Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif

Il bozzetto originale di una delle etichette di Donnafugata

Le etichette dei vini di Donnafugata raccontano il fiabesco universo siciliano, soprattutto quello femminile.

Ancora una volta le donne sono protagoniste assolute di questa storia. Dalla bella sirena Ligheacon i capelli color del sole” fino a Gabriella Rallo che ha svoltato l’Azienda di famiglia.

Il nome di Donnafugata dato alle terre attualmente coltivate a vigna, si deve nientemeno che a Tomasi di Lampedusa che voleva ricordare la fuga della Regina Maria Carolina di Borbone scappata in campagna all’arrivo di Napoleone.

In questa tenuta, a Palazzo Filangeri è ambientata nel Gattopardo, la residenza estiva del Principe di Salina dove l’affascinante Tancredi incontra la sensuale Angelica.

Mescolando gli ingredienti di forza, onore e passione della Sicilia più vera con i concetti fiabeschi e poetici dei murales popolari messicani di Frida Khalo, l’artista Stefano Vitale darà vita alle bellissime etichette dei vini di Donnafugata.

Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif
ph. donnafugata.it

Il logo della donna con i capelli al vento e gli occhi socchiusi è l’emblema di Donnafugata. Identifica la fuga reale o metaforica delle donne siciliane. La fuga della Regina e di tutte le donne che hanno in qualche modo cambiato la loro condizione e quella della loro terra. Non è cosa da poco conciliare economia e rispetto per l’ambiente in una terra difficile come quella siciliana.

La terra di Sicilia è la terra del Gattopardo, quella degli spazi infiniti e dei colori accesi, la terra dei grandi contrasti, delle leggende, dei miti e del folklore. La terra del coraggio e dell’inquietudine, delle passioni carnali e violente.

Allora i vini prendono i nomi dei protagonisti del Gattopardo: Angelica è la bellezza e la fierezza delle donne siciliane, Tancredi l’ambizione e l’astuzia degli uomini. Mille e una notte la magnificenza delle dimore.

Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif
ph.donnafugata.it

Oppure rimandano ai miti di Lighea o di Anthilia l’antico nome di Entella la zona dove ora si trovano le tenute di Donnafugata.

Dal mondo arabo giungono personaggi misteriosi come Kabir il grande o Ben Ryé, figlio del vento nome perfetto per un vino che nasce a Pantelleria

I tratti dei disegni parlano un linguaggio universale e immediato, quasi naif. I capelli delle donne diventano le onde del mare in perpetuo movimento, i colori sono quelli delle vigne, della terra, del sole. I palazzi si trasformano in residenze fantastiche.

Anche l‘Etna prende vita e la sua lava si trasforma, inevitabilmente, nei focosi capelli di una bella donna che ha il profilo della roccia .

Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif
ph. G. Basilico

In occasione della mostra organizzata dal Fai a Villa Necchi nel 2018, Stefano Vitale ha realizzato un’opera speciale che celebra il giardino pantesco restaurato dall’Azienda e donato al Fai.

Il rapporto tra uomo e natura non può che essere improntato al rispetto e all’armonia.

Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif
ph-G.-Taroni

Visitando quella mostra mi sono, se possibile, ancora più innamorata delle bellissime illustrazioni delle etichette di Donnafugata.

Rappresentano il preludio di un itinerario dei sensi che parla agli occhi, alla mente e al cuore prima che all’olfatto e al gusto. Ed è stupefacente ritrovare nel vino le promesse dei disegni: le suggestioni storiche, il vento e il sale, la luce e i silenzi. Le onde del mare e il fragore dell’Etna.

Tengo a precisare che questo articolo non è sponsorizzato e le opinioni sono strettamente personali.

Ringrazio moltissimo l’Ufficio Stampa di Donnafugata che mi ha concesso l’utilizzo delle immagini e fornito le informazioni.

Nelle etichette Donnafugata i miti della Sicilia in chiave naif
Giardino-Pantesco ph-G.-Taroni

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34 Risposte
  1. Proprio sabato sera ho bevuto una bottiglia di Nero d’Avola (viva le consegne a domicilio in questo periodo!) di Donnafugata, e mi sono incantata a guardare l’etichetta, quella con l’illustrazione di Sherazade da cui prende il nome anche il vino. Trovo che le loro etichette siano davvero magnifiche e come dici tu fanno sì che i loro vini parlino anche agli occhi.

  2. Trovare questo articolo è stato davvero fantastico per me. Adoro i vini siciliani, e soprattutto questa cantina. Il vino che maggiormente preferisco degustare è il lighea, dal sapore inconfondibile. Le etichette sono sempre state la punta di diamante dell’azienda. Una più bella dell’altra.

  3. Paola

    Visitare Donna Fugata è uno dei miei sogni, come fare un bel tour della Sicilia. Questo articolo è davvero interessante perché mi ha permesso di conoscere un pezzettino di due realtà che amo molto, pur non avendole mai viste, e senz’altro mi ha fatto crescere il desiderio di andarci quanto prima.

  4. Ho visto tantissime volte le loro etichette e mi ha sempre affascinato il nome, ma tra i loro vini credo di aver assaggiato solo il passito Ben Ryé perché ce ne hanno regalate un paio di bottiglie. La Sicilia produce dei vini davvero splendidi!

    1. Antomaio

      Queste tenute sono state chiamate così da Tomasi di Lampedusa che ha usato il nome nel suo romanzo bellissimo

    1. Antomaio

      C’è molta Sicilia in questi disegni anche se l’artista non è siciliano di origine ma ne ha colto bene le diverse anime

  5. Interessante! Ho bevuto donnafugata (tra l’altro, il vino siciliano mi piace un sacco!!) e mi ricordo perfettamente i capelli lunghi sulle etichette. Non sapevo ci fosse dietro qualcosa di più di un bel design in quei disegni! 😀 Forte!

  6. Trovo che sia geniale questo tratto essenziale e naif con cui l’artista ha dato personalità e colore alle etichette dei vini. Ora ne aprirei volentieri una di Donnafugata per scoprire amche l’itineraio dei sensi!

    1. Antomaio

      Invece l’etichetta è fondamentale, io la guardo prima di scegliere il vino se non conosco già la cantina

  7. Conosco i vini di Donnafugata proprio grazie alle loro etichette. Quando entri in un’enoteca e trovi sugli scaffali queste immagini capaci di trasportarti in mondi lontani, è impossibile non scegliere quei vini!Il mio preferito è il Mille e una notte.

  8. Giusto ieri ho assistito ad un webinar in cui si spiegava l’importanza dell’etichetta nel marketing del vino. E in effetti, la bellezza di queste etichette dimostrano quanto siano preziose e diano ulteriore valore all’esperienza di un assaggio di vino.

    1. Antomaio

      Assolutamente! Io ho scelto la prima volta un vino di Donnafugata perchè mi ero incantata dall’etichetta, poi ho scoperto che anche il vino è ottimo!

    1. Antomaio

      mi hanno incantato dalla prima volta che le ho viste poi per caso sono capitata a Villa Necchi quando c’era la mostra e ho approfondito la loro storia

  9. Le etichette di Donnafugata (oltre ai loro vini naturalmente!) mi hanno sempre incantata: sono così delicate e comunicative, naif, proprio come dici tu. Grazie per le info belle e interessanti

  10. Non sono una grande amante del vino, ma dell’arte si e queste etichette sono davvero dei capolavori! Hanno una forza comunicativa incredibile, i loro colori sono scintillanti, davvero belle!

  11. Io devo ammettere che non sono esattamente un’esperta di vino. Però m’incanto sempre davanti alle etichette, soprattutto quelle colorate e rappresentative come quelle di Donnafugata. Aver compreso a fondo il significato effettivo dell’immagine della donna è stato molto interessante!

    1. Antomaio

      Mi è piaciuta molto l’interpretazione che questo artista ha dato delle etichette, un bel mix di stili e di sentimenti

  12. Non potevo non soffermarmi a leggere questo tuo bel post sulle etichette dei vini Donnafugata, casa vinicola che noi apprezziamo molto pur vivendo in zona di bianchi e rossi piemontesi di buon livello. Con i piatti a base di pesce trovo che questi vini siano azzeccatissimi. La prima volta che ne ho acquistato uno ammetto di essermi lasciata attirare dalla sua bella etichetta poi dopo l’assaggio sono stati altri i motivi che mi hanno spinto a continuare ad acquistarli. Een proost!

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