I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

santons provenzali in un mercatino

Articolo aggiornato 5 Novembre 2024

I santons provenzali, sono le statuine del tipico presepe della Provenza: rappresentano gli abitanti di un villaggio del 1700, con i loro mestieri e i loro costumi tradizionali.

Quella dei santons è una tradizione che va al di là della fede. E’ simbolo dell’identità di un popolo ancora fortemente legato alle sue radici.

In Provenza infatti, a Natale ma non solo, le tradizioni sono molto sentite e partecipate , anche dai non credenti. Il piccolo presepe con i santons trova il suo posto in tutte le famiglie, anche in quelle meno religiose accanto all’albero di Natale.

Il presepe provenzale è tradizione più che religione e simboleggia il popolo nei piccoli mestieri quotidiani di una volta. E’ l’intero villaggio che porta doni al nuovo nato, come si usava fare una volta nei paesi.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità
ph Pixbay

E’ noto che Il primo presepe della storia fu quello di San Francesco d’Assisi, nel 1223 al castello di Greccio. Quello che non tutti sanno però è che la mamma del Santo, Madonna Pica, era una nobile provenzale nata a Tarragona. Potrebbe essere questa la prima ragione per cui la tradizione del presepe si diffuse enormemente nel Sud della Francia.

Nei secoli successivi, e soprattutto nel 1500, la tradizione del presepe si propagò un pò dovunque in Europa raggiungendo livelli artistici notevoli, basti pensare al presepe napoletano.

In Francia succede tuttavia una cosa particolare. Dopo la Rivoluzione del 1789 le chiese diventano proprietà dello Stato e vengono chiuse per contrastare il potere dei religiosi.

La Provenza, e in particolare Marsiglia, però non ci sta: i cittadini desiderano continuare a manifestare la loro fede e, non potendo più avere il presepe in chiesa, lo fanno a casa, di nascosto. Il termine santons significa “piccoli santi” e i primi santons provenzali sono proprio delle modeste rappresentazioni di Giuseppe, Maria, il Bambino e i pastori, realizzate con mollica di pane e carta pressata.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

Lo scultore marsigliese Jean-Lous Lagnel realizzava i suoi santons in legno rappresentando i vicini che svolgevano i loro mestieri. Poi scoprì che l’argilla era un materiale perfetto per le statuine: nascono i santons provenzali. Ne derivano una tradizione di devozione popolare e un’ attività artigianale ancora molto diffuse. Soprattutto nasce un’identità provenzale in cui riconoscersi.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

Il santonnier crea i suoi personaggi secondo un mestiere antico che si tramanda di generazione in generazione. Modella le figure nell’argilla utilizzando un calco di gesso che lui stesso ha realizzato in modo che sia unico e riconoscibile. Poi le cuoce in forno e passa alla decorazione con colori ad acqua.

I mestieri rappresentati sono quelli tipici di un villaggio del XVIII secolo: il fornaio, il pescivendolo, la sarta, il pastore con le sue pecore.

L’emblema della Maison Fouque, famosissimo atelier di santons provenzali a Aix-en-Provence, è il Coup de Mistral. La statuina rappresenta un pastore che cammina faticosamente nel vento. Il suo creatore è riuscito a dare l’impressione del movimento e del soffio del vento integrando nel suo santon un elemento provenzale fortemente identitario come il Mistral. L’opera è composta di quindici pezzi diversi (viso, mantello, barba..) dai quali sono stati ricavati gli stampi per modellare l’argilla. Una volta assemblato, il santon viene posto in un luogo caldo e umido per circa due mesi in modo che possa seccare completamente. Infine lo si lascia qualche giorno all’aria aperta prima di cuocerlo a quasi 1000 gradi e lasciarlo poi raffreddare lentamente nel forno chiuso. L’ultimo passaggio è la pittura a pennello, interamente a mano. Questo fa sì che ogni Coup de Mistral abbia piccoli dettagli differenti che lo rendono un esemplare unico.

Ogni Natale mi regalo un nuovo santon per il mio piccolo presepe provenzale e quest’anno ho deciso per il pastore che sfida le violenti raffiche del mistral appoggiandosi al bastone, con il mantello che sbatte nel vento.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

Oltre alla Sacra Famiglia, nella crêche – il presepe – provenzale, si ritrovano i personaggi delle Pastorali. Si tratta di spettacoli tradizionali rappresentati nelle strade e nei teatri tra Natale e la Candelora che con garbo e ironia, mettono in scena la natività.

Tra i personaggi ricorrenti dei santons provenzali, mi è particolarmente simpatico il “Fada”, lo scemo del villaggio che urla a tutti la buona novella. Ha le braccia alzate e il berretto da notte che non ha pensato di togliersi, porta l’allegria dei puri di cuore.

Pistachier è sempre un pò brillo: tiene un baccalà in tasca e normalmente porta in dono la fugasse uno dei tredici dolci della tradizione.

L’angelo Boufarèu soffia forsennatamente nella sua tromba per guidare i pastori alla grotta. Margarido e suo marito Jourdan, famoso per il suo pessimo carattere, che sono gli ultimi a sentire il richiamo e si dirigono alla grotta vestiti di tutto punto.

E ancora il tamburino Guillaume che guida la danza, il fornaio con il sacco di farina, il sindaco, gli zingari, soprattutto nella zona di Arles, il cieco e suo figlio che lo accompagna con una corda, la coltivatrice di lavanda.

Insomma, una piccola folla di persone in cui ritrovare i mestieri e i caratteri dei propri vecchi e riconoscersi in un’identità comune.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

Nel periodo natalizio nelle principali città della Provenza si svolgono les Foires aux santons, i mercati dove acquistare nuove statuine per arricchire il presepe.

Nel 2024 a Marsiglia lungo le banchine del Vieux Port, dal 16 Novembre al 5 Gennaio oltre alle tradizionali bancarelle di santons, ci saranno anche stand gastronomici con specialità locali per un’immersione totale nella cultura provenzale.

L’importante Foire aux santons di Aix-en-Provence si svolgerà dal 15 Novembre al 31 Dicembre sull’Esplanande Cezanne, accanto alla Piazza de la Rotonde con la sua bellissima fontana. L’inaugurazione ufficiale è prevista per domenica 24 novembre con una messa dei santonnier alla chiesa di Saint Jean Baptiste alle ore 10,00 seguita da una benedizione della Fiera con suoni e canti provenzali.

I santons provenzali: il presepe simbolo di tradizione e di identità

Ad Aubagne, famosa per le sue argille, una grande esposizione permanente mette in scena più di 3000 santons che accompagnano i visitatori in un viaggio alla scoperta dei paesaggi e delle tradizioni della Provenza. Per gli orari contattare l’Ufficio del Turismo di Aubagne. Il tradizionale mercato natalizio sarà invece dal 16 Novembre al 29 Dicembre.

Il Salon International des Santonniers di Arles si svolgerà dal 16 Novembre al 12 Gennaio sulla Place de la République e nella Cappella di Sainte Anne, tutti i giorni dalle 10,00 alle 18,00 tranne Natale e Capodanno

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58 Risposte
    1. Antomaio

      In alcune città, come Aubagne, c’è una vera tradizione di lavorazione delle terre cotte. Poi ci sono piccoli villaggi come Olioulle dove si realizzano le capanne e le casette. Tutta da scoprire questa arte dei santons!

  1. Interessantissimo questo articolo, Antonella. Ho davvero appreso una cosa nuova, una tradizione affascinante della quale non avevo mai sentito parlare. Un presepe di origine laica e per di più nato come un atto di ribellione è quanto di più originale possa immaginare tra le tradizione natalizie intorno al mondo. Purtroppo non sono mai stata in Provenza, ma spero di rifarmi presto e allora, quando andrò, cercherò i santons da portarmi a casa….Almeno il fada, quello lo voglio assolutamente 😉

    1. Antomaio

      Anche per me il fada è il migliore! In fondo rappresenta tutti noi un pò “tonti” e increduli di fronte alla buona novella

  2. Non avevo mai pensato al collegamento tra Rivoluzione Francese, chiusura delle chiese e presepi, e in effetti in un contesto simile è quasi un miracolo che la tradizione si sia conservata. Il presepe mi ricorda sempre mio nonno, con cui da bambina passavamo ore ad allestire il “nostro” angolo natalizio con tanto di muschio e terra per rendere tutto più vero. Da allora purtroppo ho perso questa bella abitudine.

    1. Antomaio

      anche io da bambina passavo giorni ad allestire il presepe con luci, muschio e acqua corrente. Adesso mi limito ad una piccola natività ma non ci rinuncio mai

  3. Non conoscevo la tradizione dei santons; la trovo estremamente affascinante. Magari devo decidermi a tornare in Provenza nel periodo natalizio per poter ammirare questi presepi dal vivo!

  4. Non sapevo che cosa fossero i santons finché non ho letto il tuo articolo! Sembra moltomla tradizioni delle statue del presepe napoletano ma forse meno audaci :X
    Grazie per avermele fatte conoscere

    1. Antomaio

      hai proprio ragione, assomigliano a quelle dei presepi napoletani ma manca quello spirito e quell’ironia che sono proprio solo partenopee!

  5. Laura

    Non conoscevo affatto questa traduzione provenzale e rimango affascinata sempre dai presepi e dalla minuziosità e cura con cui sono creati, queste statuine francesi sembrano molto particolari 🙂

  6. Tra gli addobbi Natalizi dal mondo ho un paio di stauine provenzali, acquistate durante qualche inverno in quella magnifica regione. La cura e la dedizione per il presepe è paragonabile ai nostri napoletani. E la stessa cura è dedicata produzione di queste piccole e colorate opere d’arte.

    1. Antomaio

      E’ vero, la cura del dettaglio è incredibile anche nelle espressioni di stupore, gioia, smarrimento che si colgono sui volti dei personaggi

  7. Non sapevo della tradizione dei Santos in Provenza e devo dire che mi piacerebbe visitare uno dei mercatini natalizi dedicati alla vendita delle statuine… Chissà, magari l’anno prossimo!

      1. Anto sono rimasta affascinata dalla storia dri Santos provenzali, trovo sempre molto suggestive le storie antiche che danno origine a tradizioni

        1. Io sinceramente non immaginavo che un Paese notoriamente laico come la Francia avesse mantenuto una tradizione così profonda, ma in Provenza il Natale ha ancora un forte significato religioso e questo mi piace molto

  8. Mi piace molto la tradizione del presepe, che a casa nostra e dei miei genitori non può mancare mai. Non conoscevo i presepi provenzali, sarà che sono stata in Provenza solo d’estate, alla ricerca della lavanda e non era decisamente stagione da presepi! Un buon motivo per tornarci anche fuori stagione, per scoprire dal vivo questa piccola grande arte! Grazie per l’interessantissimo articolo! 🙂

    1. Antomaio

      anche io seppure in piccolo allestisco sempre il presepe in casa. Quelli provenzali sono molto caratteristici, un buon motivo per scoprire la Provenza fuori stagione

  9. Che meraviglia questi Santons, io adoro il presepe e quando mi capita di vedere queste piccole statuine con abiti in stoffa impazzisco. Ogni anno realizzo il mio presepe più o meno allo stesso modo, ma mi piacerebbe molto creare qualcosa di diverso ed originale.

    1. Antomaio

      io non ho ancora iniziato il mio presepe provenzale perchè so che poi diventerebbe quasi una mania! però ogni anno, ad eccezione di questo, vado a cercare le mostre e i musei dei santons

  10. Non sapevo che in Provenza si sentisse così tanto la tradizione del presepe! Penso che alla fine si possa pure discostare dalla tradizione cristiana e diventa una vera e propria opera d’arte legata alle tradizioni locali e ai mestieri di questi luoghi.

    1. Antomaio

      effettivamente i santons (a parte quelli di produzione industriale che si trovano in giro) sono una vera forma d’arte tramandata di generazione in generazione

  11. Arianna

    Che belle queste tradizioni così vive e seguite, non sapevo di questo uso in Provenza però lo trovo lodevole un modo per conservare antiche tradizioni

  12. Che bella tradizione, sono carinissimi i santoni! Ho sempre adorato i presepi in cui le statuette ritraessero persone intente a svolgere le attività di vita quotidiana. Mi associo ai provenzali che, pur non essendo troppo credenti, adorano i presepi

  13. Non conoscevo i santons nè questa tradizione così simpatica.
    È sempre curioso conoscere le tradizioni e le arti antiche. Grazie mille!

  14. Che bella cosa! Non conoscevo per nulla questa tradizione, anche se devo dire che spesso in Spagna ho visto i presepi viventi, forse per vicinanza territoriale questa tradizione è passata anche al di là del confine.

    1. Antomaio

      Ma i santons non sono viventi, sono delle statuine di argilla che inscenano i mestieri del villaggio; in Provenza non mi sembra che si facciano dei presepi viventi ma ci sono le pastorali che sono rappresentazioni corali che si svolgono all’aperto

  15. Non avevo mai sentito parlare della tradizione dei Santons … in Provenza ci sono stata più di 10 anni fa e sicuramente esistevano già è ovvio – ma non ne ho proprio ricordo. Ottima scusa per riprogrammare un viaggetto nel sud della Francia.

    1. Antomaio

      Se ci sei stata in estate sicuramente i santons non si sono fatti notare! Ottima scusa per tornarci in inverno e assaggiare anche i 13 dolci della tradizione provenzale che non devono mancare sulla tavola nataliza!!

  16. Che belle queste statuine e che splendida tradizione che ignoravo. Non siamo stati molto spesso in Francia, ma amando queste tradizioni sarà una tappa da tenere in considerazione

    1. Antomaio

      I santons sono caratteristici della Provenza, nel periodo di Natale ci sono molti mercatini ma gli ateliers specializzati li presentano aurante tutto l’anno

  17. Estremamente curioso ed interessante!!! Leggere questo articolo mette in luce una meravigliosa tradizione artistica di cui ero totalmente allo scuro.

    1. Antomaio

      le tradizioni della Provenza così diverse dal resto della Francia e per certi versi così uniche non finiscono di sorprendermi

  18. Ma che meraviglia! Ho la Provenza a due passi e non conoscevo assolutamente questa tradizione. io poi adoro i presepi in tutte le loro forme e tradizioni in tutto il mondo!

    1. Antomaio

      il presepe napoletano è più elaborato e più ricco ma alla fine, sì, si tratta di cultura popolare ed è bello poterla mantenere viva

  19. Non conoscevo queste particolari statuine, ma amo molto la tradizione del presepe. Anch’io prediligo le statuine che rappresentano personaggi popolari intenti nei loro mestieri quotidiani. Come d’altronde è proprio lo spirito del presepe.

    1. Antomaio

      esattamente così. Nell’intento iniziale di San Francesco la rappresentazione della natività era proprio questa d’altra parte Gesù si è mostrato ai pastori prima che ai magi

  20. Ho visitato diverse volte la Provenza, eppure non conoscevo i Santons! Si impara davvero sempre qualcosa e ti ringrazio di averne parlato nel tuo blog. Il prossimo viaggio in Provenza sicuramente includerà Aubagne!

    1. Antomaio

      E’ una tradizione tipicamente invernale anche se le botteghe artigianali sono aperte tutto l’anno. Se davvero capiti a Aubagne non perderti i vasi in terracotta provenzale, c’è una fornace storica dove comprerei di tutto!

  21. Sono rimasta molto colpita dalla statuina del presepe provenzale che sfida il vento. Sembra proprio di vederla avanzare contrastando le raffiche, cercando di proteggere il volto con la tesa del cappello e avanzando lentamente sorreggendosi al bastone, per non perdere l’equilibrio. Incantevole

    1. E’ un pò il simbolo di tutti noi che ci dobbiamo riparare dalle folate di vento che la vita ci tira addosso e continuare ad avanzare sul nostro cammino, almeno io la vedo un pò così

  22. che belle queste tradizioni che resistono al tempo che passa…. non conoscevo i Santons e la prossima volta che andremo in Provenza non perderò occasione per visitare una bottega artigiana

  23. Quando ero piccola il Natale lo passavamo sempre in Provenza e mia nonna mi aveva abituata che ogni anno potevo scegliere una nuova statuina per il presepe.
    Ricordo benissimo quando scelsi il Fada perchè piaceva solo a me e nessuno degli adulti lo voleva… ma alla fine mi hanno accontentata!
    Sono anni che non faccio più il presepe e che non compro statuine nuove ma la voglia di sottofondo resta sempre e le scatole con tutto il necessario sono sempre lì..

    1. Ma dai!! Siamo almeno in due ad apprezzare il Fada, una figura davvero simpatica. Io non resisto e ogni anno mi compro una statuina nuova, dalla venditrice di lavanda, alla gitana in costume

  24. Libera

    Ma questa tradizione dei santons è spettacolare! Pensa che io sono una vera appassionata di presepi fin da bambina e mi piace andare a visitare quei luoghi che ne ripropongono delle rivisitazioni.

  25. Non sapevo di questa tradizione provenzale e mi ricordano molto i presepi presenti tutto l’anno invia San Gregorio Armeno a Napoli o quelli nelle chiese della mia cittá, in Sicilia, durante il periodo natalizio.
    Hai iniziato proprio una bella tradizione comprandone uno ogni anno!

    1. E’ una tradizione, quella dei santons, che probabilmente ha risentito molto dell’influenza napoletana però si è sviluppata in modo autonomo e ogni “collezionista” si affeziona ad un particolare artigiano e continua a comprare le sue statuine arricchendo il proprio presepe

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