Si dice che il periodo migliore per visitare i villaggi galleggianti del Tonle Sap sia la stagione delle piogge quando il livello dell’acqua lambisce le case che sembrano fluttuare sul lago. Io ho visitato Kampong Phluk a marzo, nella stagione secca, e vi assicuro che il groviglio di scale, passerelle e pali alti sei metri sui cui sono costruite le abitazioni è davvero spettacolare.
Le comunità dei villaggi galleggianti regolano le loro vite seguendo il ritmo delle acque del Mekong , in un continuo adattarsi al volere del fiume.
L’escursione in barca nei canali che scorrono tra le palafitte è una delle esperienze più significative che potete fare in un viaggio in Cambogia. Il modo migliore per entrare in un mondo a parte ancora strettamente legato alle tradizioni.
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Il grande lago tesoro della Cambogia
Il lago Tonle Sap è un grande bacino idrico che si trova nel cuore della Cambogia. E’ alimentato dal fiume omonimo che poi defluisce nel Mekong. Quando, durante le piogge il Mekong si ingrossa ,con un particolare fenomeno di inversione del flusso, l’acqua “rientra” nel lago.
Nella stagione monsonica la superficie del lago aumenta anche di cinque volte e la sua profondità passa da tre a quindici metri. E’ questa la ragione per cui le case dei cosiddetti villaggi galleggianti sono costruite su alte palafitte.
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Da maggio a novembre le piogge caricano di acqua il Mekong che aumenta la sua portata di cinquanta volte e, con un complesso sistema idrologico, la scarica nel Tonle Sap.
L’area è popolata da diverse specie dei uccelli e serpenti ed è stata riconosciuta dall’Unesco come Riserva della Biosfera.
Si tratta di un ecosistema eccezionale ricco di biodiversità . Le piane alluvionate sono terreni molto fertili e adatti alla coltivazione del riso e le acque sono ricche di pesce.
Da sempre il lago è stato fondamentale per l’economia cambogiana. L’impero di Angkor doveva la sua prosperità alla grande disponibilità di cibo – pesce e riso – del Tonle Sap.
Anche oggi le sue acque forniscono una delle più grandi produzioni di pesce del mondo sfamando oltre tre milioni di persone.
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La vita dei villaggi galleggianti
Le comunità che abitano i villaggi galleggianti del Tonle Sap sono di etnia khmer e vietnamita. Questi ultimi per legge non possono acquistare terreni sul suolo cambogiano e per questo hanno scelto di vivere sull’acqua.
Le persone si sono adattate alla vita sul fiume, alle sue acque melmose e ai suoi cambiamenti di livello, con una flessibilità invidiabile.
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Le case colorate sono costruite su altissime palafitte che quando l’acqua si abbassa diventano un labirinto affascinante di scale, banchine e passerelle. La parte inferiore diventa magazzino, luogo per riparare le reti, rimessaggio per le barche. I sampan, le tipiche imbarcazioni a fondo piatto, a remi o a motore, sono ormeggiate una accanto all’altra davanti alle abitazioni.
Nei villaggi più grandi ci sono scuole, negozi, pagode a volte anche il dentista ma per ogni spostamento è necessaria la canoa o la barca. La vita dei centomila abitanti dei villaggi galleggianti cambogiani è legata a doppio filo alle acque del Mekong.
Le tecniche di pesca sono quelle tradizionali: con le mani, con le nasse, o con le grandi reti lanciate dalle barche. Le acque sono davvero ricchissime di pesci, ma per comodità le varie specie sono suddivise tra pesce nero e pesce bianco. Il pesce nero è quello pescato nelle piane alluvionali dove l’acqua ricca di sostanze organiche, è di colore scuro. Il pesce bianco è invece quello dei canali alluvionali che diventano biancastri per i sedimenti trasportati.
Il pescato viene poi selezionato dalle donne per essere conservato sotto sale oppure essiccato al sole. Pesce e riso sono alla base dell’alimentazione quotidiana non solo degli abitanti dei villaggi galleggianti ma di tutta la Cambogia
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L’escursione ai villaggi galleggianti del Tonle Sap
Ci sono diversi villaggi galleggianti facilmente raggiungibili in giornata da Siem Reap e dai meravigliosi templi di Angkor. Molti purtroppo sono diventati delle vere e proprie trappole per turisti. Khompong Phluk , quello che abbiamo vistato noi si trova a un’ora di strada dalla città ed è ancora molto autentico.
Per maggiori dettagli sul sito archeologico:
Angkor e i suoi magnifici templi immersi nella giungla: guida pratica
Lungo il canale sono perfettamente allineate le barche dal fondo piatto utilizzate dai pescatori e dai turisti. Sono bellissime e colorate: saliamo su una di loro e partiamo accompagnati dal ronzio del motore e dagli schizzi di acqua color fango.
Passiamo tra le barche cariche di reti accanto alle altissime palafitte che sostengono le case. La vita segue il suo ritmo: gli uomini pescano, le donne fanno il bucato scendendo scale vertiginose, i ragazzini giocano nell’acqua.
Accanto alle rive, con l’acqua melmosa all’altezza della vita, i pescatori scrutano il fiume e gettano rapidamente la rete nella quale di solito resta impigliato un pesce gatto. Alcuni di loro si immergono completamente e pescano con le mani, altri attendono il bottino delle nasse.
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Il paesaggio è davvero unico e incredibilmente bello con i colori accesi delle case e delle barche che contrastano con l’ocra scuro dell’acqua.
Poi la barca raggiunge il lago vero e proprio, talmente vasto da sembrare il mare. Sulle zattere ci sono piccoli agglomerati, un ristorante e un allevamento di coccodrilli. Una volta vivevano nel Mekong, ora si allevano per la pelle e per le uova.
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Purtroppo i cambiamenti climatici e le numerose dighe costruite sul Mekong, rendono sempre più critica la vita dei villaggi galleggianti. Negli ultimi anni si sono verificate situazioni di estrema siccità che hanno ridotto notevolmente la pesca.
Il governo cambogiano incoraggia gli abitanti dei villaggi galleggianti a spostarsi sulla terraferma per mitigare l’inquinamento dell’acqua ma non tutti sono contenti. In molti hanno scelto di continuare a vivere sulle palafitte e filtrare l’acqua del lago prima di usarla.
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Un luogo estremamente affascinante dove vengono conservate tradizioni antichissime. Mi ha colpito quello che hai scritto a proposito del fatto che il governo incoraggi gli abitanti a spostarsi, ma che in molti abbiano continuato a scegliere le palafitte, nonostante immagino sia un ambiente difficile in cui vivere.
le persone che da generazioni vivono al ritmo delle acque del Mekong faticano terribilmente ad adattarsi ad uno stile diverso nonostante le condizioni igieniche siano decisamente migliori. E’ sempre un fatto culturale senza contare poi che se i pescatori si spostano poi viene a mancare anche una parte del sostentamento
Dev’essere affascinante vedere lo scorrere della vita in queste case, con il fiume che si alza e si abbassa a seconda delle stagioni. Sicuramente dev’essere estenuante dover filtrare l’acqua ogni volta e dover affrontare i periodi di siccita quindi capisco perché il governo cerchi di incoraggiare gli abitanti a spostarsi.
Soprattutto ci sono grossi problemi di inquinamento delle acque di un fiume che attraversa sei nazioni tra cui la Cina e per questo si cerca di incoraggiare gli abitanti a trasferirsi in terraferma ma chi è nato lì e conosce solo quel modo di vivere non riesce ad adattarsi ad altro
Come mai l’acqua è così scura? Sembra quasi stagnante. Comunque hai ragione, il suo color ocrava in netto contrasto con i colori della case sulle palafitte, creando una palette unica!
L’acqua nel periodo in cui sono andata io era al suo livello più basso quindi è melmosa e ricca di detriti e sostanze organiche, comunque l’acqua del Mekong non è mai molto trasparente…
Ti invidio moltissimo, avrei anche io una gran voglia di andare in Cambogia e vedere le meraviglie che hai visto tu. Questa località, tra l’altro, mi incuriosisce molto, avevo già visto un documentario che mi aveva affascinato un sacco!
E’ un luogo incredibile dove la gente ritma la propria vita secondo il livello delle acque del lago che poi dipende dal Mekong
Ciao! Anche noi vorremmo vivere a pieno i villaggi galleggianti ed infatti stiamo cercando una homestay per un soggiorno. Tu ne conosceresti qualcuna? Grazie
Ciao, purtroppo non conosco posti dove alloggiare nella zona dei villaggi galleggianti perché io ho fatto l’escursione da Siem Reap. Mi dispiace
Eccomi, io sono una di quelle che l’ha visto nella stagione delle piogge, un effetto completamente diverso rispetto alle foto perché non si vedono queste lunghe scale. Comunque in una stagione o l’altra gran bella esperienza.
Immagino che sia bellissimo quando l’acqua arriva al livello delle porte delle case! Comunque anche con i pali alti sei metri a nudo il panorama era molto suggestivo
Questa cosa del ‘non puoi costruire su suolo cambogiano!’ e della conseguente risposta ‘Chissene, io costruisco sull’acqua!’ fa tanto ‘fatta la legge, trovato l’inganno’ e di conseguenza sembra una cosa che avremmo potuto inventare anche noi in Italia. 🙂
eh eh… tutto il mondo è paese!
Sembrano provenire da un’altra epoca, queste case costruite come palafitte sono davvero suggestive! La Cambogia è davvero spettacolare, ha moltissimi luoghi interessanti!
sono stata contente di aver fatto questa escursione anche se la stagione non era la migliore perché vedere quelle palafitte così alte è stata davvero un’esperienza che non dimentico
Ma questi villaggi galleggianti sono assolutamente meravigliosi! Non sono ancora mai stata in Cambogia anche se amo il Sud-est asiatico, che ho visitato già due volte. Secondo me è assolutamente un’escursione da fare questa, se si è in zona.
Se ami la zona del Sud Est asiatico ti innamorerai della Cambogia, è proprio il regno delle meraviglie!
La Cambogia è da tanti anni nella mia to-do-list ma ancora non sono riuscita ad andarci, purtroppo.
E il lago Tonle Sap, coi suoi villaggi galleggianti sarebbe sicuramente nel mio futuro itinerario. Mi hai fatto sognare col tuo articolo! 🙂
la Cambogia mi è piaciuta moltissimo! Luoghi di incredibile bellezza