Cous cous dolce, il segreto delle monache siciliane

Si narra che la ricetta segreta del cous cous dolce sia nata in un monastero di clausura agrigentino. Pare che siano state proprio le monache cistercensi del Santo Spirito a creare la versione più golosa di questo alimento antico.

Io in realtà l’ho mangiato a San Vito Lo Capo, quando ho visitato la Riserva dello Zingaro e il suo sapore così avvolgente e voluttuoso mi è rimasto nel cuore.

Cous cous dolce, il segreto delle monache siciliane

Il cous cous dal Maghreb ai conventi siciliani

Il cous cous è un alimento di origine antichissima fatto con la semola di grano duro macinata grossolanamente.

E’ un cibo povero e facile da conservare per questo era usato dai nomadi e dai mercanti che lo hanno diffuso in tutto il Mediterraneo.

Si utilizza come base per moltissime ricette a base di carne e di pesce ed esiste anche una versione di cous cous dolce. Quest’ultimo, con l’aggiunta di mandorle, cannella e zucchero, si usa per preparare la “Seffa” da servire nei banchetti prima del vero e proprio dessert.

Nel 1400 erano molte le giovani nobili costrette a prendere i voti loro malgrado e, una volta, chiuse in convento, si dedicavano alla preparazione dei dolci per avere un minimo di contatto con l’esterno.

I capolavori di pasticceria delle monache di clausura venivano donati agli alti prelati in cambio di piccoli favori e venduti al pubblico per avere un piccolo aiuto al sostentamento del convento.

Sembra che nel Monastero di Santo Spirito il cous cous sia stato introdotto dalle donne tunisine che aiutavano le suore nelle incombenze domestiche.

La ricetta del buonissimo cous cous dolce, ovviamente, rimane segretamente custodita tra le mura del convento ma si può provare a fare un tentativo che si avvicina almeno un pò.

Cous cous dolce, il segreto delle monache siciliane
chiesa barocca

Ricetta del cous cous dolce di Marilù

Marilù Terrasi è la chef patron del ristorante il Pocho di San Vito Lo Capo. E’ una profonda conoscitrice della cultura popolare siciliana in tutti i suoi aspetti e non è raro sentirla recitare e cantare durante una delle sue serrate. E’ suo il cous cous dolce che mi ha incantato e del quale provo a darvi la ricetta.

Ingredienti:

  • 200 grammi di couscous anche precotto
  • uva passa ammollata nel brandy
  • pinoli tostati
  • granella di mandorle
  • granella di nocciole
  • pistacchi sgusciati e tostati
  • quattro cucchiai di marmellata d’arancia con pezzi di frutta
  • due cucchiai di zucchero di canna grezzo
  • due cucchiai di brandy

Preparate il cous cous secondo le istruzioni riportate sulla confezione e lasciatelo intiepidire. Aggiungete un pò di burro fuso, un cucchiaio di olio e tutti gli altri ingredienti mescolando bene. Spolverate con lo zucchero di canna. Diluite in acqua calda la marmellata di arancia e aggiungetela amalgamando bene il cous cous che deve risultare morbido e sugoso, se necessario aggiungete un pò d’acqua. Lasciate raffreddare e decorate a piacere con scorzette di arancia o albicocche secche.

Cous cous dolce, il segreto delle monache siciliane
la tonnara di Scopello

Pur essendo un dolce natalizio, il cous cous dolce si mangia molto volentieri freddo in estate, magari con un buon bicchiere di passito di Pantelleria.

Vi lascio con una piccola curiosità: nella fiction televisiva Màkari, la locanda è nella tonnara di Scopello ma il personaggio della proprietaria è ispirato proprio a Mrilù Terrasi e al suo Pocho dove Savatteri ha trascorso spesso le vacanze.

31 Risposte
  1. Mi piace molto il cous cous ma non sapevo che ne esistesse una versione dolce, che sono molto curiosa di provare. Mi sembra una preparazione che dovrei riuscire a preparare a casa, nonostante le mie limitate capacità 😉
    Complimenti per la nuova veste grafica del blog!

  2. Adoro il cous cous e lo mangio davvero spesso, anche per la facilità di preparazione e la varietà di cibi ai quali è possibile associarlo. Il cous cous dolce mi lascia sorpresa ed ho una grande voglia di prepararlo per assaggiarlo. O forse è meglio fare un salto a San Vito lo Capo!

  3. Sei riuscita a farmi scoprire qualcosa di nuovo sulla mia zona. Non conoscevo né la storia delle monache di San Vito né la versione dolce del cous cous, anche perché quello famoso nel trapanese è quello con il pesce! Davvero interessante questo post!

  4. Mi piace il cous cous, ma non ho mai assaggiato quello dolce, forse non ne ho nemmeno mai sentito parlare. Grazie per la ricetta, proverò a farlo. 😁

  5. Mio suocero è algerino e questo piatto mi ricorda un po’ la carne dolce tipica araba! Proprio con tutti questi ingredienti!
    Devo chiederlo di questo cous cous invece!

  6. E’ la prima volta che sento parlare di cous cous dolce, pensa un pò te! Mi piace molto nella sua versione “salata” quindi perchè non provarlo anche nella versione dolce? Mi segno la ricetta per rifarla alla prima occasione 🙂

  7. Io amo il couscous, non sapevo ne esistesse una versione dolce!! Ora voglio proprio provare a realizzare questa ricetta, sembra deliziosa…

  8. Il cous cous dolce non l’avevo mai sentito e ovviamente mai assaggiato…. sembra delizioso! Grazie per aver condiviso la ricetta, è da provare a fare!

  9. Marina

    Ma che scoperta il cous cous dolce!!! Per me che adoro la versione con carne e verdure e i dolci in generale, è davvero perfetto. Tra l’altro è davvero semplice e veloce da preparare e mangiato freddo in estate deve essere un ottimo dessert.

  10. Alessandra

    È davvero molto golosa e interessante questa versione del cous cous. Non l’ho mai assaggiato in questo modo, ma leggendo gli ingredienti dev’essere favoloso. Grazie

  11. Libera

    Ignoravo l’esistenza del cous cous dolce, nonostante io ami il cous cous, soprattutto nella stagione estiva. Ricordo che a San Vito Lo Capo gli dedicano persino un festival in settembre, se non sbaglio.

  12. Tamara

    Wow! Non sapevo esistesse anche la versione dolce del cous cous ed ora grazie alla tua ricetta devo assolutamente provarlo a fare!

  13. Mi piace sempre leggere di cibo e delle tradizioni che questo custodisce. Bella questa storia, tra l’altro di un dolce decisamente particolare, mai sentito e dalle mie parti nessuno lo fa. sarebbe da provare la ricetta!

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