un enorme cartello che il sole implacabile continua a scolorire, recita così:
“Playa Giròn, primera gran derrota del imprialismo yanqui en América latina”.
Accanto, tra la polvere della strada, passano carretti trainati da cavalli stanchi, vecchie Lada color crema e auto americane che hanno perso la loro brillantezza.
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Cosa è successo alla Baia dei Porci
Quello della Bahia de los Cochinos – o Baia dei Porci come la conosciamo noi – è uno degli episodi più controversi del secolo scorso. Causò una pericolosissima tensione tra le due superpotenze di allora, Usa e Urss.
Il 17 Aprile 1961 un gruppo di esuli cubani rifugiati negli Stati Uniti e sostenuti dal governo americano, tentò di invadere Cuba e rovesciare la neonata dittatura di Castro.
Gli Stati Uniti consideravano l’America Latina un pò come il loro “cortile di casa” e il regime comunista di Cuba era pericoloso perché avrebbe potuto diffondersi in altre aree.
Non volendo esporsi direttamente mandarono avanti gli ex cubani che Castro aveva privato delle proprietà terriere. Avrebbe dovuto essere un attacco lampo ma non andò proprio così.
Gli arei non centrarono gli obiettivi, le imbarcazioni si incagliarono nella barriera corallina, gli uomini male addestrati furono catturati o uccisi.
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Questa incredibile vittoria della piccola Cuba sul gigante statunitense provocò sia un rafforzamento della leadership di Castro che uno spostamento dell’isola verso l’influenza sovietica.
La catastrofica invasione delle Baia dei Porci fu un duro colpo per l’amministrazione Kennedy ma soprattutto generò la crisi dei missili di Cuba. I russi infatti infatti posizionarono le loro testate sull’isola e la guerra nucleare si evitò per un pelo. I tesissimi negoziati si conclusero con il ritiro dei missili in cambio della garanzia di non attaccare più Cuba.
Iniziò così un durissimo embargo che, nonostante molti tentativi, dura ancora oggi.
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Il racconto del Museo
Il Museo commemorativo di Playa Giròn ha ovviamente un’impostazione propagandistica ma io l’ho trovato molto interessante e anche commovente.
Vi sono molte immagini di un giovane Fidel in azione mentre scruta l’orizzonte indossando l’immancabile divisa. Mezzi sequestrati agli americani, armi, munizioni, cartine, divise e cimeli di varia natura.
Mi è piaciuta molto la parte iniziale del percorso che sottolinea ed enfatizza quanto d buono ha fatto la Rivoluzione. Una più equa distribuzione della terra e una massiccia campagna di alfabetizzazione, vera arma di sviluppo ed emancipazione.
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Un filmato dell’epoca di quindici minuti proiettato in una saletta apposita, racconta i fatti. La vittoria cubana ottenuta in sole 72 ore, i 156 caduti anche civili, la difesa preparata dai soldati e l’aiuto dei campesinos intervenuti con il cuore a difesa della Patria. Gli aerei dei controrivoluzionari con le false insegne cubane e la richiesta di uccidere tutti i gusanos, i vermi traditori.
I prigionieri furono invece scambiati con 53 milioni di dollari di medicine e cibo.
Particolarmente toccante è il muro con i ritratti e le storie delle vittime cubane, ragazzi giovani che sognavano un futuro. Mi commuovono sempre le vite stroncate dalla guerra da qualunque parte della barricata siano state.
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Cuba non è solo musica, rum e un mare da favola. E’ anima, sofferenza, storia. E un viaggio nell’isola è un arricchimento umano e culturale.
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Visitare l’Avana, emblematica capitale di Cuba
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I colori di Trinidad, la città coloniale più bella di Cuba
Una storia di cui ricordavo poco o niente. Mi è stato utile rispolverare questo capitolo di storia, anche se in effetti non è poi così lontana e fa riflettere su come gli equilibri politici siano sempre molto precari e a rischio di crollare da un momento all’altro.
E’ stato un episodio che ha rischiato di far scoppiare una guerra nucleare, è proprio vero che non ci sono limiti alla follia umana
Hai ragione questo è una ramo della storia di Cuba che spesso si tralascia soffermandosi sul lato marino e vacanziero ma effettivamente la storia dell’isola e dei suoi abitanti è così complessa che merita davvero un approfondimento come una visita in questo museo
A me è piaciuto molto e ho voluto assolutamente inserire questa tappa nel nostro tour per imparare qualcosa di più sulla storia dell’isola
Non conoscevo tutta la storia che girava intorno alla Baia dei Porci, è sempre interessante visitare i musei del luogo per imparare sempre cose nuove.
A Giron si impara il punto di vista dei cubani mentre di solito si tende a studiare secondo quello degli americani…
sai che non conoscevo questo pezzo di storia?? Che piacere scoprire il posto in cui tutto è accaduto da un tuo articolo. Ec è proprio vero che Cuba è soprattutto sofferenza, forse da quello deriva la sua forza.
Cuba ha una storia antica e lacerante e il suo popolo ha dimostrato e dimostra ancora un coraggio e una capacità di sopportazione davvero rari
Sebbene sia stata una guerra lampo, anche io non posso fare a meno di commuovermi per i caduti perchè, qualunque sia la guerra, c’è sempre un prezzo e viene sempre pagato dai più giovani e questo, nella mia mente, è qualcosa di profondamente sbagliato e disturbante.
Le vite delle persone dovrebbero valere più di ogni cosa al mondo
L’episodio della Baia dei Porci mi venne chiesto alla maturità dalla mia docente di storia e lo ricordo come se fossi ieri nonostante siano passati 13 anni. Interessante che ci sia un museo che spieghi cos’è successo e ci faccia riflettere su di un episodio che cambiò per sempre la storia di Cuba.
ma dai! Di solito i programmi di storia non arrivano così avanti.. almeno te lo ricordavi!
Ricordo molto bene l’episodio storico e hai fatto bene a ricordarlo, a maggior ragione che oggi l’area è raggiunta solo per le immersioni. Abbiamo la memoria corta, bene rinfrescarsela ogni tanto.
Purtroppo il museo non era molto frequentato, ma è stato interessantissimo ripercorrere quel fatto da un altro punto di vista
Mi hai ricordato una pagina di storia studiata anni fa e che a malapena ricordavo. Ecco perché articoli come il tuo sia i musei commemorativi sono importanti: per non dimenticare mai.
Anche io avevo solo ricordi vaghi di quell’avvenimento studiato a scuola, mi sono appassionata ad approfondirlo
Questa non la sapevo proprio! Ci sono pezzi di storia extra europea che ignoro completamente. Il bello di viaggiare (o leggere di viaggi altrui) e’ anche quello di scoprire queste storie!
Cuba è una nazione dove la storia si respira in ogni angolo
Ho visto un paio di film che trattano questo argomento ed è un avvenimento storico che affascina molto sia me che mio marito. Questo museo sarebbe un dei tanti motivi per visitare Cuba!
Cuba è un’isola ricca di storia!