L’escursione che ci ha portato alla scoperta dei rari elefanti del deserto è stata una delle più emozionanti del nostro indimenticabile viaggio in Namibia.
Questi incredibili animali che hanno saputo adattarsi alle condizioni di vita estreme del deserto namibiano, si muovono liberi in piccoli gruppi nelle regioni del Damaraland e del Kaokoland.
Gli elefanti del deserto sono una parte essenziale del patrimonio di biodiversità della Namibia. Giocano un importante ruolo di equilibrio nell’ecosistema del deserto e richiamano i turisti.
Per trovarli e avvicinarli con le dovute cautele nel letto asciutto dei fiumi effimeri, occorre affidarsi ad una guida esperta in grado di leggerne le tracce e conoscere i loro comportamenti.
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La memoria è fondamentale per la sopravvivenza
Gli elefanti del deserto non sono una nuova specie. Si tratta degli elefanti africani (Loxodonta africana) che hanno sviluppato un particolare adattamento a condizioni di estrema aridità.
Hanno le piante dei piedi più larghe e le zampe più lunghe per camminare nella sabbia e anche la proboscide è più lunga. Sembrano più piccoli degli elefanti africani anche se in realtà le dimensioni sono molto simili perché hanno meno grasso sotto la pelle. Per abbassare la temperatura del corpo si cospargono di sabbia bagnata con urina e la crosta chiara che si forma sulla pelle li rende quasi dei fantasmi.
Gli elefanti del deserto si spostano continuamente alla ricerca di acqua e sono capaci di percorrere più di cento chilometri al giorno. Sono più “gentili” rispetto ai loro fratelli della savana e non sradicano gli alberi per nutrirsi, si limitano a spezzarne i rami.
La caratteristica veramente straordinaria di questi animali è che le capacità di adattamento non sono trasmesse geneticamente ma passano ai giovani attraverso l’esperienza e la memoria degli individui più anziani del gruppo.
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Gli elefanti del deserto vivono in piccoli gruppi e si tramandano di generazione in generazione le conoscenze fondamentali per sopravvivere. Conservano la memoria della posizione delle rare fonti di acqua e sono in grado di ritrovarle, scavando con le zanne se necessario e rendendo così l’acqua disponibile anche agli altri animali.
Gli individui più anziani sono preziosi per la sopravvivenza dell’intero gruppo e devono essere doppiamente tutelati: in quanto elefanti e anche in quanto custodi del sapere.
E’ probabile che gli esemplari più vecchi dei gruppi che incontriamo oggi, siano quelli sopravvissuti al periodo terribile delle mutilazioni durante le guerre di indipendenza e fuggiti nel deserto.
Sulle tracce degli elefanti del deserto
Come ho accennato sopra, l’escursione alla ricerca degli elefanti del deserto non può essere fatta in autonomia. Accompagnati dal nostro preparatissimo Hermann lasciamo il campo tendato del Damarland, alle prime luci dell’alba. Sulla jeep aperta l’aria è sferzante e non bastano felpe, piumini e sciarpe. Il paesaggio, però, è di una bellezza senza pari.
Il sole inizia a illuminare la terra rossa del Damarland mentre ci infiliamo nella sabbia verso il letto asciutto del fiume Huab. In passato gli elefanti del deserto vivevano nella zona del Kunene al confine con l’Angola. Poi a causa della caccia indiscriminata e dei conflitti con l’uomo, si sono ridotti a soli cinque gruppi: 150 elefanti in tutto lungo altrettanti alvei che si riempiono di acqua solo nella stagione delle piogge.
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Quando iniziamo a scorgere i primi elefanti, l’emozione è fortissima. La jeep si avvicina tantissimo agli animali che sembrano ignorarci fino a che non si accorgono che siamo sul loro percorso. A quel punto dobbiamo spostarci per evitare di finire schiacciati dal loro peso, la regola numero uno è quella di non occupare mai il loro spazio. E’ inoltre indispensabile restare in silenzio e non fare movimenti bruschi sporgendosi dal veicolo. Gli elefanti ci devono vedere come un solo individuo, una macchia scura e indefinita.
Abbiamo già avuto modo di incontrare gli elefanti nel Parco Etosha ma qui è diverso, siamo accanto a loro mentre mangiano e si rincorrono nella sabbia. Riusciamo a percepire la loro unicità e la loro bellezza restando ad osservarli per un tempo infinito.
Per il racconto del nostro itinerario all'interno dell'Etosha:
Il Parco Etosha in Namibia: il grande luogo bianco regno degli animali
Gli elefanti del deserto hanno solo quattro denti che cambiano alcune volte nel corso della vita, quando non riescono più a masticare muoiono di fame. Le zanne continuano a crescere durante la loro esistenza, anche se spesso si spezzano contro i tronchi degli alberi.
La vita media di un elefante è di circa 60 anni. Il gruppo è dominato dalla matriarca e gli individui comunicano tra di loro attraverso l’olfatto, il tatto e alcuni suoni particolari.
Il maschio più grosso – detto bull – può pesare fino a sei tonnellate ed è alto quattro metri dalla spalla incredibile vederselo passare accanto!
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Come per un segnale convenuto gli elefanti si allontanano lentamente nel deserto fino a sparire alla nostra vista. Hermann si arrampica con la jeep su una duna altissima e allestisce per noi una colazione che resterà indimenticabile.
Il momento è magico. I colori del deserto che vanno dall’arancio all’oro sono indescrivibili, nessuna foto riesce a rendere la bellezza del paesaggio che ci circonda. Gli elefanti si sono già mimetizzati tra le dune di sabbia e la vegetazione secca; da lontano spuntano i lunghi colli di alcune giraffe. Stiamo bevendo il caffé nel Paradiso Terrestre.
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Gli elefanti del deserto sono sempre più rari
Gli elefanti del deserto con le loro peculiarità che li rendono capaci di vivere in un territorio dove non piove quasi mai, sono rarissimi. Il solo altro gruppo esistente al mondo si trova in Mali.
La ragione principale del loro declino è la caccia e la mutilazione. Se gli elefanti del deserto dovessero scomparire non potranno essere sostituiti da esemplari di elefanti della savana che non hanno lo stesso bagaglio di comportamento per la sopravvivenza e si estinguerebbero in poco tempo.
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Ecco perché ha fatto scalpore la notizia dell’uccisione del patriarca Voortrekker nel 2019, lui era un maestro capace di insegnare ai più giovani come sopravvivere.
Purtroppo gli elefanti, non solo quelli del deserto, possono essere molto distruttivi, abbattono gli steccati e rompono le protezioni.
Se un animale è ritenuto “problematico”, il Ministero dell’Ambiente può autorizzarne l’abbattimento. Il cacciatore pagherà per il privilegio di poterlo uccidere e la comunità locale riceverà un indennizzo per i danni subiti a causa dell’elefante.
E’ un eterno conflitto quello tra uomo e animale in Africa ma la nostra sopravvivenza non deve essere a discapito di quella degli animali.
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Per approfondimenti sul viaggio in Namibia:
Che creature affascinanti: maestose ed estremamente intelligenti. Sapevo quello che si diceva della memoria degli elefanti, ma non nello specifico. Trovo molto interessante questa capacità di trasmettere conoscenze fondamentali per sopravvivere in un ambiente ostile alle generazioni più giovani: un tratto che rende la loro intelligenza quasi umana.
Sono animali incredibili, hanno gerarchie precise, usanze e metodi di comunicazione che nemmeno ci immaginiamo. E poi io li trovo bellissimi con tutte quelle righe e la bocca che sembra sempre atteggiarsi a un sorriso
Non sapevo che ci fossero diverse specie elefanti e che quelli del deserto avessero queste particolari caratteristiche di adattamento. Certo che vederli nel loro habitat deve essere fortemente emozionante, soprattutto per i bambini!
In realtà non è proprio una specie diversa ma solo un gruppo di individui che si tramanda i segreti per sopravvivere nel deserto dove i loro antenati si erano rifugiati per sfuggire alla caccia indiscriminata degli uomini per le loro zanne
Non conoscevo l’esistenza di questo gruppo di elefanti. Che grande capacità di adattamento hanno dovuto avere per sopravvivere in un ambiente così ostile e che tragedia che i loro numeri siano così bassi
sono animali incredibilmente intelligenti, non posso ancora capire come la cattiveria dell’uomo abbia potuto sterminarli
Deve essere un’emozione incredibile trovarsi a pochi passi da questi giganti! Questo è un giro che mi piacerebbe davvero moltissimo fare nonostante io non sia esattamente tipo da Safari, fotografici o di altro tipo, perchè come dici tu ‘non bastano felpe, piumini e sciarpe’!
In realtà solo al mattino presto faceva molto freddo poi al contrario il sole era caldissimo
Hai scattato delle foto stupende, deve essere stato magnifico vedere questi animali così imponenti da vicino nel loro habitat
E’ stato davvero molto emozionante essere così vicini da sentirsi parte del loro mondo
Sabato scorso sono stata alla BIT e ci siamo informati per un viaggio in Namibia, ormai è diventato un chiodo fisso e l’anno prossimo andremo o qui o in Uganda. Tutti i tuoi articoli quindi sono per me utilissimi oltre che, come sempre, una fonte di ispirazione!
Sarò felice di darti ogni informazione se decidi di andare in Namibia
La Namibia è per me uno dei viaggi più belli che io abbia mai fatto, se non il più bello in assoluto. Sono stata nel Damaraland, ma purtroppo non ho avuto tempo sufficiente per fare l’escursione alla ricerca degli elefanti del deserto. Mi metto un po’ a sognare guardando le tue foto….
Anche per me il viaggio in Namibia resta indimenticabile e il Damaraland si è rivelata una regione sorprendente e bellissima
Mi sanguina davvero il cuore ogni volta che leggo di elefanti abbattuti per bracconaggio o semplicemente per la felicità di qualche cacciatore, sono animali talmente belli che andrebbero solo protetti e tutelati. Posso capire la tua emozione nell’essere riuscita a vederli nel loro ambiente naturale.
Oltretutto vedendoli da vicino non si può non amarli per la loro bellezza, la loro intelligenza, la loro dolcezza. I piccoli sono di una simpatia disarmante, giocano con le madri e sembra sempre che sorridano. Assurdo pensare che gli uomini possano ucciderli solo per avere dei trofei
Namibia, un sogno che spero si realizzi presto….Mi piacerebbe fare anche il Safari nel deserto….ma leggevo nei commenti che la mattina c’è molto freddo e non bastano i piumini…quindi come bisogna vestirsi? grazie mille… ;:-)
Nel deserto l’escursione termica è notevole. La mattina molto presto soprattutto se si esce con le jeep aperte occorrono felpa, piumino e cappuccio per ripararsi dall’aria. Poi quando sorge il sole inizia a fare caldissimo
Incredibile riuscire a vedere di persona gli elefanti del deserto, penso sia stata un’emozione unica proprio per la loro rarità e la loro forza di adattamento.
Sono animali magnifici e molto intelligenti, sarei stata un tempo infinito ad osservarli nel loro mondo