Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

Impossibile non innamorarsi a prima vista di Ostuni, bianca e luminosa nella sua seducente eleganza.

Il bianco di Ostuni è accecante, travolgente e avvolgente nella luce intensa dell’estate che costringe a chiudere gli occhi tra le mura immacolate.

E quello che rimane sulla pelle, anche mesi dopo esserci stati, è la magia dei suoi contrasti. Ostuni bianca contro il cielo blu, bianca ad accogliere le cascate viola delle bouganville in un quadro perfetto del Mediterraneo.

Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

Ostuni bianca fino all’assurdo

E’ bellissima questa definizione del giornalista Ettore della Giovanna perché Ostuni é così: bianca di pietra e calce.

La leggenda narra che le case fossero dipinte di bianco perché il riverbero del sole accecasse i nemici in caso di attacco lasciando il tempo agli abitanti di nascondersi.

In realtà la calce, facilmente reperibile era usata fin dal Medioevo per intonacare i muri e dare un pò di luce agli stretti vicoli dell’abitato.

La calce, inattaccabile dai batteri, salvò la città durante l’epidemia di peste che colpì la Puglia ma risparmiò Ostuni proprio grazie all’igiene dei suoi muri.

Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

Qualunque sia la vera ragione del suo colore, c’è da restare ammaliati da ogni piccolo scorcio di questa città fatta di vicoli intersecati e vasi di fiori.

Ostuni è in provincia di Brindisi, nel cuore della Valle d’Itria e delle sue pittoresche località. Sorge su tre colline a circa 200 metri sul livello del mare e il colpo d’occhio della città da lontano è davvero spettacolare.

Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

I vicoli lastricati di chianche , la tipica pietra calcarea pugliese, salgono tortuosi oppure si avvitano come labirinti. Le case che si intrecciano e si sovrappongono creano passaggi di scale, archi, piazzette che sono dei veri gioielli.

Ostuni : medioevale e barocca

Fermandosi a riprendere fiato, si scorgono piccole finestrelle, eleganti portali barocchi e tanti vasi con i fichi d’india.

La storia di Ostuni risale all’epoca dei Messapi, che costruirono la prima cinta muraria. Gli Aragonesi la rafforzarono e vi aprirono le due porte visibili anche oggi: Porta Nova e Porta San Demetrio, nella zona inferiore della città.

Poi ci si inoltra nel Rione Terra, la parte più antica, fino a raggiungere la Concattedrale dedicata a Maria Assunta. La facciata è semplice e allo stesso tempo elegantissima con elementi romanici e gotici che culminano nei tre rosoni. Quello centrale, molto grande, è diviso in 24 raggi. I fregi con rappresentazioni di animali reali e fantastici creano una specie di merletto.

Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

L’Arco Scoppa, conosciuto come la Loggia, è invece un bell’esempio di stile barocco. Collega il Palazzo Vescovile con quello del Seminario Vecchio e sembra abbia tratto ispirazione dal Ponte dei Sospiri di Venezia.

Ostuni la bianca: riverberi mediterranei

E poi altri vicoli, altri gradini, altri angoli in cui le ombre si intrufolano leggere. Un susseguirsi di prospettive e dettagli da cogliere e fotografare per portarsi dentro questa atmosfera irripetibile.

Infine si esce dal dedalo: sulla Piazza della Libertà svetta l’elaborata colonna barocca con la statua di Sant’Oronzo patrono di Ostuni. Ma già verrebbe voglia di rituffarsi in tutto quel bianco che ci ha accecato fino a stordirci ma che è la sola cosa che ricorderemo di questa città: Ostuni la bianca.

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Per le altre città bianche della Puglia:

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28 Risposte
  1. Che bellezza! Io pensavo di aver già visto una città “abbagliante” quando sono stata a Conversano, ma Ostuni vince a mani basse. Un pezzo di Italia che purtroppo conosco pochissimo e dove mi riprometto sempre di andare, senza però fare mai nulla di concreto in proposito. Ho notato che praticamente non c’è nessuno in giro: è sempre così tranquilla oppure hai scelto un orario strategico in cui non c’era nessuno lungo i vicoli?

    1. Era Giugno e turisti ce n’erano parecchi, sono stata fortunata e ho inquadrato angoli semideserti anche perchè le masse si concentrano in determinati luoghi e io mi sono arrampicata nei vicoli più stretti e più ripidi

  2. La pura bellezza del bianco, che altro dire su questa meraviglia , un luogo unico che con le tue immagini hai reso ancora più magico e bello

  3. Ostuni è une delle città della mia bella Puglia che amo di più; ci ero stata una volta quando ero bambina, poi una volta in gita scolastica e adesso mi piacerebbe molto portarci Gianni, so che gli piacerebbe moltissimo. Spero di riuscirci la prossima estate!

  4. Libera

    Ostuni è davvero una chicca della bella Puglia! Grazie per questa bella passeggiata fuori stagione che ci hai fatto fare.

  5. Adoro il bianco di Ostuni, la rende così magica e romantica, non trovi?
    Purtroppo non sono mai stata in Puglia, ma è una regione che mi sono fissata di visitare presto!

  6. Davvero bellissima Ostuni, ne ho un piacevole ricordo davvero bianca come il latte, l’avevo trovata con un’atmosfera particolare, ricca di angoli deliziosi come quelli delle tue foto

  7. Che meraviglia! Il contrasto tra il bianco delle case, il blu del cielo e il rosa della bouganville è veramente spettacolare. Ma una cosa da non dimenticarsi sono decisamente gli occhiali da sole per proteggersi dal riflesso!

  8. Ostuni è una delle città della Puglia che preferisco, forse proprio per il suo candore unico, associato al blu del mare. Un fascino unico, un’atmosfera antica e semplice. Mi piace tantissimo.

  9. Conosco Ostuni di fama proprio grazie alla sua bellezza: il suo candore bianco è a dir poco leggendario! Adoro le cittadine come questa, hanno un sapore antico e una storia tutta da scoprire!

    1. Tutte le città bianche della Valle d’Itria sono incredibilmente affascinanti proprio per questo loro candore abbagliante sotto il sole dell’estate

  10. Ho sempre amato moltissimo Ostuni, sono stata spesso quando ho abitato in Puglia e sono ritornata quasi tutte le volte che mi ritrovavo in regione anche dopo essermi trasferita. Non sapevo la curiosità delle mura con funzione “antibatterica” contro la peste.

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