Trinidad mi è rimasta nel cuore per la sua intatta atmosfera coloniale e i suoi colori brillanti che rendono ogni scorcio uno scatto perfetto.
I cieli profondi del tardo pomeriggio, i raggi del sole che accendono i muri pastello, le bellissime grate davanti alle finestre dei palazzi coloniali fanno di Trinidad l’essenza della bellezza di Cuba.
La posizione difficile , tra il Mare dei Caraibi e le montagne della Sierra dell’Escambray è stata una fortuna. La sua meravigliosa architettura è rimasta pressoché intatta dal periodo delle grandi piantagioni di canna da zucchero. Motivo per cui l’Unesco l’ha inserita nel 1988 tra i Siti Patrimonio dell’Umanità insieme a tutta la Valle de los Ingenios, le piantagioni appunto.
Le strade di ciottoli percorse da carretti e cavalli, e i guajiros con i cappelli di paglia fanno sembrare Trinidad il set di un film. Invece è tutto incredibilmente e mirabilmente reale!
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Il centro storico di Trinidad, un museo a cielo aperto
Come sempre accade nei luoghi che hanno un fascino intrinseco, il mio consiglio è quello di lasciarsi andare alle sensazioni del cuore. Senza un percorso definito inseguite il suono della musica o infilatevi in un vicolo solo per il colore dei muri. E’ il modo migliore per vivere la città. Ci sono comunque a Trinidad alcune cose davvero interessanti da vedere e che vi elenco qui di seguito.
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Plaza Mayor, la più fotografata
E’ uno degli angoli più suggestivi di Trinidad. Uno spazio scenografico dominato dalla Chiesa della Santisima Trinidad in posizione elevata rispetto ai giardini recintati che digradano verso la strada sottostante. Lo scorcio del campanile giallo dell’ex convento di San Francisco che spunta dai muri color pastello di Calle Echerri è da cartolina.
Accanto alla chiesa non perdete la celebre scalinata della Casa de la Musica. I tavolini sono incastrati tra i gradini e la sera tutti ballano salsa e rumba suonate dal vivo.
Se volete un ambiente più autentico, potete raggiungere la Casa de la Trova. Sembra una balera degli anni ’40 ma i gruppi che si esibiscono sono molto bravi così come alcuni ballerini habitué in scarpe bianche e panama
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Il Museo de Historia Muncipal e la vita ai tempi delle piantagioni
Il casco historico di Trinidad si raccoglie intorno a Plaza Mayor e in pochi passi raggiungerete Palacio Cantero. L’edificio prende il nome dall’ultimo latifondista tedesco che lo acquistò nel 1830. Dopo essere divenuto anche un magazzino per il tabacco, passò allo stato cubano e divenne un museo. Le stanze che si intersecano e affacciano sul patio, sono allestite con mobili e suppellettili d’epoca a raccontare la vita nelle piantagioni. Vi è anche una sezione dedicata al brutale trattamento degli schiavi. La parte più interessante è la torre: salirci non è uno scherzo ma la vista dei tetti di Trinidad e del panorama fino al mare è impagabile.
Un altro interessante edificio coloniale è Palacio Brunet che ospita il Museo Romantico con pezzi del 1800. Il Museo dell’Architettura di Trinidad si trova invece all’interno di uno dei palazzi della potente famiglia Iznaga, proprietaria di enormi piantagioni di canna da zucchero.
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Los Tres Cruces, dove i turisti non arrivano
Trinidad è una delle popolari “gite di un giorno” dai resort di Varadero. Gruppi di turisti in ciabatte (sconsigliatissime sui ciottoli di Trinidad) si aggirano accaldati per il centro storico con l’aria spaurita e meravigliata di chi non sa dove si trova esattamente. Se avete un pò più di tempo e la fortuna di trovarvi in città al tramonto, spingetevi fino al Barrio Los Tres Cruces.
Il quartiere è purtroppo molto degradato ma le file di casette basse dai colori intensi, si accendono all’imbrunire. I bambini corrono per le strade e gli adulti siedono sui gradini, le porte di casa sempre aperte. Cavalli e carretti sono “parcheggiati” davanti alle case come se fosse normale. Mi sono sentita un pò un’intrusa in questo mondo così diverso ma le persone sono sorridenti e non rifiutano quasi mai una foto, anzi si mettono in posa davanti alle auto scassate.
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E poi c’è il cielo che diventa scuro e profondo, i grovigli dei fili elettrici abbarbicati ai pali storti sembrano cadere da un momento all’altro, sullo sfondo la Sierra compare nitida.
E’ la poesia di questa città, con le grate davanti alle grandi finestre senza vetri da cui si vedono le sedie a dondolo intorno alla televisione. L’architettura coloniale spagnola si è adattata al clima di Cuba e ha creato queste protezioni dalla luce e dal caldo che rendono così misteriose le case e inventano arabeschi di luce sulle pareti.
Nel rientrare verso il centro, fermatevi a bere una canchanchara alla Taberna de la Canchanchara. Godetevi la musica che qui si suona per tutto il giorno e il cocktail, tipico di Trinidad, a base di rum, lime e miele. E’ delizioso ma attenzione: non è freddo e dà subito alla testa.!
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Dintorni di Trinidad: la Valle de los Ingenios
Il periodo di maggior splendore di Trinidad è quello tra il 1750 e l’inizio dell’800 quando i proprietari delle piantagioni di canna da zucchero accumulavano ricchezze enormi. Ne sono testimonianza i bellissimi palazzi riccamente arredati e decorati con affreschi e in generale tutta la meravigliosa architettura coloniale della città.
Intorno a Trinidad, nella Valle de Los Ingenios, ovvero degli stabilimenti, c’erano almeno quaranta zuccherifici che prosperavano grazie alla manodopera gratuita degli schiavi africani. Purtroppo è una storia che già conosciamo, molto simile a quella delle piantagioni di cotone negli Stati Uniti del Sud. Le condizioni, inutile dirlo, erano inumane con i lavoratori che lavoravano senza sosta sotto il sole per tagliare la canna e poi la spremevano a mano per ricavare il succo che si sarebbe trasformato in zucchero.
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Vale sicuramente la visita la Manaca Iznaga; il proprietario Pedro Iznaga, grazie ai suoi enormi possedimenti, era diventato uno degli uomini più ricchi di Cuba. Dall’alto della torre che serviva per sorvegliare il lavoro degli schiavi, si gode un panorama straordinario della valle.
Io ho apprezzato particolarmente la visita al sito storico di Sant’Isidro dove una guida preparatissima ci ha spiegato le fasi della lavorazione della canna e i metodi con cui i proprietari terrieri si arricchivano impossessandosi di parte del raccolto destinato alla madrepatria spagnola.
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Dintorni di Trinidad: Playa Ancòn
Pur non arrivando alla bellezza di cayos del nord, Playa Ancòn è una delle più belle della costa meridionale. Una lunga striscia di sabbia chiara parzialmente attrezzata con lettini un pò datati all’ombra delle mangrovie, due ristoranti e un chioschetto. E’ frequentata dai locali soprattutto nel fine settimana che arrivano con gli autobus da tutta la zona.
Ti devo ringraziare perché con questi articoli su Cuba mi stai facendo fare un bellissimo viaggio in un paese dove sogno di andare da tempo. Mi ha fatto riflettere quello che hai detto sui turisti dall’aria smarrita e in infradito: un po’ mi dispiace per loro perché forse con quel tipo di turismo non vedranno mai davvero i posti che visitano.
Se chiudo gli occhi riesco a immaginarmi davanti a un tramonto a Los Tres Cruces!
bisogna soprattutto avere un pò di tempo. Non volevo essere maleducata dei confronti dei turisti di un giorno a Trinidad – l’ho fatto anche io tanto tempo fa – solo descrivere un diverso modo di viaggiare
Le tue foto parlano da sole e raccontano una città intrigante, eclettica, emozionante. Accompagnano le tue parole in maniera fluida e omogenea, portando il lettore fisicamente a Trinidad.
Grazie! Che bel complimento!!
Favolose le tue foto di Trinidad, riescono a catturare la vera anima del paese e della meravigliosa Cuba che anche a noi è rimasta nel cuore
Trinidad in particolare mi ha catturato, anche se tutta Cuba ha un fascino unico
Ho dei ricordi favolosi di Trinidad, le strade colorate, i bambini che ci rincorrevano in piazza, la salsa al calar del sole, le botteghe in cui sbirciare…che nostalgia!!!
anche io quando ci penso provo una infinita nostalgia soprattutto per il tramonto quando la luce si stempera, i colori si fanno più intensi e la piazza prende vita
Da come ce l’hai descritta, Trinidad è sicuramente una delle mete che mi potrebbero piacere. Mi lascerei trasportare dai piedi, vagando senza meta.
ci ho passato tre notti e avrei voluto restare ancora e ancora per vivere da dentro quell’atmosfera unica
Mi piacerebbe visitare Cuba, anche se non è in cima alla mia lista ma per la sua autenticità merita e non mi fermerei solo all’Havana e a Varadero o a los Cayos, ma andrei anche a Trinidad, Cienfuegos e Santiago.
La Cuba più autentica non è ai Cayos, anche a me sarebbe piaciuto arrivare a Santiago e ci penso per un prossimo viaggio
Questi colori pastello, quell’atmosfera sospesa nel tempo tipica delle città storiche, il silenzio dei viali interrotto solo dal gioco dei bambini. Cuba deve essere affascinante davvero e Trinidad una vera tappa imperdibile!
Cuba ti prende davvero il cuore, unica nei Caraibi
Complimenti per le foto! Cuba mi ispira molto per la vivacità del suo popolo. Sicuramente apprezzerei molto la Casa della musica, mi lascerei trasportare dal ritmo cubano e poi mi perderei tra i colori delle case in perfetto stile coloniale. Cercherei di fare tantissime foto.
Sui gradini della casa della musica si bevono cocktails indimenticabili!
Grazie per questo sguardo su una Trinidad non solo turistica ma anche fatto di quartieri meno abbienti, con i carretti come mezzi di trasporto ma ugualmente pieni di poesia, così come le piantagioni da visitare.
cavalli e carretti sono un pò dovunque nelle zone rurali di Cuba i mezzi di trasporto più utilizzati, all’inizio mi meravigliavo poi ci ho fatto l’abitudine perché fanno parte del fascino dell’isola
Trinidad è una delle città cubane che più mi ha affascinato. L’arte e la musica hanno riempito la mia vacanza, soprattutto nelle strade e nelle piccole gallerie d’arte di questa città. Non vedo l’ora di tornarci.
ci tornerei volentieri anche io
Ho trascorso a Trinidad tre giorni durante il mio viaggio a Cuba qualche anno fa. Mi ricordo che il soggiorno non è stato proprio privo di problemi… infatti dopo il primo giorno abbiamo dovuto cambiare la casa particular dove stavamo. Per fortuna ne abbiamo trovata un’altra con un host molto simpatico, il mitico Ingenier Jesus. Quanti ricordi mi hai fatto riaffiorare!
Mi è rimasta nel cuore Trinidad forse più dell’Avana per la sua dolcezza e la sua vitalità
Non sono mai stata a Cuba (ma mi sa che te lo avevo già detto) ma è una destinazione che mi attira tantissimo. Trinidad è sicuramente da inserire nell’itinerario, dalle foto sembra bellissima, mi ricorda moltissimo alcune città che ho visto in Guatemala!
Trinidad ha questo sapore molto sudamericano che sono sicura avrai trovato in Guatemala, aggiungi qualche litro di rum e sei a posto
Sono stata a Cuba tre volte e tra meno di un mese ci ritorno (dopo più di 10 anni di assenza). Non vedo l’ora. Sicuramente la troverò molto cambiata, ma spero di non esserne delusa. Ovviamente una tappa a Trinidad non potrà mancare perché è troppo bella
io c’ero stata moltissimi anni fa e l’ho trovata molto cambiata. Purtroppo la situazione economica sempre più difficile non è un bene per l’isola