Se volete avere uno spaccato della Provenza, tra storia e usanze ancora in voga, visitate il Museon Arlaten di Arles. A dispetto del nome non si tratta di un vero e proprio museo ma piuttosto di un percorso moderno e multimediale attraverso i costumi e le tradizioni di una regione orgogliosa della propria identità.
Il Museon Arlaten ha riaperto nel 2021 dopo un importante restauro che ha incredibilmente valorizzato anche l’edificio in cui si trova, un bellissimo palazzo rinascimentale nel centro di Arles.
L’originale museo etnografico voluto da Mistral nel 1896, si è evoluto per diventare un museo della società che esplora la realtà provenzale di oggi.
Il nuovo percorso gioca con la luce e i materiali leggeri, esalta le collezioni e incuriosisce i visitatori con installazioni che sono di per sé delle opere d’arte.
Dimenticate le sale buie e piene di oggetti, il Museon Arlaten vi stupirà innanzitutto per la sua modernità e la sua freschezza.

Il Museon Arlaten prima e dopo
Fréderic Mistral è un nome che sentirete spesso in Provenza, se non altro per le vie che gli sono intitolate un pò dovunque. Ebbene, questo poeta francese volle con tutte le sue forze preservare l’eredità culturale della sua regione, valorizzandone innanzitutto la lingua. Utilizzò i soldi del Nobel, ricevuto nel 1904, per ampliare e implementare il Museo che lui stesso aveva fondato ad Arles.
Il Museon Arlaten era alle sue origini una esposizione di oggetti che raccontavano un pò di cultura provenzale. mobili, gioielli, quadri.
Dopo diversi rimaneggiamenti e dopo aver ricevuto nel 2002 il titolo di Musée de France, si decise che era tempo di un rinnovamento radicale.
L’Hotel Laval Castellane, il bellissimo palazzo storico in cui era ospitato, restò chiuso per undici anni per rivelarsi in una nuova e straordinaria veste nella primavera del 2021.

La prima cosa che stupisce entrando nel nuovo Museon Arlaten è la struttura del palazzo che prima di diventare una prigione durante la Rivoluzione era stato parte del Foro Romano, collegio gesuita e residenza nobiliare.
Nella corte interna, come un angolo dal sapore romantico, sono ancora visibili colonne, archi e capitelli romani.
Gli architetti a cui è stato affidato il progetto di ristrutturazione hanno conservato solo lo scheletro dell’installazione precedente inventando così un museo del museo.
La scala centrale è illuminata da grandi vetrate e arricchita da un grande affresco fotografico di Cristian Lacroix che collega i diversi piani. Lo stilista, nativo proprio di Arles ha voluto dare il suo contributo al nuovo Museon Arlaten come un “gesto di gratitudine e di amore”.

I percorsi del Museon Arlaten
La visita del Museo si articola in cinque percorsi, un viaggio nel tempo in cinque tappe sul filo di 3500 opere e oggetti che evocano la vita quotidiana dei provenzali di ieri e di oggi. Il nuovo lay out comprende trenta teche di misure diverse che proteggono e allo stesso tempo esaltano gli oggetti. Contengono pezzi singoli e grandi ricostruzioni di scene domestiche.
I vetri trasparenti antiriflesso e l’attenta illuminazione vi immergeranno in un’atmosfera ovattata e quasi onirica in particolare nell’ultima sezione. Strumenti digitali moderni in tre lingue ( non c’è l’italiano purtroppo..), vi consentiranno di approfondire facilmente gli argomenti trattati. Suoni, luci e proiezioni arricchiranno la vostra esperienza.
Partendo quindi dalla corte centrale e dal suo punto di vista privilegiato sul Foro Romano, si accede alla sezione dedicata alle origini del Museon Arlaten così come era stato concepito da Mistral. Seguono poi i percorsi dei primi del Novecento, gli anni ’40 e ’70 fino alla Provenza dei giorni nostri.

La cappella dei Gesuiti è stata completamente restaurata con il prezioso recupero di un altare ligneo molto elaborato. In questo spazio sono spesso allestite mostre temporanee.
La Provenza di Mistral
Una delle sezioni che mi è piaciuta di più è la galleria dei diorami . Qui ricostruite due grandi scene della vita in Provenza a inizio ‘900. I manichini a grandezza naturale, gli arredi d’epoca, i costumi e la cura del dettaglio rendono vividissime le rappresentazioni della Cena di Natale e della Visita alla puerpera. Nella prima in particolare mi sono incantata ad ammirare la tavola apparecchiata e a riconoscere nei piatti i tredici dolci della tradizione immancabili ancora oggi nel tempo di Natale.
Per approfondire la tradizione della Vigilia in Provenza potete leggere:
I 13 dolci di Natale, leggenda e tradizione sulle tavole provenzali
Basate sui ricordi di infanzia del poeta, queste ricostruzioni rimandano ad una Provenza ideale e quindi eterna.
Altrettanto interessante è la sala dedicata al Rodano e al mare. Qui si comprende molto bene lo stretto legame con l’acqua che gli abitanti della Camargue hanno avuto da sempre. Vi si trovano oggetti legati alla pesca ma anche alla religione e alla superstizione.

La Provenza di oggi
Il quinto tempo è quello che mi ha conquistato durante la mia visita al Museon Arlaten. Gli oggetti fisici collezionati negli anni lasciano il posto a immagini, proiezioni, suoni e installazioni evocative. Un approccio moderno e un dialogo coinvolgente che sottolineano il valore del patrimonio immateriale di cultura e tradizioni di questa terra affascinante.

In una teca gli elaborati costumi di un matrimonio gitano rimandano alla presenza di queste etnie nella regione e all’importante pellegrinaggio che si svolge ogni anno a Saintes-Maries-de-la-Mer.
Anche la ricostruzione di un cabanon della Camargue, è molto suggestiva con la proiezione dei paesaggi delle diverse stagioni.
Io ho apprezzato particolarmente, soprattutto per la loro installazione moderna e originalissima, le teche dedicate alla tradizione della transumanza e ai gardians della Camargue.
Una grande vetrina, come se fosse il palcoscenico dei un teatro crea l’illusione di una transumanza a piedi con il gregge di pecore. A differenza delle ricostruzioni tradizionali con i manichini, in questa interpretazione sono presenti solo gli oggetti e gli abiti in un gioco di immaginazione incredibilmente suggestivo.
Allo stesso modo nella teca del gardian, il cavallo è solo accennato e la figura solitaria dell’uomo in costume con il tridente simbolo della Camargue sembra cavalcare nel nulla.

Le Museon Arlaten, info pratiche
Tra le tante tappe imperdibili della città di Arles, ritagliatevi un’oretta per visitare questo interessante Museo. E’ un modo per comprendere la realtà sfaccettata della Provenza, per immergersi nelle tradizioni della Camargue e per apprezzare quanto le innovazioni moderne sappiano valorizzare gli edifici storici.
Il Museon Arlaten – 29 Rue de la République, Arles – è aperto dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 18,00. Il costo del biglietto è di 8,00 Euro. In alternativa potete approfittare del Pass Monuments che comprende l’entrata a sei monumenti – tra cui l’imperdibile Chiostro di Saint Trophime – e a quattro musei.
Per maggiori informazioni: www.museonarlaten.fr
Ringrazio l’Ufficio Comunicazione del Museo per avermi fornito alcune delle immagini dell’articolo.
Se volete approfondire la zona di Arles:
Arles è già un gioiello di città ma, con l’apertura dei questa galleria dell’identità provenzale, si chiude un cerchio di approfondimento importante sulla sua Storia. Prendo appunti per la prossima volta che ci andrò
Il Museon Arlaten è fatto molto ben: moderno nella concezione e nel recupero della struttura, contiene elementi della storia e della tradizione della Provenza che per che come me ama questa regione, sono preziosissimi per capirne la vera anima
Siamo stati ad Arles per una breve passeggiata nel centro storico, sapevo di questo museo ma essendo una tappa di passaggio non siamo riusciti a fare una visita. Sicuramente torneremo in zona e non mancheremo certo di visitarlo con l’attenzione che merita.
Anche io c’ero passata alcune volte ma per mancanza di tempo non ero mai entrata. L’ho fatto durante le vacanze di Natale ed è stata una sorpresa incredibile! Un luogo dove la storia e le tradizioni della Provenza trovano la loro collocazione