Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Borgo di Cervo ligure

Dal belvedere della piazza della chiesa di Cervo, lo sguardo sfiora il punto in cui cielo e mare si incontrano. Un blu infinito che vi avvolge e vi confonde dallo sperone di roccia che sovrasta il Mediterraneo. Ma il fascino speciale di questo piccolo borgo del ponente ligure, non sta solo nel suo straordinario panorama.

Quello che vi farà innamorare di Cervo sono i caruggi strettissimi che scendono verso la piazza, gli archi abbassati che uniscono le case pastello; la strepitosa fioritura delle bouganville e soprattutto il trionfo barocco della Chiesa di San Giovanni Battista, detta dei Corallini.

Già, perché la ricchezza e la prosperità di Cervo si devono alla particolare abilità dei suoi pescatori nel trovare i coralli.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Già nell’antichità i pescatori di Cervo erano conosciuti per la loro abilità nell’individuare i banchi di corallo.

I cervesi erano marinai provetti, apprezzati perfino dalla Repubblica Marinara di Genova. Le loro coralline alla fine del 1400 solcavano i mari di Corsica e Sardegna, spingendosi fino alla Tunisia.

La pesca del corallo era disciplinata da una serie di regole e concessioni e le località di raccolta erano logicamente segretissime.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Tra maggio e settembre le compagnie, formate dagli equipaggi delle barche, lasciavano Cervo e affrontavano un mare pericoloso anche per i frequenti attacchi dei pirati.

Grazie a fiorente commercio del corallo, le famiglie di Cervo si arricchirono così tanto che per ringraziare il Signore decisero di edificare una chiesa.

Gli stessi pescatori contribuirono alla costruzione con il loro lavoro. Nei mesi invernali trasportavano il materiale con le barche alla spiaggia e poi a piedi fino allo sperone di roccia su cui sorge la chiesa di San Giovanni Battista.

La facciata, di un delicato colore giallo, è leggermente concava e decorata con statue di santi. La cosa stupefacente è però l’interno che condensa tutta la teatralità del barocco.

Le pareti sono interamente coperte di stucchi su un delicato fondo verde pastello, i marmi dell’altare e delle cappelle hanno colori straordinari e nel catino dell’abside si concentrano bellissimi affreschi. Il tutto con giochi di luce e di prospettiva davvero inaspettati,

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Dato che i costi di costruzione erano molto elevati, per terminare l’opera i marinai decisero di fare un’ultima spedizione fuori programma.

La leggenda vuole che a causa di una tempesta l’intera flotta di cento uomini di quell’ultima battuta, perì in mare e da allora il borgo di Cervo venne soprannominato il Paese delle cento vedove.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

La porta di accesso al borgo si apre nelle mura del Castello dei Marchesi di Clavesana, la famiglia che governò Cervo quando divenne un libero Comune sotto la protezione di Genova.

L’edificio ha subito diverse trasformazioni nei secoli, torre fortificata, residenza , ospedale ed ora è sede del Museo Etnografico.

Poi lasciatevi affascinare dal dedalo di caruggi che scendono verso la piazza e che risalgono al periodo medioevale quando gli abitanti dovevano difendersi dagli attacchi dei saraceni.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Percorreteli con il naso all’aria, tra le case addossate, i panni stesi e i profumi di cucina fino ad arrivare sulla piazza. La facciata concava della chiesa di San Giovanni permette un’acustica perfetta e per questo ogni anno tra luglio e agosto qui si tiene un importante festival di musica da camera.

In Giugno invece, sul sagrato dei corallini, si svolge la manifestazione “Cervo ti Strega” , una rassegna letteraria in contemporanea con l’omonimo Premio.

Dopo esservi beati degli incredibili scorci sul mare del belvedere, visitate l’Oratorio di Santa Caterina. Fu costruito per volere dei Cavalieri Ospitalieri di Gerusalemme e oggi è utilizzato per mostre ed eventi. Al suo interno potrete ammirare un notevole affresco di San Giorgio che sconfigge il drago.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo

Per raggiungere Cervo in auto, percorrete l’Autostrada A10 Genova-Ventimiglia e prendete l’uscita per San Bartolomeo al Mare. Potete lasciare l’auto ai piedi del borgo e salire a piedi oppure arrivare alla porta del borgo e utilizzare il parcheggio a pagamento che in estate è sempre affollatissimo.

Con il treno invece, potete scendere a Diano Marina e prendere l’autobus

Per mangiare non c’è che l’imbarazzo della scelta: potete coccolarvi allo stellato Ristorante San Giorgio o dalla sua versione bistrot San Giorgino. Oppure sedervi ai tavolini all’aperto di uno dei tanti localini e sperimentare la bontà della cucina ligure.

Cervo, il borgo ligure dei pescatori di corallo
Se siete indecisi su quale delle due Riviere liguri scegliere, potete leggere il post:

Liguria: Levante o Ponente? Dieci motivi per scegliere l'una o l'altra riviera

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28 Risposte
  1. Non sapevo che i coralli si trovassero anche in Liguria! E comunque splendido questo borgo,! Ammetto che pur essendo stata varie volte in Liguria non ne ho mai sentito parlare. Per me una piacevolissima scoperta!

  2. Ad averlo saputo prima! Cercavamo un borgo dove fare tappa prima di raggiungere i parenti e alla fine, sicchè la Liguria per noi è una destinazione fissa, abbiamo optato per Camogli. La prossima volta so dove fermarmi. Cervo è davvero un borgo meraviglioso, da esplorare a passo lento come piace a me.

  3. Davvero deliziosa la piccola Cervo! Non ci sono mai stata ma la Liguria ha un posto speciale nel mio cuore e mi piacerebbe proprio visitare questo borgo silenzioso e caratteristico!

  4. libera

    Mi piacerebbe moltissimo perdermi tra questi suggestivi caruggi e ritrovarmi così dinanzi al mare. Sembra un borgo incantato, grazie per questa chicca che non conoscevo affatto.

  5. Che bella Cervo! E’ stata la mia meta delle vacanze da bambina per qualche anno, perché i miei nonni avevano affittato un alloggio in questo borgo. Ricordo che mi piaceva tantissimo e ricordo il profumo di salsedine dei carrugi e il sapore della focaccia che la nonna mi comprava al mattino 🙂

  6. Sarebbe bello visitare Cervo proprio a Giugno durante il festival quando il borgo si anima! Non conoscevo molto la storia di questo luogo ed é stato molto interessante scoprire che fu soprannominato il “borgo delle cento vedove” per via delle razzie dei pirati.

  7. Essendo emiliana ma cresciuta quasi al confine con la Liguria conosco bene la riviera di ponente, purtroppo però non so quasi nulla di quella di levante, da tempo sto studiano un itinerario per conoscere questa zona. Ammetto che Cervo non era tra le mie tappe ma leggendo l’articolo credo sia estremamente interessante e cercherò di includerla. Grazie

  8. Ma che bel borgo affascinante; l’affaccio sul mare, i vicoletti, la sua storia, mi hai fatto venire voglia di partire per visitare questa zona della Liguria a me sconosciuta!

  9. michela

    Nonostante abito vicino alla Liguria ammetto che non ho mai avuto occasione di visitarla bene a parte l’Acquario di Genova!
    la mia conoscenza della regione è limitata alle trofie al pesto e alla focaccia di Recco.
    Con i tuoi articoli sulla regione credo che pianificherò un itinerario al più presto!
    grazie mille per il tuo aiuto

  10. Tamara Bonfrate

    Che posto sublime, siamo sicuri che esista davvero? A guardare dai tuoi scatti sembra un quadro 😍

  11. È la prima volta che sento parlare di Cervo e ha subito catturato la mia attenzione.
    Sono bastate poche parole come caruggi, case pastello e pescatori per capire che è un posto che ha tutte le caratteristiche per entrare nella lista “cose da vedere”.

  12. La leggenda delle cento vedove ci insegna che lavorate troppo fa male, giusto? 😂 Ho letto di recente un libro con una storia simile. Un raccoglitore di perle che trova LA perla perfetta che gli cambierà la vita. Però perde tutti il resto… L’ansia.

  13. Un luogo incantevole e incantato. Quegli scorci di mare mi ricordano tanto delle inquadrature da film, quelli belli italiani, quelli, che negli anni ’90 ci facevano sognare e che purtroppo non fanno più. Magico!

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