I violini di Cremona e l’arte della liuteria Patrimonio Unesco

vetrina di una liuteria di Cremona, città dei violini

Cinquecento anni di capacità artigiana, pazienza, conoscenza e sperimentazione hanno reso i violini di Cremona famosi nel mondo. Il saper fare liutario, ovvero l’arte della costruzione del violino, è dal 2012 Patrimonio Unesco della cultura immateriale.

Non si può visitare Cremona senza pensare alla sua tradizione musicale, da Monteverdi a Ponchielli, e senza tener conto della lunga tradizione della città nella costruzione degli strumenti a corda.

Nomi come Amati, Guarneri e soprattutto Stradivari hanno reso i violini di Cremona un patrimonio vivente apprezzato dai musicisti più capaci.

In città si trova un importante Museo del Violino, ben 157 botteghe di liutai, 15 teatri e oltre 500 eventi all’anno legati alla musica.

Nonostante gli scintillanti negozi del centro mi stiano attirando con le vetrine ricolme di mostarde e torroni, altra eccellenza della sorprendente Cremona, oggi vi vorrei accompagnare alla scoperta dell’arte dalla liuteria. Entrando nella bottega di un vero e appassionato creatore di violini.

I violini di Cremona e l'arte della liuteria Patrimonio Unesco

Il primo violino della storia nasce intorno al 1500 probabilmente dall’evoluzione di un antico strumento indiano. Si dice a Cremona, forse a Mantova o più probabilmente a Venezia, sicuramente nell’Italia del nord. In ogni caso è a Cremona, in in periodo di fervente cultura artistica e musicale, che Antonio Amati apre la sua bottega e realizza, tra il 1505 e il 1577, i primi violini.

Il suo capolavoro è un violino creato per il re di Francia Carlo IX. Il fondo è decorato con gli stemmi regali e sulle fasce con il motto dello stesso re. Dei 26 strumenti inviati alla Corte francese solo quattro sono sopravvissuti alla furia della Rivoluzione e uno è esposto al Museo di Cremona.

La bottega passa di padre in figlio e fino alla metà del 1600 gli Amati sono i soli liutai della città.

Dopo che un lavorante decide di mettersi in proprio, i nuovi protagonisti della costruzione dei violini di Cremona diventano i Guarneri del Gesù che legheranno il proprio nome al Maestro Paganini.

I violini di Cremona e l'arte della liuteria Patrimonio Unesco

Poi entra in scena lui, Antonio Stradivari che con la sua creatività segnerà il futuro della storia della liuteria. La sua figura è ancora oggi avvolta da una certa aura di mistero, ve ne parlo più avanti.

I figli di Stradivari muoiono senza lasciare eredi e campando della vendita dei molti strumenti realizzati dal padre.

Dalla metà del 1700 inizia il declino della liuteria e anche di Cremona che nel 1801 Stendhal descrive come un “paesone in cui si muore di noia e di caldo“.

Con l’inizio della produzione in serie, i violini di Cremona perdono la loro peculiarità di eccellenza artigianale.

Il rilancio avviene nel 1937 in occasione del bicentenario della morte di Stradivari e da allora Cremona continua ad essere la capitale del violino.

I violini di Cremona e l'arte della liuteria Patrimonio Unesco

Sembra incredibile ma il liutaio più famoso della storia è un uomo senza volto. Non esistono suoi ritratti. e i pochi che abbiamo sono opere di fantasia, realizzate dopo la sua morte che lo raffigurano in modo diverso e contraddittorio. La cosa è abbastanza strana dato che per un uomo nella sua posizione sarebbe stato normale essere immortalato.

Di Stradivari inoltre non si conosce il luogo di nascita, probabilmente Cremona, né la data che si colloca tra il 1643 e il 1649. .

Il suo primo matrimonio fu riparatore: sposò la sorella dei un assassino incinta e poverissima dalla quale ebbe cinque figli. Altri sei nacquero dalle seconde nozze ma nessuno fu in grado di proseguire degnamente l’attività del padre.

Si narra che si aggirasse di notte tra i boschi della Val di Fassa , saggiando i tronchi degli abeti rossi per individuare quello da abbattere per costruire i suoi violini.

Alla sua morte, per cause tutt’ora ignote fu sepolto nella tomba di famiglia della Chiesa di San Domenico. Nel 1869 dopo l’Unità d’Italia, i Savoia fecero distruggere la chiesa con una furia inspiegabile. Le mura fatte saltare con le bombe, i preziosi archivi parrocchiali completamente dispersi e così le tombe.

Le spoglie di Stradivari sono con molta probabilità nella fossa comune del cimitero di Cremona. Nel luogo originale della sepoltura, oggi i giardini pubblici di Piazza Roma, è collocata una copia della lapide mentre l’originale si trova al Museo del Violino.

Stradivari realizzò oltre 1500 strumenti, una produzione eccezionale considerato che per costruire un violino occorrono circa due mesi. I suoi preziosissimi violini di Cremona sono identificati dall’etichetta Antonius Stradivarius Cremonensis. Quello più famoso, usato anche per la colonna sonora del Mago di Oz, è stato venduto all’asta nel 2011 per 11,9 milioni di dollari ad un acquirente sconosciuto.

I violini di Cremona e l'arte della liuteria Patrimonio Unesco
Ph Pixabay @Ylanite Koppens

Anche se, come me, non avete particolari attitudini musicali la visita di una liuteria sarà un’esperienza emozionante.

Il profumo dei trucioli di legno, l’odore pungente delle colle, le forme abbozzate degli strumenti, fanno della bottega del liutaio un luogo d’altri tempi.

Ed è così perché i violini di Cremona, quelli originali con il marchio del Consorzio, sono ancora costruiti interamente a mano con le stesse tecniche del passato.

Per fare un violino occorre innanzitutto scegliere il legno: acero più pesante per il fondo e le fasce e abete rosso della Val di Fassa per il corpo dello strumento. Il legno viene tagliato fresco e resta a maturare nel magazzino del liutaio fino al momento dell’utilizzo.

Il liutaio, con l’aiuto di sgorbie e pialle di infinite misure, procede allo scavo che raggiuge spessori millimetrici. Occorre conoscere bene il proprio mestiere, la resa del legno e soprattutto la purezza del suono che deve essere limpido de pulito.

I violini di Cremona e l'arte della liuteria Patrimonio Unesco

Le effe intagliate sulla parte superiore del violino hanno una funzione tecnica di passaggio dell’aria mentre la forma è puramente decorativa.

Per incollare i singoli pezzi gli artigiani utilizzano colle a base di resina che si possono rimuovere nel caso di riparazioni allo strumento.

Il momento più delicato è l’inserimento dell'”anima” un piccolo pezzetto di legno che contribuisce alla stabilità del violino e modula sostanzialmente la sua sonorità.

Una volta terminato il ricciolo e il manico, il violino viene messo a punto con il musicista a cui è destinato. Per la realizzazione di un violino occorrono due mesi di lavoro e ogni violino è diverso e unico.

Il Marchio Cremona Liuteria garantisce che gli strumenti sono realizzati con essenze tradizionalmente adatte agli strumenti musicali, nel rispetto della consuetudine cremonese, senza l’impiego di tecniche industriali né di vernici a spruzzo.

I liutai di Cremona sono conosciuti in tutto il mondo per la loro eccezionale capacità, passione e dedizione.

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10 Risposte
  1. É proprio la bottega di Philippe, grandissimo liutaio e davvero mitico artigiano che si è davvero impegnato a continuare a tramandare quest’arte e a creare magnifici capolavori come viole e violini!

    1. Un personaggio davvero simpatico che è stato capace di spiegare con competenza e una sottile ironia, la storia del suo mestiere così antico e così appassionante

  2. Libera

    Non sono ancora mai stata a Cremona e non conoscevo questa fantastica tradizione di violini. Grazie per la fantastica scoperta

  3. Non sono mai stata a Cremona e non conoscevo la storia incredibile di Stradivari, che è famosissimo, o meglio sono famosissimi i suoi violini, ma della sua vita privata effettivamente non avevo mai sentito parlare. E che storia triste e misteriosa anche alla sua morte. Resta la sua incredibile opera, il suo genio grazie al quale ancora oggi Cremona può vantare di essere la patria del violino.

  4. Ed eccolo lì, uno dei posti che voglio visitare da anni senza mai riuscirci!
    Passo spesso da cremona per incontri con gli amici e ogni volta mi riprometto di prendermi un po’ di tempo per visitare il museo del violino… chissà che questo non sia l’anno giusto!

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