Poco lontano dal Lago Maggiore, lungo la statale che porta a Varese, la piccola chiesa di San Pietro a Gemonio, colpisce per la sua grazia.
Tra traffico, capannoni e centri commerciali questa oasi di verde e di pace, spunta in posizione leggermente sopraelevata ed è praticamente impossibile non fermarsi.
E’ sopravvissuta a secoli di guerre, epidemie e urbanizzazione, commuove per la sua tenacia e per la sua elegante semplicità.
Sono dell’idea che valga sempre la pena conoscere e valorizzare queste testimonianze artistiche che sono spesso nascoste e trascurate.
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La storia della chiesa di San Pietro tra leggenda e realtà
Secondo la leggenda fu la Regina Teodolinda a volere la chiesa di San Pietro a Gemonio Non ci sono riscontri storici di questo fatto ma mi piace pensare che la più affascinante delle sovrane longobarde, colei che fece di Monza la capitale estiva del regno, abbia scelto questo luogo per la sua cappella.
Qualche anno dopo, siamo intorno all’anno 1000, venne aggiunta la seconda navata e il campanile. Infine nel 1400, la terza navata con una cappella interamente affrescata.
Durante l’epidemia di peste del 1630, la chiesa di San Pietro divenne un lazzaretto: la calce bianca usata come disinfettante nascose tutti gli affreschi che restarono invisibili fino alla metà del 1900.
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Durante i lavori di restauro, sotto l’altare barocco si scoprirono dei cunicoli che erano probabilmente le sepolture dei morti di peste. In paese però si diceva che esistessero dei passaggi segreti che portavano dalla chiesa alla torre. Come spesso accade, il mito si mescola alla realtà in una storia ricca di avvenimenti e di sovrapposizioni culturali.
I francesi nel 1636, rasero al suolo il borgo di Gemonio, ricostruito più in alto, e la chiesa di San Pietro rimase isolata e poco utilizzata fino a diventare solo la cappella del cimitero.
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La chiesa chiesa di Gemonio: gli affreschi antichi e le formelle moderne
All’inizio del 1900 la chiesa fu dichiarata Monumento Nazionale e gli importanti restauri che si susseguirono riportarono alla luce i notevoli affreschi del ‘400 e del ‘500.
L’interno è raccolto e molto spirituale con il tetto a capanna e gli archi in pietra.
Sono proprio le pareti interamente ricoperte di affreschi il vero tesoro della chiesetta di San Pietro.
Come in un libro di storia dell’arte, le diverse epoche sono facilmente riconoscibili: l’abside e la navata destra sono rinascimentali mentre nella navata di sinistra le opere sono tardogotiche. I tratti delle figure rivelano una mano straordinariamente sensibile ma l’autore rimane ignoto.
Ho trovato molto bella la Madonna in Trono con bambino, nella navata centrale.
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Di fronte all’entrata della chiesa, si apre uno spiazzo con le stazioni della Via Crucis. Le formelle, risalenti al 1700 e poi modificate, sono state reinterpretate da Albino Reggiori, un raffinato artista della zona scomparso nel 2006.
La sue opere sono caratterizzate da segni grafici netti e verticali e aggiungono una bella nota contemporanea alla bellezza senza tempo della chiesa.
La Chiesa di San Pietro a Gemonio fa parte dei luoghi del cuore del Fai – Fondo Ambiente Italiano
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Questa chiesa è davvero splendida e hai fatto molto bene a segnalarcela. Gli interni mi hanno davvero colpito.
seppure di artisti ignoti hanno qualcosa che colpisce
Articolo veramente molto bello ed interessante, inoltre non conoscevo affatto l’esistenza di questa chiesetta perciò grazie per avermela fatta scoprire!
Grazie, è stata una bella scoperta anche per me
Pur non essendo religiosa, apprezzo sempre la bellezza architettonica e degli affreschi che ci sono pervenuti a oggi e sono conservati (bene o meno) nelle chiese italiane e non. Non conoscevo questa chiesetta ma è davvero molto interessante.
L’arte va oltre la fede anche se ne è una splendida testimonianza.
Ma nooo che meraviglia ritrovare i luoghi di casa!!! Io abito in Valcuvia poco lontano dalla chiesetta di Gemonio ed è davvero un gioiellino super affascinante!!! Ricordo che mio padre mi ci portava fin da piccola per vedere il bel presepio di Natale. Grazie per questo articolo oltre alle belle foto mi ha fatto emozionare!!!
ma pensa che coincidenza! mi è piaciuta molto la chiesetta e il custode è stato gentilissimo e mi ha raccontato un pò di storie
Bazzico spesso nel Varesotto eppure non ne avevo mai sentito parlare! Che interni favolosi e che ricca storia! Da visitare senza alcun dubbio la prossima volta che mi troverò in zona!
a volte davvero nei luoghi più impensati si scoprono dei piccoli gioielli ricchi di storia e di arte
Mi piacciono molto questi piccoli tesori di arte e architettura che abbiamo in Italia. Grazie per avermi fatto conoscere questa splendida chiesetta.
mi è piaciuta molto perché sembra sfidare il tempo e il traffico con la sua dolcezza
Gli affreschi tardogotici sono davvero raffinati, pur essendo una chiesa defilata sembrano opera di un grande Maestro. Bello scoprire e valorizzare questi piccoli tesori nascosti! Brava!
Rimango sempre stupita di quanta maestria ci fosse anche nella mano di artisti sconosciuti.
Hai fatto bene a dedicare un articolo a questo patrimonio artistico culturale italiano. Ne adoro in particolar modo gli affreschi. Che colori sublimi!
gli affreschi hanno stupito molto anche me, non me li aspettavo così delicati in un luogo poco conosciuto
Pensa che sono nata e cresciuta in provincia di Varese e non conoscevo questo carinissimo borgo! La prima volta che torno “alle origini” andrò a vistarlo.
Succede sempre così, a volte si trascurano le bellezze più vicine a noi perché le diamo per scontate
Mi hai fatto scoprire qualcosa della mia provincia che non conoscevo!
Ti ringrazio!
E’ davvero una piccola perla!
scoperta per caso… un gioiellino