Il Cimitero Monumentale di Milano e l’eternità dell’arte

Chi mi segue conosce già questa mia passione per i cimiteri, e la visita al Cimitero Monumentale di Milano ne è una suggestiva conferma. Lungi da ogni idea di tristezza, per me i cimiteri sono luoghi unici, in cui la vita e la morte coesistono senza prevaricazioni

In questo mio post vorrei parlarvi non solo delle magnifiche opere d’arte del Cimitero Monumentale di Milano, ma anche dei racconti di pietra che si incontrano tra i viali di questa silenziosa città parallela all’interno della grande Milano.

La patina del tempo ha ricoperto le statue di marmo e bronzo e le ha rese immortali e bellissime nel loro malinconico eterno romanticismo.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
Testa di Medusa del monumento Fabé di Pancera

Il Cimitero Monumentale e le famiglie illustri di Milano

L’architettura del Cimitero Monumentale di Milano, progettato da Carlo Maciachini e inaugurato nel 1866, riflette il gusto eclettico dell’epoca con un mix di stili dal bizantino al gotico. Le due gallerie simmetriche definiscono uno spazio diviso da viali che si intersecano a formare i settori, come in una città in miniatura.

Al centro si trova la Necropoli dove si susseguono le edicole e le cappelle delle famiglie più in vista della Milano di fine ‘800 che rivaleggiavano nel commissionare ad artisti famosi le loro ultime dimore. Le tombe erano un segno distintivo di ricchezza economica, una sorta di status symbol ante litteram.

Ne deriva un labirinto di angoli e diagonali da cui partono fughe prospettiche da paesaggio surrealista.

Tra i mausolei dei Borletti, Frua, Bruni, Sonzogno ecc. nella piazza della “città dei morti”, spicca per audacia l’Edicola Bernocchi, industriali del tessile. Si tratta di una torre di forma elicoidale con trenta riquadri di statue realizzate da Giannino Castiglioni in stile neoclassico che narrano la vita di Gesù.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
Dettaglio dell'Edicola Bernocchi

Lo stesso Castiglioni è l’autore di uno dei monumenti più fotografati del Cimitero Monumentale di Milano, l‘Edicola Campari. Un imponente gruppo scultoreo in bronzo raffigura l’Ultima Cena ispirata al dipinto di Leonardo. Il calice è volutamente sproporzionato a ricordare l’attività di famiglia.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
l'Ultima Cena - monumento funebre della famiglia Campari

Il primo edificio a cui si accede entrando al Monumentale, è il Famedio, pensato per ricordare i milanesi che hanno dato lustro alla città. Al centro riposa Alessandro Manzoni, accanto a lui Cattaneo, Forlanini e altri personaggi importanti per Milano tra cui Salvatore Quasimodo e Carla Fracci, prima e unica donna ad avere questo onore.

Molti altri cittadini anche onorari che non sono sepolti qui (ad esempio Verdi e Mazzini), sono ricordati con busti e lapidi sulle pareti interne. Nella cripta si trovano i sepolcri della memoria recente di Milano come Dario Fo e Franca Rame, Jannacci, Gaber e anche la grande poetessa Alda Merini.

Grandi artisti al Monumentale

Come dicevo all’inizio, sono davvero tanti gli artisti che hanno “firmato” i monumenti funebri del Monumentale: Vela, Tabacco, Bistolfi e poi Butti, Wildt e persino Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro.

Ognuno ha portato il suo stile strettamente connesso al periodo storico in cui ha operato nel rappresentare il tema del passaggio dalla vita alla morte. Simbolismo, Realismo. Art Nouveau e Liberty si avvicendano nell’arte funeraria di un luogo che è effettivamente un grande museo a cielo aperto.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
Il dio del tempo, Crono, del Monumento Borghi - Enrico Butti

Alcune opere sono di una straordinaria intensità e bellezza come il Crono – dio del tempo – del Monumento Borghi di Enrico Butti raffigurato come un anziano in meditazione.

E’ ancora di Butti la commovente Edicola Airoldi Casati in memoria della giovane Isabella morta di parto a soli ventiquattro anni. La scultura la ritrae sul letto di morte mentre sogna una schiera di angeli che la accompagna in cielo.

Leonardo Bistolfi interpreta il dolore di Toscanini per la morte del figlio piccolo, realizzando un semplice parallelepipedo di marmo bianco di Carrara con figure allegoriche sul tema del viaggio e del dolore.

Tra le opere di Lucio Fontana mi è piaciuto molto il Monumento Chinelli con una figura di angelo che ricorda molto la Nike del Louvre.

Sul sito del Cimitero Monumentale di Milano, aperto dal lunedì alla domenica, si trovano informazioni e percorsi tematici sui singoli artisti

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
il monumento alla giovane Isabella Airoldi

L’amore che supera la morte e la bellezza degli angeli

L‘Amore è potentissimo e genera un legame che va oltre il tempo e che neppure la morte può annullare. Le persone che si amano sono unite nella vita e lo saranno oltre la morte.

Particolarmente intenso è l’Ultimo bacio del Monumento Vezzoli Volonté che parla solo di amore con il toccante saluto di una donna alla persona amata.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
L'ultimo bacio

Le figure che più mi affascinano nel mio girovagare tra le tombe, sono gli angeli. Questi messaggeri, intermediari tra gli uomini e Dio, sono i veri compagni delle anime defunte. Ci sono angeli che proteggono, accompagnano, piangono, difendono.

Nel monumento Elisi intitolato “i gigli del cielo”, è raffigurato un angelo che prende con sè una bambina piccola mentre lei si tende quasi a scappare per restare alla sua vita terrena. I profili delle grandi ali degli angeli che sorvegliano il mondo dell’aldilà hanno qualcosa di gotico, mistico e protettivo allo stesso tempo.

Concludo questa mia passeggiata al Cimitero Monumentale con una piccola riflessione sulle figure femminili. Sono tante le donne, ricordate per quello che erano in vita, con la loro grazia simboleggiata nei tratti perfetti della bellezza classica.

Sono anche tante le madri a cui la morte ha strappato prematuramente i figli – nell’800 la mortalità infantile era ancora molto alta – e il loro dolore seppure nella freddezza del marmo, è straziante.

Il cimitero è nella nostra concezione, un luogo sacro ricco di simbologia religiosa. Eppure non è raro incontrare statue incredibilmente sensuali. Nudi perfetti, veli discinti, atteggiamenti erotici , sguardi languidi riportati nella pietra come a dire che la morte è solo un momento di trapasso che può essere estatico.

Il Cimitero Monumentale di Milano e l'eternità dell'arte
un angelo
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36 Risposte
  1. Rimango sempre a bocca aperta di fronte alle sculture in marmo. Io non ho nessun talento artistico, per cui per me l’abilità degli artisti di trasformare un blocco di marmo o di pietra in una figura che sembra viva, come se dovesse muoversi da un momento all’altro, mi lascia senza parole. Bellissima e potentissima la scultura dell’ultimo bacio.

    1. la capacità di rendere vivo il marmo mi stupisce e mi affascina, e ogni volta mi chiedo come sia possibile. Le statue del monumentale di Milano sono un pò manieriste a volte eppure riescono ad emozionare

  2. Anche noi abbiamo una passione per visitare i cimiteri, un pò in tutto il mondo. Ma questo di Milano non lo abbiamo mai visto, segnato per la prossima visita nella città.

    1. Io ho iniziato ad appassionarmi ai cimiteri nel Sud degli Stati Uniti, con tutte quelle storie di spiriti che si leggono nei libri e ora continuo a scoprirli e a trovarli intriganti anche dal punto di vista artistico

  3. Condivido la tua stessa passione per i cimiteri, quindi posso capire cosa provi visitando questi poli monumentali. Ne ho visitati alcuni in Portogallo, non certo famosi, ma molto caratteristici per via delle statue che li popolano. Non essendo ancora mai stata a Milano non ho avuto modo di visitarne il cimitero, ma credo che in autunno ci farò un salto.

  4. Non conoscevo questo luogo di Milano, nonostante ci sia stata diverse volte e abbia visto molto! Come tutti i cimiteri monumentali, trasmette quel non so che di misterioso, esoterico e sacro allo stesso tempo! Articolo interessantissimo!

  5. Articolo molto interessante. Recentemente anche noi abbiamo fatto una visita guidata alla Certosa di Bologna. Non eravamo a conoscenza di tanta bellezza e soprattutto di tante storie legate ai monumenti presenti al loro interno.

    1. si scoprono storie interessanti sui personaggi importanti delle città e si trovano autentiche opere d’arte nei cimiteri. Bisogna solo dimenticare la tristezza a cui di solito li associamo

  6. Sono davvero una grande appassionata di necroturismo perchè l’arte funeraria è sempre stata a mio parere molto sottovalutata.
    Sono anni che voglio farmi un giro al monumentale di Milano ma il destino mi è avverso! Giuro! (leggi alla voce: tamponamento a catena sull’autosole ogni volta che mi metto in auto in direzione Milano).
    Almeno mi sono potuta rifare con il tuo articolo in attesa di pover vedere anch’io l’edicola Campari… che poi io lo so come andrà a finire… mi toccherà, per completezza, andare a fare l’aperitivo al Camparino perchè i cimiteri mettono sete, si sa! 🙂

  7. Il nonno del mio compagno è sepolto qui ma, nonostante ciò, non ci sono mai stata e mi mangio le mani perché non è solo un cimitero e un luogo di raccoglimento ma un vero museo a cielo aperto dove le statue raccontano come le persone vogliono essere ricordate.

  8. Libera

    Ho scoperto di apprezzare i cimiteri storici nel mio viaggio in Scozia e da quando sono rientrata, non vedo l’ora di fare una visita nel cimitero monumentale della mia città, Bologna. Devo dire che quello di Milano ti ha regalato splendidi scatti, complimenti,

  9. Non ne conoscevo l’esistenza, e me ne dispiaccio perché custodisce opere dalla bellezza commovente. E quali insigni nomi lo hanno arricchito con il loro talento.
    Da visitare, ma con calma e religioso silenzio.

  10. Quando l’arte abbraccia la morte e ne crea una nuova bellezza eterna. Avevo letto qualcosa delle numerose opere al cimitero monumentale di Milano ma non mi ero mai soffermata sui grandi nomi tra gli autori delle opere e quelli dei defunti che hanno lasciato tanto dietro di sé. Merita sicuramente una visita, avendo rispetto del luogo.

  11. Quando viaggio se riesco inserisco sempre una visita a qualche cimitero della zona. Non sapevo che questo di Milano fosse così interessante e pieno di opere d’arte stupende. Sicuramente quando tornerò in questa città ci andrò.

  12. Non sapevo di questo posto, dalle tue foto sembra stupendo. Mi piacciono i vecchi cimiteri, e questo è addirittura pieno di arte oltre che si toria.

  13. L’ho visitato qualche anno fa e sono rimasta sbalordita davanti alla bellezza di così tante statue e monumenti, soprattutto quelli meno conosciuti

    1. anche io mi sono soffermata spesso davanti alle statue delle tombe di persone comuni, alcune sono molto drammatiche e con la patina del tempo diventano affascinanti

  14. Ci sono stata una volta, ma senza una guida ci si perde tantissimi dettagli. Tipo che mi sono persa Fontana e Pomodoro! Devo tornare più organizzata 😀 Anche a me avevano colpito molto gli angeli. Tra l’altro ce ne sono alcuni davvero enormi! Che lusso di tombe immortali…

    1. Avere una tomba importante equivaleva ad essere stati importanti in vita… i monumenti a volte raccontano anche qualcosa della persona a cui sono dedicati

  15. Chi ha detto che i cimiteri sono lugubri? A me piacciono moltissimo, da quelli piccoli sperduti nelle campagne a quelli monumentali; quello di Milano non l’ho visitato, ma conosco quello di Staglieno a Genova. E il mio sogno è vedere il Pere Lachaise a Parigi!

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