“La casa sua il signore di Baux l’ha costruita sui sassi…” le parole di una famosa canzone di Branduardi, mi hanno riecheggiato nella mente non appena messo piede a Le Baux de Provence.
Il borgo è infatti dominato dalle rovine di un castello costruito su di un dirupo, che ancora fiero e solenne domina la sottostante Val d’Enfer.
Pare che lo stesso Dante si sia ispirato a questa valle per i suoi gironi. La piccola catena montuosa delle Alpilles , nella bassa valle del Rodano, è caratterizzata infatti da paesaggi di rocce, grotte e cunicoli sotterranei.
La potente famiglia dei Baux dalla sua cittadella fortificata ha dominato la regione per molti secoli tra intrighi famigliari, filtri d’amore e leggende misteriose.
Passi di mille cavalieri
segnano i suoi sentieri
veglian dall’alto nella notte
gelidi i suoi pensieri….
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Storia e leggenda dei Signori di Baux
I Signori della Provenza erano molto potenti e con le loro personalità di ribelli e combattenti segnarono profondamente la storia della regione.
Si dicevano discendenti di Baldassare, uno dei magi, e infatti nel loro stemma araldico campeggia una stella che ricorda la cometa.
Dal loro nido d’aquila sullo sperone roccioso che sovrasta la valle, hanno difeso il loro dominio per cinque secoli, superbi e orgogliosi, impavidi e spacconi.
Raymond de Tourenne, signore di Baux alla fine del 1300, fu un tipo sanguinario e senza scrupoli. E’ passato alla storia con il soprannome di flagello della Provenza. Uno dei suoi divertimenti preferiti era quello di far gettare i prigionieri dall’alto del dirupo e osservare le loro espressioni terrorizzate.
Eppure, a dispetto di una fama che li vuole rudi combattenti, alla corte dei Baux vivevano menestrelli e trovatori. Nelle sale del castello si davano ricevimenti, le dame danzavano alla luce delle torce. I poeti cantavano l’amor cortese, e tra i passatempi della corte c’era quello del corteggiamento. Bérengère de Baux, innamorata di un cantastorie, lo costrinse a bere un filtro d’amore. Lui si liberò dall’incantesimo ma finì ucciso da un marito geloso che gli strappò il fegato e lo servì per cena alla consorte.
Fuoco e calore nelle tue sale
danze, colori allegria
canti e rumori, suoni di risa
nella tua casa signore di Baux
In uno scenario del genere non è difficile immaginare che arrivati al momento di dover accettare l’annessione al Regno di Francia, gli indomiti signori di Baux preferirono sparire piuttosto che soccombere. La leggenda, a cui si è ispirata la canzone di Branduardi, narra infatti che il castello fu abbandonato in una sola notte.
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Durante il Rinascimento il castello di Les Baux visse un nuovo periodo di splendore ma poi la Rivoluzione e la successiva epoca tribolata lo relegarono ad un destino di abbandono e declino.
Eppure, quando dai vicoli pittoreschi del borgo medioevale si alza lo sguardo verso la rocca la casa del signore di Baux “è ancora là e guarda passare gli anni.. “
Cosa vedere a Les Baux de Provence
Indubbiamente le rovine del castello sono l’attrazione principale di Les Baux che da lontano sembra quasi un rudere tra le rocce completamente disabitato.
E’ comunque molto piacevole passeggiare tra i vicoli lastricati del borgo medioevale che si arrampicano sul fianco della collina. Le case in pietra chiara ospitano locali e piccole boutiques dove acquistare souvenirs e ottime specialità provenzali.
Sulla piccola piazza Saint Vincent, in cima al borgo, si affaccia la chiesa omonima che custodisce antiche fonti battesimali. A pochi passi si trova la Cappella dei Penitenti Bianchi. La costruzione, in stile romanico, era la sede della confraternita dei tessitori.
In estate Les Baux è sempre affollato di turisti che riempiono i vicoletti del centro storico, ma fuori stagione nel silenzio della montagna sembra che il vento porti tra i muri gli echi dei passi dei cavalieri degli eserciti dei Signori della Provenza.
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Ogni anno a Natale, il borgo si anima con eventi e manifestazioni. Dalla sfilata in costume con le greggi di pecore per le strade del villaggio, alla messa di mezzanotte con la tradizionale pastorale della Provenza.
Ai piedi della collina su cui sorge Les Baux, si trovano le Carrières des Lumières. Si tratta di grotte scavate nella pietra bianca delle Alpilles sulle cui pareti vengono proiettati capolavori di artisti famosi che variano ogni anno. Fino a Marzo 2024 sarà il momento di Vermeer, Van Gogh e Mondrian. Un’esperienza davvero emozionante.
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A pochi chilometri da Les Baux, si trova il pittoresco villaggio di Eygalières. un vero gioiellino provenzale.
E poi, assolutamente imperdibile se siete in zona, Saint-Rémy-de-Provence. Qui sotto due spunti per una visita.
Trovo sempre interessante scoprire storia e leggende di borghi poco conosciuti come quello di Baux. Soprattutto quando si parla di magia come nel caso del filtro d’amore di Bérèngère de Baux.
Peccato che i Beaux non combatterono per il loro castello, maagri avrebbero perso ugualmente ma il castello avrebbe potuto avere una sorte migliore.
A parte il castello, il borg semrbra davvero caratteristico e sicuramente vale la pena visitarlo.
La leggenda narra che il castello venne abbandonato in tutta fretta, penso che in realtà i Baux abbiano combattuto e negoziato parecchio prima di mollare i loro possedimenti…
Non conoscevo Les Baux e credo che oggi non riuscirò a togliermi dalla testa il dettaglio del fegato servito in pasto alla donna dal marito geloso 😉 Dettagli cruenti a parte, sembra un borgo che vale la pena di visitare!
Dettagli leggendari e cruenti a parte, le vecchie pietre esercitano su di me un fascino incredibile
Sono stata più volte in Provenza ma mai in questo delizioso borgo, ne tantomeno al cospetto di questo antico castello. Spero di colante presto le mie lacune di viaggio andando a visitare entrambi, magari in autunno.
Se sei nella zona di Saint Remy de Provence, è a pochi chilometri
Sono stata in Provenza ma non ho visitato questo luogo, che invece è davvero di grande ispirazione. Complimenti anche per le foto, sono una più bella dell’altra.
Mi fanno molto piacere i complimenti per le foto! Quel giorno c’era una luce meravigliosa e ho cercato di cogliere l’anima del borgo con relativamente pochi turisti
Ci sono stata nel 2017: mi hanno consigliato questo borgo alcuni compatrioti di Roma incontrati ad Arles, pensa, e il giorno dopo ci siamo andati!
Ne ho uno splendido ricordo anche se non ho visitato il castello: un motivo in più per tornare!
Io ogni tanto ci torno a Les Baux mi piace il fascino un pò romantico delle rovine.
Sono assolutamente innamorata del Carrières de Lumiéres e ogni volta che passo da lì non manco di visitarlo perchè ogni proiezione è davvero spettacolare.
E’ però proprio a causa di questo posto che ho preso in antipatia le varie mostre multimediali tipo ‘Van Gogh Alive’ perchè sono costose e non reggono mai il confronti, il che è strano visto che gli spettacolari video al Carrières de Lumiéres sono spessissimo realizzati da studi italiani…
Io non sono una fan delle mostre multimediali, preferisco le opere da vivo. In ogni caso le installazioni delle Carrières sono molto suggestive
Che tempi brutali dovevano essere quelli in cui per divertimento si gettavano prigionieri da una scogliera! E chissà quante altre storie che non conosciamo devono essere successe in questo magnifico castello.
Anche io ogni tanto penso che tutto sommato essere nata in questo periodo non è malissimo rispetto alle cruente abitudini medioevali!
Una zona che mi piacerebbe molto vedere, non conoscevo la leggenda dei signori della Provenza. Probabilmente si divertiva di brutto a togliersi i nemici, buttandoli dalla scogliera. Dai una sciocchezza ahaha! Il castello si è conservato bene oggi!
Il castello è ben conservato e anche visitabile