Un week-end in Engadina a Luglio è una vera coccola rigenerante! Partiamo in moto, abbandoniamo l’afa della pianura per regalarci i panorami strepitosi di una delle zone più belle delle Alpi.
Lo stesso percorso per un week-end rilassante in Engadina , può essere fatto in auto, non siamo il genere di motociclisti che inanella un tornante dopo l’altro senza sosta! Ci piace viaggiare dolcemente, apprezzare i panorami, i profumi, cogliere i dettagli.
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Un fine settimana è un pò poco per tutto quello che l’Engadina può offrire in termini di natura, servizi e ospitalità. Ci proviamo, concentrandoci nell’area che va dal passo del Maloja a Sankt Moritz. Sosta a Silvaplana e Celerina e ritorno attraverso lo spettacolare Julierpass che collega l’Engadina alla Val Sursette.
Passo del Maloja e Lago di Sils
La porta dell’Engadina arrivando da Chiavenna non potrebbe essere più spettacolare! Il passo è a 1815 metri di quota, la strada sale ripida, contro una parete di roccia quasi verticale. La lunga serie di tornanti a serpentina sono la gioia dei veri motard.
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I cinquanta chilometri che collegano la Val Bregaglia all’Engadina si snodano tra i paesaggi incredibili del massiccio del Bernina.
Qui, in cima alla montagna, nella piccolissima località di Maloja, trascorse i suoi ultimi anni il pittore Giovanni Segantini che ha saputo trasmettere con la sua arte l’amore per le Alpi.
Improvvisamente la strada si fa pianeggiante e costeggia il lago di Sils: l’acqua è blu intenso e le vele delle tante barche si stagliano contro il cielo di questa luminosa giornata di Luglio.
Impossibile non fermarsi proprio al ristorante Murtaröl che nasce a fine ‘800 come fermata della diligenza postale.
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La località si chiama Plaun la Lej e si può veramente definire idilliaca. Di fronte al lago silenzioso, con il vento freddo che increspa l’acqua e muove le erbe alte dei prati abbiamo gustato uno strepitoso salmerino al cartoccio. Lo sguardo si perde tra le montagne e il lago e la sensazione è quella di vivere un istante privilegiato di completa armonia.
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Week-end in Engadina: il lago di Silvaplana
Siamo nel Cantone dei Grigioni, in Alta Engadina, dove a 1800 metri di altitudine si susseguono tre bellissimi laghi alpini: Sils, Silvaplana e Saint Moritz.
A Sils alloggiò Nietzsche – la sua casa è ancora visitabile nel piccolo paese – che definì questa zona delle Alpi come il suo “focolaio di ispirazione”.
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Il lago di Silvaplana, che in inverno è talmente ghiacciato da consentire passeggiate in carrozza, d’estate si trasforma nel paradiso del kitesurf. Sembra addirittura che questo sport sia stato inventato proprio qui sfruttando il maloja, il vento freddo che soffia nella gola, per volare sull’acqua con la tavola.
Per i meno temerari ci sono bellissimi percorsi a piedi o in bicicletta che costeggiano il lago e si perdono nei boschi.
L’aria è limpida e fredda, il silenzio assoluto nella luce radente del tramonto di questo primo giorno in Engadina.
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Week-end in Engadina: Sankt Moritz e Celerina
Già da fine ‘800 l’Engadina è la patria degli sport invernali e la meta di un turismo elitario e anche un pò snob.
Sankt Moritz è la località sciistica più conosciuta dell’arco alpino, frequentata da attori, teste coronate, divi e imprenditori di spicco.
La perfezione svizzera raggiunge il suo apice in questo piccolo paese -nemmeno tanto caratteristico dal punto di vista architettonico – dove si concentrano sport, lusso e mondanità.
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A mio personale parere, Sankt Moritz non merita più di una passeggiata veloce per rendersi conto che le vetrine sono quelle delle griffes più prestigiose e di fronte agli hotels stazionano le Rolls Royces.
L’anfiteatro naturale in compenso è meraviglioso con le alte montagne che circondano il lago in uno scenario indimenticabile. Con la funicolare è possibile salire fino a Corviglia a oltre 2400 metri e raggiungere i 3000 del Piz Nair.
La montagna Diavolezza – il nome è tutto un programma – è famosa oltre che per le piste nere, per essere stata la meta di Gianni Agnelli negli anni ’60.
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Pochi chilometri dopo, Celerina conserva invece il suo charme alpino con le belle case del centro storico. Le costruzione tipiche dell’Engadina hanno muri massicci, finestrelle incassate e importanti portoni circondati da un arco in pietra. I decori sulle facciate color pastello, fatti di disegni e scritte che le rendono così pittoresche, sono un lascito delle maestranze italiane del XVI secolo.
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La stazione di Celerina-Saint Moritz è il capolinea del Trenino Rosso del Bernina, dichiarato patrimonio Unesco.
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Pur così vicina alla scintillante Saint Moritz, Celerina sa brillare di luce propria con passeggiate che conducono a panorami meravigliosi.
Mi fermerei volentieri in questo paesino incantato, ad ascoltare il mormorio del fiume che diventerà l’Inn ma che qui è ancora un ruscello, ma la strada ci chiama.
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Lo Julierpass e i suoi spettacolari tornanti
Da Silvaplana si sale ancora per raggiungere con una strada veramente molto panoramica, lo Julierpass a 2284 metri di quota.
Il primo tratto offre bellissimi scorci sulle vette delle Alpi Retiche svizzere: dal Piz Julier al Piz Polaschin.
Tra curve e tornanti, si arriva alla sponda del Lago di Marmorea per poi iniziare a scendere in totale sicurezza con un manto stradale curato con perfezione svizzera!
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Una piccola curiosità: proprio sulla cima del passo sorge una strana costruzione di colore rosso che sembra una torre. Si tratta della Torre del Teatro che vuole essere il simbolo dell’unione culturale della musica in un Cantone, quello dei Grigioni, dove si parlano tra lingue diverse. E’ una costruzione effimera, che verrà smantellata alla fine del 2020 e che rappresenta un pò la Svizzera: massiccia ma accogliente, trasparente e aperta verso il mondo ma con una sua precisa identità.
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E’ emozionante il silenzio delle montagne e lo spettacolo della strada appena percorsa che si snoda sotto di noi. Mi piace vedere i gruppi di motociclisti che sfrecciano veloci e si piegano nelle curve affrontandole con rispetto.
L’Engadina, così poetica e suggestiva in inverno, mi ha conquistato con l’intensità dei suoi cieli estivi e con i profumi dei suoi prati verdissimi.
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Ammetto che sono andata a cercare sulla mappa dove si trova precisamente Engadina… amiamo la montagna ma, con una punta di imbarazzo, ammetto che non conoscevo questa destinazione. Che cieli nelle tue foto, wow!
In alta quota a luglio la luce era veramente stupenda ma faceva davvero freddo!
Ho ripercorso volentieri, con il tuo racconto, le strade che ho battuto quest’estate. Allo Julierpass abbiamo avuto la fortuna di vedere anche una marmotta. Ho trovato spettacolare anche Silvaplana e il lago con i kitesurf. Una zona davvero splendida
Il lago di Silvaplana così autentico e selvaggio mi è piaciuto tantissimo
Adoro la geografia, ma mi sento ignorante in queste zone. Sono anni che vorrei provare il Trenino del Bernina e non appena ci riuscirò, sarà l’occasione per esplorare la zona, che da come la descrivi sembra molto promettente.
Anche io mi riprometto sempre di fare un viaggio con il trenino rosso del Bernina
Questo è esattamente il posto che fa per me: mi piace tantissimo la montagna d’estate per il silenzio, e per il profumo di “aria pulita” che si respira. In più, trovo che il lago sia super rilassante. A Sankt Moritz avevo fatto un pensierino ma pensavo di andarci con il trenino del Bernina – assolutamente non in moto perché ho il terrore 😉
Bellissima la vetrina della Konditorei!
Avevo scoperto questo posto per caso alcuni anni fa e ho voluto tornare proprio per l’atmosfera pulita e rilassata dei laghi di alta montagna
Molto bello il tuo articolo, io sono appassionata di trekking quindi amo molto la montagna. Sono già stata diverse volte a Saint Moritz ma giusto per un giro veloce, poi 3 anni fa a Diavolezza che mi ha letteralmente stregata per la bellezza delle sue montagne. Bene, mi segno il tuo itinerario per le prossime visite da quelle parti, ma consigli di farlo in moto?
In estate con la moto è molto bello, i paesaggi sono stupendi e le strade perfette
Sono stata tanti anni fa a Sankt Moritz, e ne ho ricordi davvero sbiaditi. Tra l’altro la vacanza Si è consumata tra hotel e passeggiate nel centro, non ho avuto modo di esplorare i dintorni. Un buon motivo per tornare …
Sankt Moritz in sé non mi ha particolarmente emozionato ma il paesaggio circostante è meraviglioso e immagino che d’inverno quando è tutto bianco sia veramente suggestivo