Quando si inizia un lavoro senza mai finirlo da noi si dice che è come “la fabbrica del Duomo di Milano”!
Come sempre nei detti popolari c’è molta saggezza e molta conoscenza delle cose. Ogni milanese infatti sa, da sempre, che la Veneranda fabbrica del Duomo è un cantiere iniziato nel 1387 e non ancora terminato.
Le guglie vengono periodicamente ripulite dalla patina scura causata dall’inquinamento. Esperti marmisti e decoratori si occupano del continuo restauro delle infinite statue che ornano la Cattedrale di Milano.
La fabbrica del Duomo: un’idea modernissima
La Veneranda fabbrica del Duomo fu fondata nel 1387 per volere di Gian Galeazzo Visconti, ambiziosissimo Signore di Milano. Voleva che la capitale del suo regno avesse una chiesa piena di decorazioni e di trafori come quelle d’oltralpe. Anzi la voleva che “superasse in grandiosità e magnificenza” quelle già esistenti. E ci riuscì dato che il Duomo di Milano è una delle cattedrali più grandi d’Europa e, dico io con orgoglio campanilistico, anche una delle più belle.
La storia della fabbrica è la storia di Milano dato che la città le è come cresciuta intorno. E anche adesso i milanesi indaffarati che passano davanti al Duomo senza neanche alzare lo sguardo, sono assolutamente e fieramente consapevoli che quell’opera magnifica appartiene a Milano e ai milanesi.
Il consiglio della fabbrica del Duomo era infatti composto anche da dodici cittadini, artigiani e mercanti che fornivano la loro opera. Un’idea modernissima : i cittadini erano sia committenti che finanziatori della costruzione e vi contribuirono in tutti i modi. Alcuni con importanti donazioni, altri con piccoli contributi , altri ancora con il proprio lavoro. Una sorta di crowdfunding ante litteram degno dell’operosità e della lungimiranza dei milanesi!
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Ma non solo. Il Duca di Milano volle sostituire il mattone con cui normalmente si costruivano le chiese, con il più prezioso marmo. Cedette alla Fabbrica del Duomo le sue cave della Val d’Ossola, così che il suo trasporto divenne esente dai dazi poiché ad uso della fabbrica.
I blocchi di marmo candido erano caricati sui barconi e trasportati fino a Milano navigando prima sul Toce, poi sul Lago Maggiore, sul Ticino e infine sui Navigli.
Il cantiere era attivo, elaborato e decisamente internazionale. Carpentieri tedeschi, scultori lombardi, scalpellini ticinesi e renani, vetrai fiamminghi e francesi.
Meraviglie di marmo
Uscire dalla fermata della metro una mattina di primavera e trovarsi davanti alle guglie candide stagliate contro il cielo, mi rende ogni volta fiera della mia città. E a tutti quelli che sostengono che Milano è grigia e fredda vorrei mostrare i riflessi delicati della facciata e l’espressività delle statue.
Il marmo, fragile e delicato è fatto con i frammenti delle conchiglie di quel mare che un tempo ricopriva la pianura padana e regala sfumature rosate agli archetti del basamento e ai dettagli della facciata.
Se ci si ferma a osservare spuntano figure zoomorfe, animali fantastici che sporgono dai doccioni e si alternano alle statue dei santi che salgono fino alla vetta di questa incredibile montagna di marmo.
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Inutile provare a riconoscere le figure, alcune sono frutto di pura fantasia. Altre, come quel poco credibile San Napoleone, diventano un omaggio al potere. A Napoleone che si incoronò Re d’Italia ponendosi la corona ferrea sul capo proprio in Duomo a Milano. A Napoleone che fece terminare in pochi anni la facciata incompiuta.
E dato che la fabbrica del Duomo durava da anni senza mai terminare l’opera, la facciata è un bellissimo miscuglio di stili che rendono il Duomo di Milano unico al mondo. Il tetto è a capanna secondo lo stile romanico, gli archi, i contrafforti e lo slancio verso l’alto sono gotici, i timpani tendono quasi al barocco.
Sia come sia, quei 135 pinnacoli coronati di statue , sono il simbolo di Milano al pari del panettone. Così come lo è la Madonnina dorata che sta lì, sulla guglia più alta, a “dominare” Milano.
Lo sapevate che……
La fabbrica del Duomo, dicevamo, è stata dall’inizio parte integrante della vita della città. Tanto che alcuni modi di dire che a Milano usiamo ancora oggi risalgono proprio all’epoca della costruzione della Cattedrale.
“Andare a ufa” significa andare a scrocco, non pagare. Le sole merci che non pagavano il dazio per superare il dislivello lungo i navigli erano quelle destinate alla fabbrica del Duomo contrassegnate dall’acronimo U.F.A., Usum Fabricae Ambrosianae.
I “magutt” in tutta la Lombardia sono i muratori o meglio i manovali. Questo termine deriva da un’abbreviazione trovata nei libri mastri dei costruttori del Duomo che elencavano le mansioni delle maestranze. I muratori erano i magister carpentarius, poi l’elenco si allungava e per brevità gli ultimi erano mag. ut , magister ut ovvero maestro come sopra.
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Iniziative a sostegno della Veneranda Fabbrica del Duomo
In tempi di pandemia, Milano sta soffrendo particolarmente. Il momento per la cultura e per il turismo è veramente difficile. A sostegno del Duomo e degli interventi per il suo continuo restauro, la Veneranda Fabbrica propone alcune iniziative. Innanzitutto grazie alle Milano Duomo Cards sarà possibile avere accesso a contenuti multimediali, ingressi e visite. Il progetto “Capolavori” invece svelerà i segreti degli archivi della fabbrica.
Per info: www.duomomilano.it
A noi non resta che attendere di poter salire di nuovo sul tetto del Duomo e ammirare da quelle straordinarie terrazze la Piazza brulicante di gente, i grattacieli di Porta Nuova, quelli di Citylife e le Alpi sullo sfondo.
Non sono mai stata a Milano, se non di corsa nella zona della stazione. E mai ho avuto modo di vedere l’imponente Duomo, famoso in tutto il mondo. Sicuramente dinanzi a tanta perfezione sarei travolta da un turbine di emozioni.
effettivamente il primo impatto col Duomo è notevole, vedrai!
Ma che articolo interessante; ho trovato molto affascinante la storia della Fabbrica del Duomo di Milano, ma soprattutto le curiosità che la riguardano.
proprio come nei romanzi medioevali, la cattedrale resta sempre incompiuta
Grazie per questo articolo! Mi piace leggere un po’ di “milanese” anche ora che mi sono trasferita in Toscana, dunque devo ringraziarti per avermi fatto ricordare “andare a ufa!”… bello bellissimo!! E poi ho così voglia di tornare in cima al Duomo!
ah ah mi ha sempre fatto ridere quel modo di dire!
vivo a Milano ma nn sapevo niente fi tutto ciò…molto interessante comunque!
trovo che questi articoli siano molto utili per mettere in risalto i valori di una citta 🙂
spesso Milano è trascurata dal punto di vista turistico invece ha delle opere meravigliose
É la prima volta che sento parlare di fabbrica riferendosi al Duomo di Milano. Ovviamente non sono milanese, ma ho parenti e amici che vivono li o sono di li…per curiosità chiederò! Nel frattempo ho appreso qualcosa che dubito sia scritto nelle guide turistiche!
piccole curiosità da local!
Non sono mai stata a Milano, ma mi piacerebbe molto poterla visitare. Sono molto attratta dal Duomo e vorrei ammirarlo in tutto il suo splendore.
io sono milanese e non smetto di stupirmi ogni volta che lo vedo, il Duomo!
Sono di Milano e conosco queste storie! È pazzesco pensare al continuo lavoro di restauro e sostituzione delle infinite statue e guglie della cattedrale più famosa e impegnativa d’Italia. Ho recentemente letto che per aiutare la fabbrica del Duomo in questo momento difficile, è possibile adottare qualche statua, e seguirne il restauro.
Si è vero c’è anche questa possibilità e la trovo bellissima
Ho conosciuto la Veneranda Fabbrica del Duomo in occasione della mia visita al Duomo di Milano di fine luglio del 2020: che opera grandiosa che sta portando avanti! Ho voluto sostenerla adottando la Guglia di San Giuliano, protettore dei viaggiatori! Rinnoverò il mio sostegno, anche se non sono credente credo che il Duomo più di ogni altra Chiesa sia un luogo fortemente amato dai milanesi, voluto dai milanesi e apprezzato in tutto il mondo!
Bello adottare la guglia del protettore dei viaggiatori! Mi sembra davvero di buon auspicio
L’estate scorsa sono salita per la prima volta sul duomo e l’ho visitato approfonditamente, certo raccontata da una local è un’altra cosa!
ma sai che sono tantissimi anni che non salgo sul Duomo?
Non conoscevo la storia di questa fabbrica e bneemmeno sapevo che le guglie venissero pulite ogni anno. Molto interessante
Logicamente non tutte in una volta ma a turno vengono ripulite dallo smog e così tornano ad essere bianchissime
Mi ricordo che da quando ero piccola, il Duomo è sempre stato “impacchettato”! 😂 I lavori di pulizia praticamente ci girano attorno. Il brutto è quando lavorano sulla facciata principale, ma da un lato o dall’altro ci sono sempre le impalcature!!
Eh sì qualcosa è sempre impalcato ma la bellezza del Duomo resta impareggiabile con quelle guglie bianche!
Non sapevo di questa fabbrica del Duomo e dei detti che hai citato ne conoscevo solo uno. Una storia davvero interessante, ho alcuni amici che vivono da anni ha Milano, sono curiosa di interrogarli sul Duomo di Milano per vedere quanto ne sanno!
purtroppo tanti modi di dire tipicamente milanesi vanno scomparendo man mano che gli anziani ci lasciano; a me piace ricordarli per non perdere la bellezza delle tradizioni
Non conoscevo la Fabbrica del Duomo, anche se conosco Milano e ho visto diverse volte il Duomo in tutta la sua bellezza. Tutto molto interessante e ho imparato diverse curiosità sul Duomo di Milano!
il Duomo non finisce di stupire neppure noi milanesi, neppure dopo tanti anni!