Le sei storie di genere in Sicilia, così recita il sottotitolo di Effetti Collaterali, raccontate da Rosario Russo mi hanno davvero conquistato.
Non è facile scrivere un giallo originale in questo periodo in cui ogni autore si deve necessariamente confrontare con giganti del genere noir per di più siciliano. Eppure Rosario ci è riuscito omaggiando a modo suo coloro che lo hanno ispirato e formato.
Ed è impossibile non lasciarsi catturare dalle sue sicilianissime storie che raccontano di una terra difficile e affascinante intrisa di passione. Una terra fatta di misteri, leggende e tesori sepolti.
Una scrittura pulita e moderna quella di Rosario, con trame del giallo ben congegnate a volte spruzzate di leggera ironia .
Quattro chiacchiere con l’autore di Effetti Collaterali
Dopo aver letto le pagine dei suoi racconti, quasi mi sembrava di conoscere Rosario di persona, anzi me lo immaginavo un pò: un incrocio tra Pirandello e Battiato. Chissà perché me lo vedevo con gli occhialini piccoli su un naso importante, pallido e meticoloso. E mi figuravo anche di porgli delle domande per capire meglio certe sue descrizioni di una Sicilia afflitta dall’abusivismo edilizio dove la bellezza naturale è oscurata dalle mostruosità dell’uomo.
Allora ho preso il coraggio a due mani e gli ho chiesto, non solo una foto, ma anche un’intervista.
Quanto mi sono sbagliata sulla sua immagine lo vedete da voi e quanto sia determinato e appassionato lo scoprirete dalle sue stesse parole.
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Raccontami qualcosa di te…..
Raccontami qualcosa di te, dei tuoi sogni e delle tue idee
Ho quasi trentacinque anni e mi definisco “ acitano di scoglio” divenuto poi “siciliano di scoglio”, esattamente come il protagonista di uno dei racconti. Idee ne ho parecchie, sogni pure, ad esempio quello di non dover necessariamente scappare dalla Sicilia in cerca di un lavoro e futuro.
Cosa ti ha spinto a scrivere?
La lettura, senza dubbio. Esistono scrittori che non leggono? Se non continuassi a leggere non sarei nemmeno capace di scrivere. La mia è stata una carriera da lettore, poi nel 2011 ho fatto il grande passo pubblicando un romanzo storico, “Il martirio del bagolaro”, che a breve uscirà in riedizione.
Nei tuoi racconti c’è molta Sicilia e anche molto contestualizzata, in particolare Acireale? Perché questa scelta così precisa ?
Non saprei raccontare altro. Lo scrittore di genere deve conoscere i luoghi molto bene perché nel noir la vera protagonista è proprio l’ambientazione. Se scrivessi una storia in una città che non conosco, il lettore, che spesso è anche un viaggiatore, ci impiegherebbe pochi secondi a scoprire il trucco.
Il tema dell’abusivismo edilizio è spesso presente. Com’è il paesaggio della tua Sicilia? Quello lontano dalle immagini turistiche
La mia non è una Sicilia da cartolina, guai se lo fosse. Cerco di essere quanto più oggettivo nei confronti della mia terra. Effetti Collaterali è un tributo alla Sicilia, però allo stesso tempo vuole fornire diverse chiavi di lettura per comprendere un’Isola piena di contraddizioni. Savatteri ha sempre detto che esiste un’altra Sicilia: basta solo raccontarla.
Luigi Traversa, (il commissario protagonista di alcune delle storie di Effetti Collaterali) quanto ti somiglia?
Poco, quasi nulla. Posso dirti che Luigi Traversa è quanto di più lontano ci possa essere dalla mia persona, però gli voglio bene lo stesso!
Mi hai detto di averlo creato in contrapposizione ai commissari caratteriali e meteropatici di cui “non ne potevi” più, ma allora cosa lo distingue ?
Traversa è nato quasi per protesta, dopo aver letto innumerevoli polizieschi siciliani praticamente tutti uguali. E’ un ispettore di polizia veneto che si ritrova catapultato ad Acireale Deve fare i conti con una terra profondamente diversa dai luoghi in cui ha vissuto. Lui odia il caldo e a maggio trova già 30 gradi, detesta il mare e il pesce, mentre Acireale è una città costiera. Più desidera i suoi monti, più avverte il profumo della salsedine. Il suo primo istinto è stato quello di scappare a gambe levate! Ma la Sicilia in quanto isola, assume una condizione quasi purgatoriale, che costringe a fare i conti con se stessi. Alla fine imparerà lentamente ad affezionarsi a questo mondo variegato, anche se il suo resterà sempre un rapporto conflittuale.
Un tributo ai grandi maestri del noir
Sciascia, Camilleri, De Cataldo, sono gli autori a cui ti sei ispirato. Come mai?
De Cataldo mi ha fatto innamorare con la sua scrittura. Sciascia e Camilleri hanno rivoluzionato la letteratura gialla: il primo l’ha trasformata in vera e propria denuncia sociale, il secondo invece ha contribuito ad affrancare la Sicilia dai soliti cliché mafiosi, spingendo innumerevoli autori a raccontare la propria città attraverso le trame del noir.
Gli amanti immortali è un tributo al Maestro?
Tutti i racconti presenti nella raccolta si possono considerare tributi agli scrittori da me amati. “Gli amanti immortali” è un omaggio a Camilleri, è vero. Credo che sia la forma migliore per raccontare quella storia, legata a uno degli amori più belli della mitologia.
“La trovatura della sarpa” ci ricorda Manzini: i tuoi racconti sono dunque un omaggio agli autori che hai amato?
Senza dubbio, e gli scrittori, non necessariamente siculi, sono parecchi. Savatteri, Camilleri, De Cataldo, Manzini. Però mi sono affrancato dallo stile degli altri: riduco al minimo il dialetto e racconto di uomini assolutamente normali con le loro fisime e le loro debolezze.
Effetti Collaterali: la magia della Sicilia con una spruzzata di noir
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Scrivi racconti gialli nella migliore tradizione italiana. E’ una scelta precisa?
la letteratura di genere, un tempo vituperata, con gli anni è diventata la finestra privilegiata dalla quale osservare la realtà che ci circonda. Il noir ha il duplice compito di intrattenere il lettore e al tempo stesso farlo riflettere sulle dinamiche sociali del territorio. Definire un romanzo semplicemente “giallo” significa ingabbiarlo all’interno di un’etichetta mentre oggi esiste una forte contaminazione letteraria.
Progetti futuri?
Ho in mente una storia, una nuova indagine di Luigi Traversa molto particolare. Ma ho bisogno di tempo per scriverla, per cui nel frattempo continuo a leggere e studiare narratologia.
Posso concludere la mia presentazione della raccolta Effetti Collaterali con una bellissima frase dell’autore stesso: un buon giallo è prima di tutto un buon romanzo. E le storie di Rosario Russo non vi deluderanno.
Non conoscevo questo autore, ma il tuo articolo e soprattutto l’intervista che gli hai fatto mi hanno incuriosito moltissimo. Stai pur sicura che leggerò il suo libro, il titolo è già tutto un programma 🙂
Esatto! Già il titolo incuriosisce.. poi fammi sapere!
I tuoi articoli sono sempre originali, mi è piaciuto molto questa intervista a Rosario , metto subito nella lista dei libri da leggere, effetti collaterali.
Sono certa che ti fari catturare dalle “stori dei genere” come le chiama lui!
Mi hai incuriosito molto con questa intervista, e credo proprio che metterò questo libro nella borsa delle vacanze, per godermelo al meglio e capirne le dinamiche. La tua introduzione mi ha affascinato, e Rosario mi piace molto nel modo di approcciarsi alle tue domande.
In effetti leggendo i racconti mi è proprio venuta voglia di conoscerlo di più e non mi ha deluso!
Adoro leggere interviste di scrittori e artisti e questa tua mi ha emozionato nonostante non conosca l’autore. Direi che mi ha incuriosito, magari provo a leggere un suo libro, sia mai che mi appassiono ai gialli!
A me i gialli piacciono molto ma devono avere una trama ben articolata, gli autori italiani sono maestri in questo
Che bella intervista! Devo ammettere che non ho letto il libro e non conoscevo questo scrittore prima d’ora. Mi avete incuriosito anche perchè a me piace molto la Sicilia e sarebbe bello scoprirla anche solo leggendo un libro come Effetti Collaterali.
c’è davvero tutta l’anima della Sicilia in quelle storie
Ma sai che non ho mai letto niente di questo autore, mi interessa però molto lo scrittore di genere e mi sembra un’ottima rappresentazione, ho voglia d’immergermi nelle atmosfere siciliane
un ragazzo giovane, simpatico e talentuoso!
non conoscevo questo autore, adoro i gialli, per il prossimo libro prendo nota. davvero bella l’intervista, brava!
devo dire. Andrea, che Rosario è molto simpatico quindi entrare in sintonia con lui è stato davvero facile
Non conoscevo questo autore e nemmeno il suo libro, e mi hai molto incuriosita! In particolare mi piacerebbe “conoscere” questa figura del commissario Traversa catapultato al sud e poco tollerante verso caldo, pesce e mare. Qualcosa mi dice che si tratta di un personaggio molto particolare. Ti farò sapere 🙂
Il personaggio di Traversa è davvero simpatico! Vedrai che ti affezioni