Monet a Palazzo Reale, cosa mi ha emozionato

La mostra di Monet a Palazzo Reale non è stata solo l’occasione per vedere di nuovo Milano vivace e piena di fermento. E già questo di per sé mi ha aperto il cuore! Per me la visita della bellissima mostra, è stata la scoperta di un lato quasi intimo del pittore che non mi aspettavo.

Gli studi sulla luce, la pittura all’aperto, il suo essere già all’avanguardia prima delle avanguardie erano caratteristiche che conoscevo e in qualche modo mi attendevo in questa raccolta davvero unica. I problemi di vista di Monet e la passione per i fiori del suo giardino, mi hanno svelato un uomo dall’animo delicato e introspettivo.

Monet a Palazzo Reale, cosa mi ha emozionato

Naturalmente queste sono considerazioni personali di cui vi racconto invitandovi a visitare questa imperdibile mostra di Monet a Palazzo Reale con le opere provenienti dal Museo Marmottan di Parigi.

Monet Opere dal Musée Marmottan di Parigi

La Mostra di Monet rientra nell’ambito del progetto “Musei del mondo a Palazzo Reale” che ha l’intento di portare a Milano le collezioni di maggiori musei del mondo.

Nel caso del Marmottan, si tratta di oltre cinquanta opere tra cui il quadro intitolato “Le rose” che Monet dipinse poco prima di morire.

Si tratta dei quadri ai quali il pittore era più legato, quelli da cui non si era separato e che non aveva distrutto come invece faceva con quelli che secondo lui non erano riusciti bene, bruciandoli insieme agli sfalci del giardino.

Tra le opere in mostra a Milano c’è anche il famosissimo “Impression soleil levant” che diede il nome al movimento degli Impressionisti di cui Monet si può dire il capostipite. La nebbia che avvolge il porto di le Havre mescola i contorni delle cose e le rende indefinite. più che un paesaggio sulla tele ci sono le sensazioni – le impressioni – dell’autore.

Ed è la vera rivoluzione della pittura: l’artista non si sente più in dovere di riprodurre la realtà ma può renderci partecipi del suo punto di vista.

Monet a Palazzo Reale, cosa mi ha emozionato

La mostra di Monet a Palazzo Reale : la pittura en plein air

Il percorso espositivo si articola in sette sezioni che approfondiscono, in ordine cronologico i diversi aspetti dell’arte di Monet.

In ogni quadro ci sono dei riferimenti personali, ogni tela parla dell’uomo oltre che del pittore. Le emozioni che ho provato soffermandomi ad analizzare i dettagli mi sono venute proprio da questa intimità con l’artista.

Le prime opere, tra cui il ritratto proprio del figlio Michel, sono ancora molto figurative e negli occhi nel bambino mi sembra di leggere la noia dovute alle tante ore di posa davanti al cavalletto del padre.

Con l’invenzione del colore in tubetto, gli artisti possono abbandonare gli atelier e uscire a dipingere all’aperto. E’ un cambiamento epocale: il colore prima doveva essere fatto a mano mescolando i pigmenti e utilizzato immediatamente per evitare che si seccasse. Adesso ogni pittore può portare con sé tela e pennelli in mezzo alla natura.

La pittura “en plein air” infrange tutte le gerarchie accademiche che esistevano fino a quel momento, aprendo la strada alle forme astratte che saranno di ispirazione per i pittori moderni.

Sulle spiagge delle Normandia, con la sabbia chiara e la luce intensa, Monet gioca con le forme e riproduce il movimento del vento in scene di pacata bellezza. Mi è piaciuto particolarmente il ritratto della prima moglie Camille che lui amava profondamente.

I paesaggi con il ponte di Charing Cross avvolto dalla nebbia e il Parlamento che diventa una macchia scura indefinita e allo stesso tempo riconoscibilissima sono i capolavori del suo prolifico periodo londinese agli inizi del 1900.

Monet a Palazzo Reale, cosa mi ha emozionato

La mostra di Monet a Palazzo Reale: i fiori del giardino di Giverny

Rimasto vedovo e pieno di debiti, Monet si trasferisce in campagna a Giverny. Qui vivrà con la seconda moglie Alice, i suoi due figli e i sei figli di lei. Una famiglia allargata già molto moderna.

Si pensa spesso agli impressionisti come artisti fuori dagli schemi, In realtà Monet aveva rotto completamente gli schemi solo della pittura; nella vita amava le cose semplici. La sua famiglia e i fiori del suo giardino. L’amico Maupassant racconta di una frotta di pargoli che seguiva il pittore portando le tele. Monet infatti dipingeva contemporaneamente lo stesso soggetto su tele diverse per coglierne i minimi mutamenti di luce.

Monet a Palazzo Reale, cosa mi ha emozionato

Monet si occupa personalmente del giardino scegliendo i fiori in base alle macchie di colore che avrebbero creato al momento della fioritura. Farà costruire un laghetto per le ninfee con un ponticello giapponese che saranno uno dei suoi soggetti preferiti insieme alle rose. Lui stesso afferma che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che se non ci fossero stati i fiori non avrebbe mai dipinto.

Verso la fine del 1800 Monet soffre di problemi agli occhi, la cataratta gli impedisce di distinguere chiaramente gli oggetti. E’ allora che i suo tratto si trasforma in pennellata via via sempre più astratta fino a diventare solo uno schizzo. La serie del salice piangente è meravigliosa: l’albero diventa solo una macchia indistinta di colore che riprende la sua forma allontanandosi dalla tela. E’ come se magicamente ogni pennellata tornasse al suo posto e i gialli, i rossi e i verdi ricreano le foglie.

L’ultimo quadro è commovente, si tratta di un ramage di rose che Monet dipinse nel 1926 a 85 anni. I boccioli leggeri e fragili si stagliano contro un cielo azzurro chiaro e sembrano quasi un parallelo con la fragilità e la caducità della vita.

Informazioni pratiche

La mostra di Monet a Palazzo Reale resterà aperta fino al 30 Gennaio 2022. La prenotazione dei biglietti anche se non obbligatoria è fortemente consigliata. Le entrate sono a gruppi di circa 30 persone ogni 15 minuti.

Per maggiori informazioni : Monet Opere dal Musée Marmottan

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36 Risposte
  1. Monet è uno dei pittori che amo particolarmente; mi piacerebbe moltissimo vedere la mostra di cui hai parlato nell’articolo. Però non sapevo che avesse dei problemi alla vista!

  2. Devo ringraziati per questo articolo perché ho in programma una gita a Milano a inizio dicembre per fare un po’ di shopping natalizio, e questa mostra proprio non me la posso perdere. Ho visto che dal sito è possibile comprare i biglietti e visto che prima di Natale magari c’è più gente, preferisco prenotare l’ingresso per essere tranquilla. Non vedo l’ora!

  3. Beh se Si protrae fino al 30 gennaio credo proprio che riuscirò a farci un salto. Adoro Monet e mi piacerebbe davvero molto immergermi nelle sue magnifiche tele, in un viaggio senza tempo. Grazie della dritta.

  4. Che storia struggente e commovente. Però è la dimostrazione del fatto che non ci si deve mai arrendere. Lui è riuscito a perseguire i suoi sogni anche in mezo alle difficoltà. E direi che ci è riuscito egregiamente!

    1. soprattutto lui ha continuato imperterrito a dipingere la realtà “così come la vedeva” che fosse un problema di vista o uno stato dell’animo ed è questa la grandiosità della sua opera

  5. Libera

    Condivido la tua passione per Monet. Ho visto una mostra a Bologna davvero imponente , pensa che era la prima volta che così tante opere insieme lasciavano il museo Marmottan Monet di Parigi . Mi sono commossa e non poco.

  6. Meraviglia!
    Sono stata a Parigi un paio di mesi fa e le opere degli impressionisti al Musee d’Orsay mi sono rimaste proprio nel cuore!

  7. A Bali ho tutto quello che voglio, ma sicuramente mi mancano mostre e teatri e sono grata a chi come te mi porta virtualmente a vedere una mostra come questa di Monet

  8. Di Monet ho potuto apprezzare qualche opera sparsa nei musei visitati nel corso degli anni ed è sicuramente un’artista che mi affascina. Vedere una sua mostra completa sarebbe davvero interessante, un ottimo consiglio.

  9. Monet è uno dei miei artisti preferiti, ho sempre amato molto le sue opere ed è un peccato non essere a Milano in quel periodo, altrimenti sari andata molto volentieri ad ammirarle.

  10. Delicato ed emozionante. Anche io sono stata alla mostra e mi è piaciuta moltissimo, anche se di solito amo artisti dai tratti più decisi e colori intensi.

  11. Interessante questa notizia se capito a Milano potrei andare a vederla, mi piace molto Monet, come gli altri impressionisti, ricordo varie opere al museo d’Orsay, ma vedere una mostra completa a lui dedicata deve essere molto affascinante

  12. É da qualche tempo che sto puntando a questa mostra e forse, dico forse, domenica prossima la visiterò. Amo l’Impressionismo e adoro Monet e averlo a due passi da casa è per me un’occasione unica! Credo proprio che rimarrà impressa, come a te.

  13. Visto che Milano non dista molto da Bergamo, ne approfitterò per visitare questa splendida mostra! Monet è uno dei mie artisti preferiti!

    Grazie mille per il suggerimento
    Mimì

  14. Avevo già addocchiato questa mostra di Monet, sembra super interessante. Io sono di Genova quindi potrebbe essere una buona idea per un weekend a Milano!

  15. Adoro Monet e tutto l’Impressionismo, questa nuova potente pittura che esce dagli schemi dell’epoca e rivoluziona il mondo dell’Arte. Spero di riuscire a visitare la mostra, deve essere davvero emozionante!

  16. Il mio primo incontro con gli impressionisti francesi è stato al Musée d’Orsay. Avevo 14 anni ed è stato amore a prima vista. Da allora mi piace andare per mostre di impressionisti dove e quando posso. Spero di riuscire a visitare anche questa, sarebbe una bella occasione per tornare un po’ a Milano.

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