L‘ambiente selvaggio degli acquitrini unito al folklore gitano rendono le tradizioni della Camargue spettacolari e giocose.
Pur risentendo dell’influsso spagnolo, le corse camarghesi non sono cruente come le corride. In Camargue si celebra il toro e non il torero ed è il nome dell’animale quello che compare sui manifesti.
Gli abitanti , rudi e genuini sono profondamente legati al territorio, ai suoi simboli e alle radicate tradizioni della Camargue che è in Provenza ma ne sembra lontana anni luce.
Cavalli e tori: la Camargue allo stato puro

I tori e i cavalli sono indissociabili da questa terra selvaggia e affascinante.
I leggendari cavalli bianchi di razza camarguese sono relativamente piccoli – circa 1,40 al garrese – e vivono liberamente nei grandi spazi aperti delle paludi . Sono molto resistenti al sole cocente, al vento e alle piogge battenti e i loro zoccoli duri si adattano ai terreni fangosi degli acquitrini.
Questi bellissimi animali, che pare siano nati ai tempi dei romani da un incrocio tra i cavalli arabi e una razza locale, hanno un carattere docile e sono instancabili lavoratori.
I gardians li montano per sorvegliare le mandrie di tori allevati in semi libertà.

Normalmente i tori sono molto calmi nel loro habitat naturale, e non è raro vederli radunati sotto un albero per trovare ristoro alla calura estiva. Si spostano lentamente per trovare erba fresca seguendo il simbeù, un toro castrato che porta al collo un campanaccio e guida la mandria.
Purtroppo sia i tori che i cavalli sono marchiati a fuoco con il simbolo della mandria a cui appartengono. Vivendo liberi in spazi molto vasti, sarebbe difficile riconoscerli. I cavalli sono marchiati con una lettera che oltre a rappresentare l’iniziale del nome, indica anche l’anno di nascita (ogni anno i nomi iniziano con la stessa lettera).
Insieme ai cavalli, i tori neri con le corna lunghe sono il simbolo di tutta una regione e i protagonisti di ogni festa camarguese degna di questo nome.
Da Aprile a Ottobre nelle arene di Arles e di tutti i villaggi della Camargue si svolgono i giochi taurini. La corsa camarghese, che ebbe origine nel 1400, consiste nel prendere al toro la coccarda che gli viene posta sulle corna. La festa più prestigiosa, la Coccarda d’Oro è quella dell’inizio di Luglio.

I gardians sono un pò come i nostri butteri, sorvegliano a cavallo le mandrie – manades – dei tori che vivono allo stato brado.
La loro festa, il 1 Maggio ad Arles, è davvero spettacolare con i costumi tradizionali e la benedizione dei cavalli.
Tradizioni della Camargue: la croce

La croce della Camargue simbolizza tutto l’animo di un popolo di guardiani e pescatori. La forma della croce evoca i tre elementi, l’acqua, la terra e il cielo che sono l’essenza di questa regione.
La parte più bassa della croce rappresenta l’acqua: ha la forma di una barca, quella delle Sante Marie approdate qui per evangelizzare la Provenza. E’ il simbolo della speranza.
Al centro è raffigurata la terra: un cuore simbolo di carità e segno dell’amore degli uomini per la loro regione.
Infine in alto, il cielo: i tridenti utilizzati negli allevamenti dei cavalli rappresentano la fede.
E’ bellissimo vedere questa croce dal significato così profondo, dipinta sui muri bianchi delle manades, gli allevamenti di cavalli e tori.
La croce fu fatta disegnare a Paul Herman dal marchese Folco de Baroncelli. Nato da una famiglia nobile di origini fiorentine, trascorse l’infanzia a Nimes e si innamorò dei tori e della Camargue. Divenne poi allevatore ma soprattutto strenuo difensore di una terra che aveva saputo mantenere intatte le tradizioni provenzali.

I canneti della Camargue
Ormai sono rimasti in pochi a tagliare le canne a mano nelle paludi di Vauvert ma una volta la “sagne” come si chiama in provenzale, era una vera fonte di sostentamento.
Tagliate verdi in estate e poi lasciate essicare , le canne diventavano foraggio per il bestiame e tettoie per le case dei gardians.
La canna della Camargue è di ottima qualità e viene esportate in tutta Europa e utilizzata nei tetti grazie alle sue caratteristiche di isolante termico e acustico.
I pergolati che rendono le case provenzali così caratteristiche, sono ricoperti proprio con i cannicci della Camargue.

Una terra che mi ha stupito e conquistato, la Camargue, con la sua natura incontaminata, fatta di saline rosa, canneti e acquitrini. Una terra dove il rapporto con l’uomo, che si tratti di raccogliere il sale o di allevare i tori, non è mai di supremazia ma di grande rispetto.




Bellissimi paesaggi e tradizioni davvero interessanti. Ho viaggiato in Francia, ma non in questa zona che dal tuo racconto pare selvaggia e densa di tradizioni!
E’ ancora molto selvaggia e credo che lo resterà considerata la sua conformazione geografica
Una terra davvero magnifica che spero di visitare di nuovo presto. Utile questo tuo articolo sui cavalli e sui tori – ho scoperto varie informazioni e curiosità interessanti – ammetto che un po’ questi animali mi spaventano, ma immagino la meraviglia di vederseli davanti correre liberi per i prati o appisolati all’ombra di un albero. In Camargue hai assaggiato la carne di toro? Io la mangio in Spagna (ogni volta che vado ordino un bel rabo de toro, vale a dire la coda, che trovo ottima).
mio papà faceva il macellaio e i tori li allevava, quindi io alla carne di toro ci sono abituata…
Sono stata una volta sola da queste parti: abbastanza da rimanerne affascinata, ma non abbastanza da riuscire a conoscere queste particolarità. Conoscevo la tradizione dei cavalli, ma non quello della croce. Oltre a essere bello a vedersi come simbolo, è importante perché racchiude in sé le anime di una regione.
mi piace tanto la croce e ho voluto capire cosa simboleggiasse.
Quando sono stata in Camargue, qualche anno fa, ho visto moltissimi di questi cavalli bianchi, anche se devo confessare che alcuni erano piuttosto sporchi. Sapevo che si pratica la corrida in queste zone, ma di tori non abbiamo visto neanche l’ombra!
i cavalli spesso sono lasciati allo stato brado e quindi non sono proprio bianchi, quelli dei maneggi invece sono sempre tirati a lucido. Le mandrie di tori si possono vedere visitando le manades ma a me è capitato spesso di vedere i tori nei campi, bellissimo quando ci sono cavalli e tori insieme, il simbolo della Camargue
Uno dei territori francesi più belli e selvaggi della Francia. Un allure indescrivibile, mai trovata in nessun’altro posto del mondo. Noi alloggiamo spesso a Les saintes Marie Marie de la Mer, la adoro.
anche a me piace molto Les Saintes Maries de la mer, e parlerò, anche per la leggenda delle Marie arrivate in barca
Una articolo molto bello! Adesso conosco delle tradizioni in più in Francia. Mi ha colpito molto il significato del simbolo della regione ma ci sta visto i suoi interessi primari!
la croce camarguese è veramente bella, io ho comprato l’adesivo e l’abbiamo messo sulle borse della moto
Tutto questo è esattamente il motivo per cui non vedo l’ora di tornare in Camargue, che avevo visitato solo alle medie!
Sono certa che ti piacerà ancora di più
Ho sempre detestato la tauromachia e mi sono sempre rifiutata di assistere a qualsiasi spettacolo all’interno di arene dove fossero coinvolti animali. Sono riusciti a convincermi ad assistere ad uno spettacolo ad Arles, e, nonostante sia sempre contraria all’utilizzo di animali in riti e tradizioni, ho visto più rispetto e considerazione per i poveri tori. Un punto per il Camargue.
anche io non sopporto la violenza sugli animali e le due corride che ho visto in Spagna mi hanno colpito e sconvolto. I giochi camarguesi non sono violenti ma presuppongono la supremazia dell’uomo sull’animale… un fatto ancestrale che resterà per sempre
Mi piacciono molto le tradizioni che fanno scoprire e conoscere al meglio un popolo. Di solito cerco sempre di capire e ricercare proprio le usanze e le tradizioni. Credo che siano una parte molto importante di un viaggio.
anche io cerco sempre di approfondire la conoscenza della storia e delle tradizioni dei luoghi che visito. La Provenza è una regione che frequento molto e che continua a sorprendermi
Camargue terra di cavalli e indissolubilmente legata alle sue tradizioni: l’ho visitata solo di sfuggita nel 2017 ma mi ha conquistata e mi piacerebbe rivisitarla più in maniera approfondita. Che dire poi dei cavalli Camargue… Li ho cavalcati e li trovo davvero forti e poderosi, nonché fedeli e gentili.
Mi piace molto vedere i cavalli liberi nei campi
Non ho mai visitato la Camargue ma deve essere bellissima con tradizioni così sentite e tanta natura, che spettacolo i cavalli allo stato brado!
si, in Camargue la natura è protagonista
Sono andata a cavallo per tanti anni e i cavalli della Camargue sono tra i cavalli che vorrei tanto montare prima o poi. Sono entrati un po’ nel mio immaginario di cavalli mitici insieme al cavallo arabo.
ho visto molti maneggi che organizzavano passeggiate a cavallo, spesso però mi sembravano cavalli un pò anziani e molto sfruttati. Cedo che sia una bella esperienza ma bisogna scegliere la struttura giusta, come in tutte le avventure
Non conoscevo questa tradizione, soprattutto la figura del toro in contrapposizione con la Spagna (per me che vivo in Spagna mi tocca da vicino, anche se non sono un amante delle corride). Paese che vai…
mi sembra tutt’ora strano questo angolo di Spagna nel Sud della Francia e anche io non sono una appassionata degli spettacoli che coinvolgono gli animali. D’altra parte si tratta di tradizioni e abititudini talmente legate al territorio che ne sono imprescindibili
Non conoscevo tutte queste storie e queste tradizioni, ma da come ne parli percepisco il tuo grande amore e ammirazione per questo territorio. Non ci sono mai stata, ma adoro i luoghi così, selvaggi per certi versi, delicati e profondi per molti altri
Io adoro la Provenza e la Camargue ne è parte anche se ha una sua storia e una sua identità ben precisa. Tutto il Sud della Francia mi affascina per paesaggi e tradizioni
Bellissimi i cavalli di Camargue! Li ho potuti vedere in loco ma anche qui da noi, in FVG, nella riserva naturale della foce dell’Isonzo, dove vive una piccola colonia di questi stupendi animali.
ah, non lo sapevo. sono davvero belli così bianchi e robusti
Bellissimo immergersi nelle tradizioni di altri paesi, scoprirne gesti, rituali e simboli. Pezzi di storia che non devono scomparire e che per fortuna in alcuni luoghi vengono alimentati con queste manifestazioni che riportano indietro nel tempo.
Credo che la Camargue rimarrà ancora per molto legata alle su tradizioni e ai sui simboli, la gente li sente nel sangue e le manifestazioni e i giochi non sono solo a beneficio dei turisti
Molto bello ed interessante questo articolo! Sogno da tempo un viaggio in Camargue proprio durante una delle sue feste tradizionali. Queste che descrivi oppure quelle della settimana santa. Spero di poterlo realizzare presto perché è una terra che mi affascina molto!
Anche io vorrei tornare in Camargue per le feste di primavera…. chissà che nel 2021 ce la facciamo
Siamo stati in Camargue nel 2018 . Purtroppo sono in giorno e quindi non siamo riusciti a vedere tutto. Vorrei tornarci ed avere più tempo per cogliere meglio le tradizioni dei gardians..
allora dalla primavera alla fine dell’estate è il periodo ideale
Conosco solo una coppia di amici che ha visitato questa zona della Francia e ne sono rimasti estasiati…mi parlavano di questi cavalli bianchi che correvano lungo le spiagge vuote, di paesaggi mozzafiato che ti riempiono l’anima e del famoso Cafe di Arles dipinto da Van Gogh 😠adesso leggo questo articolo e penso ancor di più di essermi persa una zona meravigliosa a poche ore di macchina da casa! Devo assolutamente recuperare prima o poi 🤩
La zona è davvero molto particolare e la natura ancora selvaggia. Si possono fare delle belle passeggiate anche a cavallo