Il Laos non ha sbocchi sul mare ma il Mekong nella parte meridionale del paese raggiunge la sua larghezza massima e quando si ritira, dopo la stagione delle piogge, scopre un arcipelago paradisiaco conosciuto come le 4000 isole.
E’ evidente che le isole non sono proprio quattromila ma la miriade di piccoli isolotti e lingue di terra che punteggiano il fiume, costituiscono un paesaggio straordinario.
Trascorrere qualche giorno in questo luogo è un toccasana per l’anima. La vita scorre pigra come la corrente del Mekong, tra natura incontaminata e tramonti indimenticabili.
Non ci sono motorini rumorosi, niente caos né luci al neon. La sera il fiume è scuro e silenzioso ed è stupendo osservarlo in silenzio dalla terrazza di uno dei pochi locali che vi si affacciano.

Dove sono le 4000 isole e come si raggiungono
Si Pha Don, che significa l’arcipelago delle 4000 isole, si trova nel sud del Laos al confine con la Cambogia. Qui il Mekong raggiunge un’ ampiezza di sedici chilometri e si divide in numerosi piccoli canali a formare una specie di delta interno. L’arcipelago di scogli e isolotti che affiorano nella stagione secca sembrano parte di una terra incantata fatta di acqua e di cielo.
Le isole più grandi, che non vengono sommerse dalle piene del fiume, sono solamente tre: Don Khong, Don Khon e Don Det. Le ultime due sono quelle frequentate dai turisti e dotate di strutture ricettive. Si tratta quasi sempre di soluzioni molto semplici perfettamente inserite in un ambiente che resta naturale e selvaggio.
Per raggiungere le 4000 isole da Pakse, che è l’aeroporto più vicino a 130 chilometri, dovrete arrivare con il bus al molo di Ban Nakasong. Qui troverete allineate le tipiche barche in legno lunghe e strette , le cosiddette long tail boat. Contrattate con i barcaioli, lasciate che lancino i vostri bagagli da una barca all’altra senza spiegazioni, accomodatevi sul fondo bagnaticcio e godetevi la mezz’ora di viaggio.
Noi abbiamo fatto il tragitto fino a Don Khone nel tardo pomeriggio e il paesaggio era straordinario, con le rive del canale bordate di palme e i pescatori che lanciavano le reti come in una danza. E’ stato come essere catapultati in un mondo magico, totalmente inaspettato.

Il Laos, ho avuto modo di dirlo, è un paese dalla profonda spiritualità e in questo angolo remoto dove il tempo sembra seguire un andamento lento, si riesce a cogliere quanto il buddhismo sia in grado di modellarne l’identità.
Cosa fare alle 4000 isole
Ma cosa si fa alle 4000 isole? La risposta è semplicissima: non si fa assolutamente niente. La parola d’ordine è relax. Potete riposare su un’amaca osservando la corrente, magari fare un bagno nel fiume. Gustarvi una birra Lao chiacchierando con altri turisti, pigramente accomodati al tavolino di un locale.

Potete leggere un libro aspettando un tramonto che non vi deluderà. Oppure noleggiare una bicicletta e fare il giro dell’isola seguendo il ritmo cadenzato degli abitanti. Lungo la strada principale incontrerete bambini scalzi, carretti, biciclette, galline, mucche e altri animali. I bufali si crogiolano indolenti nell’acqua bassa e fangosa del Mekong e i ragazzini giocano sulle lingue di sabbia.

Se alloggiate, come abbiamo fatto noi, sull’isola di Don Khone, col tuk-tuk o in bicicletta potete raggiungere il parco delle cascate di Li Phi. Il loro vero nome è Tat Samphamit ma sono conosciute come “trappole degli spiriti” perché si crede che tra le loro rocce si trattengano gli spiriti dei defunti. Purtroppo nella stagione secca la portata d’acqua è molto limitata e non sono particolarmente spettacolari.

Arrivati all’estremità dell’isola, affacciatevi al punto panoramico sull’immensità del Mekong. Le 4000 isole punteggiano il fiume che sembra perdersi all’infinito verso il confine con la Cambogia. Sorseggiate un fruit-shake al chioschetto (quello al mango è eccezionale) e lascate lo sguardo vagare, immersi nella bellezza e nella quiete.
Nel pomeriggio, attraversate il ponte di pietra costruito dai francesi, che collega Don Khone all’isola di Don Det. Quest’ultima ha la fama di essere un pò freak ed è molto amata dai giovani backpackers che la considerano una tappa imperdibile del viaggio nel Sud Est Asiatico.
Pedalate fino alla punta attraversando i piccoli centri rurali con le case in legno e, infine, godetevi il tramonto al bar della Souksan Sunset Guesthouse: uno spettacolo fuori dal comune!

I delfini del Mekong
Purtroppo tutto ciò che rimane delle rare e dolcissime orcelle asiatiche, è un monumento scolorito all’estremità dell’isola di Don Khone. In Laos i delfini di fiume sono praticamente estinti. La causa, oltre la pesca con le reti, è l’enorme diga sul fiume. Gli esplosivi utilizzati per costruirla hanno generato onde sonore fatali per i poveri animali. L’ultimo solitario esemplare di delfino d’Irrawaddy che nuotava tra il Laos e la Cambogia. è stato trovato morto nel febbraio del 2022.
Il Mekong, la “madre di tutte le acque”, è fonte di sostentamento per milioni di persone. La costruzione di un numero sempre maggiore di sbarramenti mette a rischio le migrazioni stagionali dei pesci e compromette la biodiversità di tutta l’area.
L’allarme per il rischio di estinzione dei delfini era stato dato dal Wwf prima che la diga di Don Sahong, nella zona delle 4000 isole, venisse costruita. Si è anche cercato di fermare il piano idroelettrico che avrebbe portato alla chiusura di un tratto del Mekong eliminando le risorse di cibo per questi delicati animali. Purtroppo l’interesse economico ha avuto la meglio sulla sopravvivenza dei delfini e questo mi fa un’enorme tristezza.

Un alloggio dall’atmosfera coloniale alle 4000 isole
Il Sala Don Khone è un piccolo botique hotel sull’isola di Don Khone. Gli alloggi sono ricavati in una villa coloniale costruita nel 1896 da una Compagnia del Ministero francese per gli Affari Coloniali.
La “Saigonaise de navigation e compagnie de transport et courriers fluviales de Cochinchine” aveva il compito di costruire una ferrovia che bypassasse le cascate sul Mekong. Il dislivello del fiume impediva il trasporto a valle delle merci che venivano quindi caricate sul treno. Una vecchia locomotiva è ancora visibile, come cimelio storico.

La palazzina dove abbiamo dormito era il luogo di ricevimento di ufficiali di alto rango con pavimenti di maioliche, mobili d’epoca e uno splendido giardino. Nessun lusso esagerato, la sistemazione è molto spartana ma ci siamo trovati benissimo. Dall’altro lato della strada, lo stesso gestore ha un ristorante con affaccio sul Mekong. Le colazioni nelle mattine profumate di frangipane e le cene con tramonto assicurato sono il punto di forza.

Se vi svegliate presto, incamminatevi lungo l’unica strada dell’isola. Le donne, vestite con la gonna tradizionale del Laos, si inginocchiano per l’offerta di riso ai monaci, il tak bat di cui ho parlato in un precedente articolo. A differenza di Luang Prabang dove le file di monaci in tunica arancione sono lunghissime, a Don Khone c’erano solo due novizi ma l’atmosfera non era certamente meno mistica.

A “tramonti indimenticabili” ero giá completamente innamorata di questo arcipelago detto delle 4000 isole Dev’essere stato davvero uno spettacolo al vostro arrivo mentre traversavate il fiume e vedevate i pescatori all’opera con le loro reti.
E’ stato come vivere in un altro tempo ritmato solo dalle correnti del Mekong
Parola d’ordine relax: avrei bisogno proprio di andare qui. Stare seduta senza fare niente, leggere un libro, bere una birra e fare delle passeggiate senza meta in questa cornice da favola.
Ho sbirciato le foto dell’albergo sul sito: davvero bellissimo! La ciliegina sulla torta del soggiorno.
Sono stati alcuni giorni di vera pace in un contesto naturale bellissimo
Non so se riuscirei a stare in questo paradiso senza fare nulla.. non sono tipo da relax in vacanza. Al massimo scatterei un milione di foto da diverse angolazioni!!
E’ un pò quello che ho fatto io! Migliaia di foto
Con il tuo articolo mi sono catapultata in questa splendida atmosfera orientale, in questa zona ho visitato il Vietnam e la Cambogia ma non il Laos e mi ripromettevo di andarci prima o poi, questa zona sembra davvero bellissima così tranquilla e rilassante, mi hai dato un ottimo spunto
E’ una terra molto mistica il Laos e la zona della 4000 isole resta ancora vera, con un turismo rispettoso della natura e della popolazione
4000 isole, un paradiso: questo ho pensato leggendo il tuo articolo. Il Laos è davvero una terra segreta e ricca di fascino e poi quando si parla di luoghi attorniati dalle acque beh, io mi sciolgo totalmente!
Le 4000 isole sono un luogo incantato dove trascorrere giornate rilassanti a bordo di un fiume mitico
Davvero molto triste la storia dei delfini. Comunque questo resta un luogo di grande fascino esotico, senza dubbio.
ci sono rimasta malissimo anche io quando ho saputo che i delfini si sono praticamente estinti a causa dell’uomo
Ho bellissimi ricordi del Laos, un paese che mi è rimasto nel cuore, anche se ci sono stata solo per (troppo) pochi giorni. Un posto decisamente ottimo per rallentare i propri ritmi e rilassarsi. Purtroppo non ho visitato questa zona, che mi sarebbe sicuramente piaciuta, ma magari in futuro capiterà di tornare da quelle parti!
Anche io ho ricordi bellissimi del Laos, mistico, silenzioso e colorato
Che meraviglia, il sudest asiatico è la parte del mondo che negli ultimi anni sto frequentando abbastanza assiduamente e, non c’è che dire, è sempre ricca di chicche tutte da scoprire. Non ho visitato questa parte del Laos ma ci tornerò sidcuramente quindi mi segno i tuoi consigli!
Ho fatto un viaggio in Sudest asiatico per la prima volta quest’anno e devo dire che il Laos in particolare mi ha proprio conquistato. La zona delle 4000 isole si è rivelata addirittura oltre le aspettative
Dal tuo racconto sembra un luogo dove ritrovare pace e prendersi una pausa da questo mondo frenetico, anche se la storia del delfini di fiume, di cui non conoscevo l’esistenza, spezza un po’ la magia del luogo e lo rende, al pari di altri, assoggettato ad interessi economici
Purtroppo anche il Laos sta cedendo alla globalizzazione e gli interessi economici prevalgono sul rispetto delle forme di vita, i poveri delfini di fiume ne hanno fatto le spese e questo è molto doloroso però le 4000 isole restano un luogo fanatastico