Grasse alla scoperta dell’arte della profumeria

bottiglie di estratti a Grasse

Grasse è un borgo provenzale sulle colline alle spalle di Cannes ed è conosciuta come la capitale mondiale del profumo. La sua posizione, il suo clima mite e il terreno fertile sono ideali per la coltivazione dei fiori, alcuni unici e particolari.

I profumi di Grasse sono iscritti dal 2018 al Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco per la conoscenza delle materie prime e l’arte della realizzazione dei profumi. Nel ricevere questo importante riconoscimento la città di Grasse si è impegnata a regolamentare la commercializzazione dei profumi e soprattutto a salvaguardare i terreni destinati alle coltivazioni di fiori.

Il profumo fa parte del nostro essere, evoca ricordi, suscita emozioni. La sua creazione è una forma d’arte che si basa sulla conoscenza ma soprattutto sulla capacità di mescolare diverse fragranze per inventarne una nuova.

La visita di Grasse, di suoi musei e delle sue importanti “Maisons”, vi introdurrà ai segreti di questa arte e, sono certa, vi affascinerà.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

La storia di Grasse sul filo degli odori

Sembra bizzarro ma nel Medioevo a Grasse si concentravano numerose concerie con il conseguente pessimo odore dovuto alla lavorazione delle pelli. Credetemi, la puzza è davvero nauseabonda, ve lo dice una che di concerie ne ha frequentate parecchie per lavoro!. I manufatti in pelle, guanti, cinture e altri accessori, seppure di buona qualità non avevano grande successo a causa dell‘olezzo di cui restavano impregnati

Fu Caterina dé Medici, l’illuminata consorte di Enrico II, a trasferire in Francia la moda fiorentina di profumare i guanti. L’ idea piacque moltissimo alla nobiltà del 1500, tanto che il re in persona riconobbe la corporazione dei profumatori di guanti. Jean Galimard, capostipite della famosa profumeria e membro della corporazione dei guantai, forniva alla corte di Luigi XV unguenti, e profumi

E fu così che l’odore sgradevole delle concerie diede origine all’industria dei profumi che a Grasse conta 70 imprese con circa 4000 dipendenti. La coltivazione dei fiori trovò un terreno e un clima ideali e nel 1700 i primi grandi profumieri fondarono nei Pays de Grasse le loro industrie.

Dalle colonie arrivarono le fragranze esotiche come la vaniglia o lo ylang-ylang e nel secolo successivo nella zona si produceva un prodotto di altissimo livello riservato alle élite.

Con la comparsa dei prodotti di sintesi, i costi di produzione diminuirono e il profumo divenne un prodotto più popolare. Le coltivazioni di fiori furono sostituite dalle abitazioni dei numerosi lavoratori dell’industria profumiera.

Oggi, fortunatamente, si assiste ad un’inversione di tendenza. I produttori di profumi di altissima gamma puntano a ritrovare i veri profumi provenzali originali e hanno acquistato interi appezzamenti di terreno per la coltivazione in esclusiva dei loro fiori.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

Le profumerie storiche di Grasse

Le più famose profumerie di Grasse sono Fragonard, Galimard e Molinard. Tutte e tre offrono la visita gratuita dei laboratori che termina con l’accesso alla boutique. Dopo aver speso un mezzo capitale nelle prime due, ho rinunciato alla visita della terza. Tenete conto che Fragonard è praticamente in centro ed è molto frequentata con tour guidati in diverse lingue . La fabbrica di Galimard risale al 1747, è la più antica e mantiene un certo fascino retrò anche nella presentazione e nelle confezioni.

Fragonard occupa dal 1926 l’edificio storico di una ex conceria e prende il nome dal pittore, figlio di un guantaio di Grasse che divenne l’artista alla moda della Parigi del 1700. Al primo piano ospita un interessante museo con boccette di profumo e oggetti da toeletta dei secoli passati.

Prima delle tecnologie moderne, l’estrazione degli oli essenziali dai fiori veniva fatta in grandi alambicchi di rame oppure tramite la macerazione a caldo. Per il gelsomino, particolarmente delicato, si utilizzava invece l’enfleurage a freddo. Le operaie che negli anni ’50 appoggiavano i fiori ad uno ad uno su placche di vetro cosparse di grasso inodore erano chiamate “fragonettes”.

Si passa poi ai reparti dedicati al filtraggio e all’imbottigliamento dei profumi che contengono percentuali diverse di materia prima pura .

Nel laboratorio, i “nasi” creano le nuove profumazioni riconoscendo, catalogando e mescolando le varie essenze. Un lavoro magnifico che richiede grande preparazione e dote naturale. La postazione si chiama organo del profumiere che come un musicista accorda e armonizza le note olfattive. Da Galimard con un workshop personalizzato potrete creare il vostro profumo utilizzando questo affascinante strumento.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

Tra i segreti dei profumi

A seconda della percentuale di concentrazione di essenza in alcool, si ottengono prodotti diversi per caratteristica e qualità.

Il profumo contiene il 20% di essenza in alcol, l’eau de toilette tra il 10% e il 15% mentre l’eau de cologne il 5%

Il profumo, intenso e prezioso deve essere applicato con il tappo della boccetta direttamente sulla pelle dove si concentra il calore: dietro le orecchie, nell’incavo del gomito, sui polsi. L’eau de toilette può essere vaporizzata intorno al viso, sui capelli e sugli abiti

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

Un profumo deve essere equilibrato e armonioso nelle diverse note che si rivelano col passare delle ore. Per questo nella scelta della propria fragranza occorre tenere presente la piramide olfattiva.

Sulla punta della piramide ci sono le note di testa, quelle che si sentono appena si spruzza il profumo e che evaporano velocemente. Di solito sono agrumate o fruttate e nelle essenze più moderne contengono tè verde o cetriolo. Durano una ventina di minuti.

Il cuore rappresenta il carattere del profumo. Compare qualche minuto dopo la vaporizzazione e si rivela dopo che sono scomparse le note di testa. Si compone di fiori bianchi come il geranio o rosati come le peonie. Può essere speziato come la cannella o polveroso come la mimosa. Dura fino a sei ore.

Le note di fondo, intense e durevoli, sono alla base della piramide, fissano il profumo sulla pelle. Sono potenti, essenze legnose di sandalo e vetiver, animali come l’ambra e il cuoio oppure oleose tipo la vaniglia o la mandorla.

Un profumo leggero e fiorito avrà delle importanti note di testa, mentre nei profumi più opulenti come quelli orientali domineranno le note di cuore e di fondo.

E’ molto importante conservare correttamente la boccetta del profumo che teme la luce e gli sbalzi di temperatura.

I fiori unici di Grasse e la storia di Chanel N°5

A Grasse si coltivano i fiori più esclusivi che caratterizzano i migliori profumi floreali del mondo.

Il gelsomino di Grasse ha una profumazione speziata e mielata molto più delicata rispetto al gelsomino indiano o marocchino. I suoi fiori delicati si schiudono la notte e vengono raccolti all’alba quando sprigionano il profumo più intenso.

Anche la rosa centifoglia, o rosa di maggio, è emblematica di questo territorio. Più piccola delle rose comuni ma molto più profumata, fiorisce una sola volta all’anno e dura solo un paio di giorni . Il suo sentore ricco e sostenuto ha reso Grasse famosa nel mondo.

Anche la storia di Chanel N°5, il profumo più venduto al mondo la cui boccetta è esposta al MoMa di new York, ha molto a che vedere con i fiori di Grasse.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

Nell’estate del 1921 Coco Chanel mentre trascorre le vacanze a Montecarlo insieme al suo amante, il Granduca Dimitri di Russia, incontra il famoso “naso” Ernest Beaux che viveva vicino a Grasse.

Beaux crea per Mademoiselle un bouquet inedito, voluttuoso e femminile completamente diverso da tutto ciò che esisteva fino a quel momento. Lei sceglie la quinta boccetta che annusa e la chiama semplicemente Numero 5.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

Alla base del profumo di Chanel ci sono proprio il gelsomino di Grasse e la rosa centifoglia uniti ai neroli e allo ylang-ylang. L’utilizzo per la prima volta di elementi sintetici conferisce al profumo quella volatilità impalpabile che lo rende così unico.

Dalla fine degli anni ’80 la Maison Chanel ha un accordo con la famiglia Mul di Pègomas per la coltivazione in esclusiva di gelsomini e rose di Grasse con tecniche innovative e sostenibili. I fiori vengono raccolti a mano e trattati con i solventi fino ad ottenere la concreta, la sostanza base di ogni profumo.

Allo stesso modo Dior e Vuitton hanno acquistato interi appezzamenti di terreni nella zona per la produzione di quelle piante così particolari che rendono inimitabili i loro bouquets floreali.

Grasse alla scoperta dell'arte della profumeria

La vielle-ville

Lasciatevi un pò di tempo per visitare il centro storico di Grasse.

I palazzi raccontano la storia del borgo, dalle vecchie costruzioni medioevali dei conciatori, alle dimore storiche del 1500 fino ai sontuosi hôtels particuliers dei nobili del ‘700.

Accanto alla Cattedrale – che detto per inciso contiene tre quadri di Rubens – si trova il Municipio. Dalla corte interna si gode una magnifica vista sulla vallata. Nel cortile del Museo marittimo si trova una copia della statua di Paolina Borghese del Canova a ricordo del periodo trascorso a Grasse per beneficiare del clima mite della Costa Azzurra.

Non perdete la visita al Museo della Profumeria di Grasse dove si trova il necessaire da viaggio di Maria Antonietta realizzato prima della Rivoluzione.

Perdetevi tra le stradine acciottolate, entrate nei negozietti, annusate i sacchetti di lavanda e gli estratti di fiori, acquistate le golosità provenzali delle sue épiceries fines. Insomma lasciatevi andare a quella douceur de vivre della Provenza che tanto mi piace raccontare.

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22 Risposte
  1. Sono stata a Grase e ho fatto l’esperienza olfatttiva e il tour guidato alla Fragonard. Un tripudio di essenza da rimanere senza respiro, dolci e aromatiche ma mai invadenti. Il momento cruciale è stato quello dello shopping. Non ho resistito e prima di lasciare l’azienda ho comprato decine di gadget profumati e boccette da provare a casa,

  2. Bellissima Grasse! Ci sono stata tanti anni fa proprio per vedere queste maison storiche, poi un paio di anni fa sono andata a Eze dove ho visitato Fragonard. Un’esperienza che mi è piaciuta tantissimo, perché tra i miei “vizi” c’è anche quello dei profumi. Per questo sarebbe interessante fare il workshop personalizzato da Galimard per creare la fragranza perfetta, visto che purtroppo al momento non l’ho ancora trovata.

  3. Amo i profumi forti, non per nulla il mio preferito da sempre è Jungle di Kenzo, che però va davvero usato con parsimonia, mi piacerebbe entrare in un luogo come questo e creare il mio personale profumo.

  4. Ho visitato Grasse qualche anno fa, ci ho passato il Capodanno, e ne ho un ricordo bellissimo. Ovviamente, ho visitato una delle profumerie, mi pare fosse la Fragonard; non ti nego che mi piacerebbe tornarci, magari per fare un pò di spese!

  5. Questo è un luogo che visiterei volentieri, adoro i profumi e le fragranze costose e ricercate. Sarà stato stupendo girare tra queste botteghe, inebrianti ma anche ricche di storia, bellissimo articolo.

  6. Ho fatto anche io questo profumato e interessante giro tra i profumi di Grasse e la storia dei “nasi” famosi. Mi è piaciuto moltissimo e il mondo dei profumi è diventato molto più familiare. Dopo una visita a Grasse, mettersi il profumo diventa un vero rituale.

  7. Marina

    Ho partecipato a uno dei workshop di Galimard creando il mio profumo, esperienza davvero bella. E Grasse è una cittadina deliziosa con i suoi tanti negozi profumatissimi.

  8. Che bella la Provenza! Ci sono stata anni fa, siamo passati anche da Grasse ma eravamo un po’ di corsa. Leggendo il tuo articolo mi hai fatto venir voglia di tornarci, anche se non sono di certo un’appassionata di profumi, ma è decisamente un luogo incantevole! 🙂

  9. Devo ringraziarti per questo bellissimo viaggio, almeno virtuale, a Grasse e alla scoperta della via del profumo. La sentii nominare per la prima volta un paio d’anni fa e da allora mi stuzzica l’idea di andare a vedere i laboratori e ovviamente la città stessa.

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