La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

Impossibile nominare Milano senza associarvi immediatamente La Scala, il teatro lirico più conosciuto al mondo. La sua Prima, ogni anno il 7 Dicembre, seguita in diretta da tutto il mondo, è soprattutto un evento mondano, un fenomeno di costume che va al di là della musica.

Milano ha un rapporto strettissimo con la Scala che è il luogo in cui la comunità si riconosce e celebra la sua storia. Dal momento della sua inaugurazione, nel 1778 sotto la dominazione austriaca, il teatro è sempre stato il centro della vita culturale milanese.

Nei suoi 246 anni di vita restò chiusa per lunghi periodi solo due volte. Durante il terribile bombardamento dell’Agosto del 1943 e dal 2002 al 2004 per i lavori di ampliamento del backstage e del palcoscenico.

La Scala di Milano è stata diretta da Maestri del calibro di Toscanini, Von Karajan, Abbado, Muti fino all’attuale Chailly. La sua stagione è ricchissima di opere, balletti, concerti ed eventi particolari. Se vi capita, vi consiglio vivamente di entrare, visitare il Museo e soprattutto affacciarvi sulla sala dai palchi tappezzati di rosso.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

Siamo nel 1776, Milano è dominata dagli austriaci che hanno stabilito il loro quartier generale a Palazzo Reale, accanto al Duomo. Dopo l’ennesimo incendio del Teatro Ducale, costruito interamente in legno all’interno del Palazzo stesso, le famiglie nobili della città chiedono all’Imperatrice Maria Teresa un nuovo teatro in pietra. Per costruirlo viene distrutta la piccola chiesa di Santa Maria alla Scala ed è semplicemente questa la ragione del nome.

Il progetto è affidato a Giuseppe Piermarini, allievo di Vanvitelli. La facciata ha linee semplici e severe, in perfetto stile neoclassico. All’epoca della costruzione del teatro, lungo l’attuale via Manzoni sorgevano altri palazzi che di fatto ne nascondevano la facciata. L’accesso avveniva lateralmente ed è così che si apprezzano i tre ordini superiori e soprattutto l’ampio portico aggettante che consentiva agli spettatori di scendere dalle carrozze al riparo dalle intemperie.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

L’assetto urbano della zona cambierà dopo l’Unità d’Italia , con l’apertura della piazza e la costruzione della Galleria dedicata al Re Vittorio Emanuele II.

I recenti lavori di restauro hanno messo in luce uno straordinario colore azzurro che fa da sfondo al timpano e ai fregi che collegano le colonne del secondo ordine.

La vera opulenza della Scala è la sala interna. La sua innovativa forma a ferro di cavallo consentiva un maggior numero di posti, un’acustica migliore e la visibilità anche dai palchi laterali.

L’ultimo intervento importante è del 2002 quando l’architetto Mario Botta progetta il rifacimento del palcoscenico e la ristrutturazione della torre scenica. Con questi importantissimi lavori di ampliamento si possono gestire contemporaneamente fino a tre sceneggiature diverse facendo della Scala una vera macchina da guerra dello spettacolo.

L’aggiunta della modernissima ellisse e della torre cubica che svettano dietro alla facciata neoclassica del Piermarini, hanno fatto storcere il naso a molti milanesi. Oggi, dopo 20 anni possiamo dire che il dialogo tra le strutture storiche e gli interventi nuovi ci ha convinto. E’ un’equilibrio necessario tra rinnovamento e tradizione che fa di Milano una città europea.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

Nella Milano dell’800 avere un palco alla Scala era un segno di prestigio per le famiglie, una sorta di status symbol insieme al posto in Duomo e alla tomba al Monumentale. E in quest’ottica i nobili fanno a gara per acquistare i palchi del nuovo Teatro.

I palchi sono registrati al catasto come se fossero degli appartamenti di due vani dato che sul retro c’era una minuscola stanzetta utilizzata dalla servitù come cucina. I rogiti notarili che riportano i passaggi di proprietà indicano il settore, l’ordine ed elencano tutte le suppellettili che contenevano.

Ogni famiglia infatti personalizzava il proprio palco con poltrone, candele, tappeti, rivestimenti e specchi. Soprattutto specchi che erano comodissimi per spiare con discrezione quello che succedeva tra gli spettatori. La Scala era infatti un luogo di incontro frequentato durante tutta la giornata, con le luci sempre accese indipendentemente dalle rappresentazioni. Dietro le cortine cremisi che all’occorrenza si potevano chiudere, si svolgeva la vita segreta dei proprietari tra intrighi e tradimenti.

Nei palchi 14 e 5, tenuti d’occhio dalla polizia austriaca, pare si incontrassero Silvio Pellico, Berchet e altri patrioti che cospiravano i moti del Risorgimento. Al grido di Viva Verdi – a significare Vittorio Emanuele Re d’Italia – si lanciavano volantini antiasburgici

Esisteva logicamente una gerarchia, dopo il palco reale che può ospitare una quindicina di persone, i palchetti più ambiti erano quelli dei primi due ordini vicino al proscenio perché si era più in vista. Spesso erano le donne ad essere proprietarie del palco alla Scala, ballerine, aristocratiche, dame che ricevevano nel loro salotto artisti, musicisti, intellettuali e amanti.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

E quando ci si stancava di amoreggiare, mangiare o cospirare, bastava scendere nel foyer per giocare d’azzardo. Pare che Alessandro Manzoni amasse particolarmente questa attività tanto che doveva essere riportato a casa di forza.

Questa storia centenaria si chiude nel 1929 quando per ordine del Governo, i palchi della Scala vengono espropriati. Per accedere al palco occorre pagare il biglietto e spesso le famiglie cercano di fare un abbonamento nello stesso palco che per anni era stato di loro proprietà.

La Scala, da club privato delle famiglie nobili, diventa un luogo dove assistere agli spettacoli. Nel 1907 i palchi del V ordine vengono aboliti e sostituiti dalla prima galleria a cui si aggiunge il loggione. Si decide di unificare il rivestimento con un colore rosso intenso in antitesi all’azzurro asburgico che dominava in precedenza. Panneggi, mantovane e gocce dorate rendono uniforme e magnifico il colpo d’occhio del teatro.

La vera rivoluzione è operata dal Maestro Toscanini direttore della Scala per 31 anni. A lui si deve l’invenzione del golfo mistico, ovvero la sezione ribassata del palco occupata dall’orchestra e tutt’ora in uso. Toscanini obbliga anche a spegnere le luci durante le rappresentazioni, impedisce l’ingresso ai ritardatari, vieta le richieste dei bis e i cappelli troppo ingombranti delle signore.

Inviso al regime fascista, Toscanini dovrà trasferirsi negli Stati Uniti per tornare dopo la guerra in una Scala solo parzialmente risparmiata dai bombardamenti e subito ricostruita. e pronunciare la famosa frase “Rieccomi alla Scala”.

Inizia un‘epoca d’oro per il Teatro con la rivalità tra Maria Callas e Renata Tebaldi e un’avvicendamento di direzioni artistiche d’eccellenza.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo

Quella della Scala non è una prima, ma la Prima per antonomasia diceva Placido Domingo.

La Prima della Scala, è un evento senza uguali, famoso in tutto il mondo. E’ un momento di grande musica e di cultura ma anche di mondanità e di glamour. E’ lo specchio del cambiamento di costume della nostra società.

Fino agli anni ’50 l’inaugurazione della stagione musicale dalla Scala era il 26 dicembre. Resta famosa la Prima del 1883 quando 2500 lampadine si accesero ad illuminare la messa in scena della Gioconda di Ponchielli facendo della Scala il primo Teatro dotato di illuminazione elettrica.

Quando i milanesi cominciarono a trascorrere le vacanze di Natale fuori città, la Prima fu spostata al giorno di Sant’Ambrogio, vescovo e patrono di Milano. Il 7 Dicembre 1951 la divina Maria Callas trionfò nei Vespri Siciliani e diede inizio ad una consuetudine che dura tutt’ora.

Gli anni ’60 erano quelli dei “commenda” con le mogli ingioiellate: andare alla Prima era più un dovere sociale che un piacere. Poi sono arrivati gli anni delle contestazioni, i lanci di uova e la contrapposizione tra borghesia e giovani studenti.

Negli anni ’80, quelli della Milano da bere, la Prima della Scala era più che mai “the place to be” fino ai giorni nostri in cui attori, cantanti, giovani rampanti e influencer si fanno fotografare in abito da sera.

La Scala di Milano, il teatro lirico più famoso del mondo
il foyer della Scala

I veri puristi della lirica, ai pachi di velluto rosso, preferiscono la seconda galleria, dove l’acustica è migliore. I loggionisti della Scala sono molto severi, i loro applausi o fischi decretano il successo dell’opera e sono temuti dal direttore molto più dei vip. Il loggione ospita un pubblico trasversale di persone competenti e senza pregiudizi.

Quest’anno il 7 Dicembre alle ore 18,00 sarà La Forza del Destino di Verdi ad aprire la stagione. In città alcuni maxischermi in posizioni strategiche, tra cui l’Ottagono della Galleria, consentiranno al pubblico di seguire l’evento in diretta dall’esterno.

E’ tradizione che il 7 dicembre, oltre all’inaugurazione della Scala, ci sia l’accensione dell’albero in Piazza Duomo e si assaggi la prima fetta di panettone.

Piccole consuetudini che scaldano il cuore e danno inizio al tempo dell’attesa.

Per maggiori dettagli sul Teatro alla Scala e informazioni sulle visite: www.teatroallascala.org

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19 Risposte
  1. Non sono mai andata a Milano, per cui no ho avuto nemmeno modo di poter accedere a questo stimatissimo teatro, ormai icona italiana nel mondo. Ho fatto una piacevole passeggiata al suo interno grazie al tuo racconto, sperando prima o poi di visitarlo personalmente, magari in occasione di qualche evento!

    1. occorre sempre prenotare la visita ma vale davvero la pena entrare anche solo per pochi minuti alla Scala, è un’emozione anche solo per tutto ciò che questo Teatro rappresenta per Milano

  2. Da milanese e passata ballerina, adoro la Scala! Ci sono stata molte volte e la trovo un teatro stupendo. Non conoscevo tutti i retroscena legati ai palchi, molto interessante!

  3. Provengo da una stirpe di loggionisti (di Parma, non di Milano, ma la teoria è la stessa) e odio profondamente il fatto che la prima della Scala sia frequentata in maggioranza da gente a cui della lirica non frega nulla.
    E odio ancora di più tutte quelle persone che prenotano il palco per tutta la stagione e poi non ci vanno, solo per dire che lo hanno prenotato… che poi quando io cerco un biglietto devo fare i salti mortali! ARRRRGHHHH!!!

    1. Che bello conoscere e apprezzare la lirica!! Nonostante mio nonno da piccola mi facesse ascoltare più le opere dello zecchino d’oro e mi avesse costretto a chiamare il gatto Radames, non è mai riuscito a trasmettermi la sua passione, adesso me ne rammarico molto

      1. Il gatto Radames!!!! Giuro che non mi è mai passato per la testa ma il prossimo peloso che mi entra in casa ormai è destinato a quel nome!
        Comunque non c’è un’età per cominciare ad amare la lirica: io ho dovuto trascinarci il marito che al tempo dichiarò che avrebbe dormito tutta l’opera… e adesso è lui ad insistere per andare!

  4. Libera

    Sono stata tante volte a Milano eppure non ho ancora mai visitato questo “tempio”. È assolutamente magnifico, devo rimediare

  5. Nonostante bazzichi molto spesso a Milano (il prossimo weekend ci andrò sia sabato che domenica) non ho ancora avuto modo di poter visitare il Teatro La Scala, vero simbolo di bellezza e di milanesità. Pensa che il nonno di Gabriele, il mio compagno, aveva un palchetto tutto per sé e non mancava mai alla Prima!

  6. Non sono mai stata dentro alla Scala, anche se da scenografa ho visitato parecchi teatri e lavorati in alcuni dei più belli. I teatri sono luoghi magici, dove la musica prende vita e il tempo sembra essersi fermato a un secolo fa e più. Li ho sempre amati, come amo la lirica, e vedere le tue foto mi ha fatto venir voglia di vedere questo capolavoro dell’arte italiana.

  7. Ho visto la Scala di Milano solo da fuori. Deve essere davvero suggestivo il suo interno. Comunque non sapevo che i palchi fossero registrati al catasto e la storia degli specchi mi ha fatto molto sorridere. Già immagino le signore del’epoca a spiare e spettegolare. 😅

    1. Mi ha molto divertito la storia dei palchi! Sul sito della Scala si può leggere la storia di ognuno di loro con i nomi dei proprietari e i passaggi di mano

  8. Mi piace tantissimo visitare i teatri e non solo per assistere alle opere, mi piace conoscere la storia e scoprire gli ambienti dove attori, cantanti e musicisti si preparano prima di entrare in scena. Questo teatro ancora non sono riuscita a visitarlo, prima o poi andrò a Milano.

  9. Marina

    La mia famiglia ha un legame con questo magnifico teatro perchè un mio bisnonno ci lavorò come scenografo, se non ricordo male ci sono ancora alcuni suoi bozzetti esposti da qualche parte. Io l’ho vista solo da fuori e sogno il giorno in cui potrò assistere ad un’opera in questo tempio della musica.

    1. Ma dai! Magari nel museo ci sono i bozzetti di tuo nonno, devi assolutamente andarci, è stata una visita emozionante per me, immagino che per te lo sia ancora di più

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