Dopo il Deserto di Atacama, proseguiamo il nostro viaggio a sud per esplorare la Patagonia cilena. Passeremo poi in Argentina fino all’estrema punta del continente.
Dal finestrino dell’aereo che da Santiago ci porta a Punta Arenas, guardo il sole sorgere dietro le nuvole, sotto di noi svettano le cime innevate delle Ande.
L’emozione è grandissima, sto concretizzando un sogno nato tra le pagine del libro di Bruce Chatwin, che si intitola appunto “In Patagonia”, compiendo un viaggio epico.
La Patagonia è da sempre un luogo evocativo, una terra aspra dai confini labili dove hanno scelto di vivere coloro che volevano essere dimenticati o che avevano qualcosa da dimenticare.
La Patagonia cilena ha paesaggi verdi fatti di montagne, laghi , cascate e spazi sconfinati di arbusti battuti dal vento.
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Patagonia cilena: il fascino Puerto Natales tra fiordi e montagne
Abbiamo noleggiato l’auto tramite in operatore trovato sul web. La nostra idea è quella di passare dalla Patagonia cilena a quella argentina e Adolfo Gonzales – Southland rent a car – è stato l’unico in grado di procurarci un’auto che potesse attraversare il confine.
Il tratto della mitica Carrettera Austral – La Ruta 9 – che imbocchiamo a Punta Arenas, si chiama Ruta del Fin del Mundo. Stiamo davvero iniziando a esplorare questa parte di mondo dall’altro capo del mondo!
Ci troviamo nella regione chiamata Ultima Esperancia, un altro nome che solletica l’immaginario dell’avventura e rende perfettamente l’idea di quello che pensavano i primi pionieri di questa terra flagellata dal vento e popolata di misteri e leggende.
L’atmosfera ha qualcosa di magico: nuvole basse, cielo terso e alberi piegati dal vento. Tentiamo di raggiungere la Pinguinera del Seno Otway ma purtroppo i pinguini questa stagione non si sono ancora presentati .
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Lungo i circa 200 chilometri che ci separano da Puerto Natales attraversiamo estesi allevamenti di pecore che sembrano sperduti nel nulla infinito. Ogni tanto il tetto rosso di qualche “estancia” interrompe il brullo della prateria .
Puerto Natales
Puerto Natale ha il fascino di una città di frontiera, in una posizione straordinaria di fronte all’intrico di fiordi dove, secondo la leggenda, vagano ancora gli spiriti dei marinai intrappolati nella nebbia mentre il vento porta con sé le loro urla.
Il lungomare costeggia il Canale Senoret e lo sguardo raggiunge dall’altro lato i ghiacciai Balmaceda e Serrano raggiungibili anche con escursioni in barca.
Il vecchio molo di Puerto Natales, il Muelle Historico, è praticamente un’icona della Patagonia cilena. Le file parallele di pali di legno consumati dalla salsedine e abitati dai gabbiani, che si spingono verso i ghiacciai, sono di una bellezza disarmante.
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Poco oltre, il moderno Monumento al Vento, celebra un elemento che è una costante del viaggio in Patagonia. Staffilate gelide arrivano all’improvviso così violente da divellere le portiere dell’auto se non si presta attenzione. E poi c’è il rombo che sembra inseguirci lungo le strade polverose come se fosse il rumore di un camion.
Proseguiamo la passeggiata tra case colorate e vecchi lodge fino all’entrata della città dominato dalla gigantesca riproduzione del Milodón. Si tratta di un animale preistorico ritrovato in zona che spinge il protagonista del libro di Chatwin a raggiungere la Patagonia dopo aver trovato un pezzetto di pelle irto di peli nella vetrinetta della nonna. La caverna originale, la Cueva dal Milódon, si trova ad una ventina di chilometri dalla città ma decidiamo di non visitarla: dopotutto per me è solo il simbolo del desiderio di scoperta.
Dalle grandi vetrate del bellissimo Hotel Remota osservo l’erba alta piegarsi al vento, l’acqua del Seno de Ultima Esperancia ha il colore dell’acciaio. le nuvole lenticolari sfilano nel cielo terso: ci sarà ancora vento, ma questo lo sapevamo già.
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Ci concediamo una cena al Singular Hotel, un locale molo suggestivo ricavato in un ex stabilimento di inscatolamento della carne.
Parco del Torres del Paine
Giovedì 26 Novembre
Il Parque National Torres del Paine, è considerato il più bello del Sud America. Le guglie di granito che svettano a 2000 metri sono uno spettacolo incomparabile soprattutto se si ha la fortuna di poterle ammirare senza le nuvole che molto spesso ne nascono la cima. Il clima della Patagonia cilena è imprevedibile: si dice che si possono avvicendare le quattro stagioni nell’arco di una sola giornata.
Accompagnati dal solito implacabile vento gelido, iniziamo la nostra escursione di un giorno al Torres del Paine.
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Lungo la strada avvistiamo dei condor che volteggiano sulle nostre teste, poco dopo un armadillo ci attraversa la strada. Incontriamo pecore rotonde di lana con i loro agnellini, mucche e vitelli che pascolano liberi seguendo il ritmo della natura.
Poco dopo l’entrata del parco iniziamo a vedere i guanachi, i tipici mammiferi della Patagonia. Sono in gruppo, alcuni attraversano la strada, due giovani esemplari saltano la recinzione con un’agilità sorprendente, i maschi lottano tra di loro e alcune femmine hanno i piccoli. E’ vero che qui è primavera!
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La strada sterrata si addentra nel Parco con scorci stupendi. le Torri del Paine svettano prepotenti anche se sempre coperte da una nuvoletta.
Ci fermiamo al Lago Sarmiento che, non avendo emissari, ha un’acqua con un’alta concentrazione di sale che in alcuni punti crea una crosta simile al corallo.
Poco più avanti la cascata del Salto Grande, raggiungibile con una breve passeggiata a piedi, mette in comunicazione il lago Nordenskjold con il lago Pehoè.
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Costeggiamo il lago per un lungo tratto, l’acqua ha il colore lattiginoso tipico dei ghiacciai. Poi il tempo muta all’improvviso e il lago diventa di un blu sorprendente che contrasta con il verde intenso degli alberi. Le Torri, adesso quasi completamente visibili, si stagliano contro un cielo limpidissimo.
Ma non è finita. Ci avviciniamo al Lago Grey e già dalla macchina iniziamo a scorgere gli iceberg. E’ la prima volta che li vedo: ancora una grande emozione! Con una camminata raggiungiamo la spiaggia e sfidiamo il vendo gelido per arrivare sulla riva del lago. Sull’acqua gelida galleggiano piccoli blocchi di ghiaccio di un colore blu intenso. Proseguendo oltre la spiaggia si potrebbe arrivare al ghiacciaio ma fa molto freddo e preferiamo tornare senza smettere di stupirci. Ancora il vento, filo conduttore di questo viaggio dai deserti del Nord alla Patagonia.
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All’interno del Parco stiamo percorrendo un anello – all’entrata si possono chiedere le mappe – e nel tornare costeggiamo il Lago el Toro. Ancora un paesaggio bellissimo tra l’azzurro del cielo e il verde dell’acqua.
Per gli amanti del trekking all’interno del Parco ci sono numerosi percorsi , tra cui il famoso “circuito W” che richiedono parecchi giorni.
Domani lasceremo la Patagonia cilena: destinazione Argentina!
Le foto del tuo articolo sono stupende! Sembrano quelle che tanto volentieri si scaricano da internet per impostarle come salvaschermo del PC del lavoro, così da rendere le ore in ufficio piu piacevoli..ammetto che però non sono sicura che la Patagonia sia un luogo che mi piacerebbe visitare: paesaggi stupendi, su questo siamo d’accordo..ma il freddo?
Grazie Barbara per i complimenti. Il freddo in estate non è insopportabile e il vento fa parte del fascino del paesaggio!
Ciao Antonella, non avevo mai preso in considerazione la Patagonia fino ad ora perché di solito quando guardo il mappamondo… guardo sempre verso est 😉 però il tuo articolo mi ha incuriosita molto. Le foto che hai pubblicato sono bellissime e mi fanno pensare che sarebbe una meta da approfondire. La lista dei paesi da visitare è eternamente lunga, ma chissà! Mai dire mai 🙂
Ciao Elisa, pensa che invece io guardo molto poco a Est… vedi che il nostro incontro “s’ha da fare”!
Luoghi di straordinaria bellezza, impegnativi con una pupa di 5 anni. Aspetteremo ancora qualche annetto, in modo da poter fare anche qualche percorso per rimanere estasiati dai panorami naturali. Foto stupende!
decisamente non adatti ad una bimba piccola! Aspetta che cresca
La patagonia è sempre nel mio cassetto, ma come ti ho già detto la volta scorsa, il freddo mi blocca. Intanto mi godo il viaggio virtuale attraverso i tuoi racconti e le tue bellissime foto
Anche io pensavo la Patagonia come una terra gelida, in realtà a Dicembre, ovvero all’inzio dell’estate, non era freddissimo. Però il vento è molto forte
Che paesaggi meravigliosi! Simpatica la location dell’hotel.. mi piacerebbe moltissimo un giorno visitare quei luoghi <3
la vera terra di frontiera
Wow! E’ il mio viaggio da sogno al momento…e dopo aver letto il tuo post non tralascerò certo questo parco….che paesaggi!
Per fare il giro in macchina e qualche piccola passeggiata un giorno all’interno del Torres del Paine è sufficiente ma se vuoi fare un pò di trekking devi prevedere qualche giorno, dicono che ci siano percorsi strepitosi
Sto valutando se riuscre ad andare in Cile a Ottobre! Mi piacerebbe da matti arrivare in Patagonia dal lato cileno.
E’ abbastanza diversa dalla Patagonia argentina. In ottobre sarai verso la fine dell’inverno e le giornate si allungano. Ti piacerà vedrai
Questo post mi ha fatto sognare. La Patagonia è una terra che voglio vedere da moltissimi anni, mi affascinano i suoi climi (anche qui a Melbourne abbiamo le “quattro stagioni in un giorno”! ^_^) e i suoi animali. Ma non avevo pensato che anche per vedere i pinguini, giustamente, bisogna aspettare la stagione giusta! Pensa che un tempo ne avevo adottato uno a distanza proprio di quella regione. Il responsabile del programma della colonia mi mandava tutti gli aggiornamenti sui loro spostamenti, era bellissimo *_*
che carino il pinguino a distanza!! Purtroppo i cambiamenti climatici stanno sconvolgendo anche le abitudini dei pinguini e quella grossa colonia è quasi scomparsa
La Patagonia mi affascina in modo esorbitante, mi emoziono solo a guardare le foto di quella natura selvaggia! Però ancora non è arrivato il momento.
Hai detto una cosa molto vera, quando sarà il momento sentirai il richiamo e non potrai fare a meno di partire!
Che spettacolo, sono stata in Cile lo scorso anno ma mi sono concentrata sulla parte nord e centrale, arrivando solo a sfiorare la Patagonia. Ci tornerò sicuramente perché mi sono innamorata del paese e dei suoi paesaggi. Splendide foto!
grazie! anche io mi sono innamorata del Cile, il Nord ha spettacoli incredibili
Mi hai riportato alla mente le atmosfere che hai descritto benissimo 🙂 di questo viaggio che mi ha stregato e che ho ancora nel cuore. Io come te ho attraversato il confine ma al contrario, senza però riuscire ad arrivare a Punta Arenas per mancanza di giorni. Sarà un ottimo motivo per ritornare <3
si, ho letto il tuo post. Quindi io devo fare il trekking sul Perito Moreno e tu devi arrivare a Punta Arenas. Dobbiamo entrambe tornare!
Queste atmosfere mi hanno fatta sciogliere. Sognavo di andare in Cile solo per prendere un volo per le Falkland, ma vedo che la Patagonia cilena non è meno bella di quella argentina!
La parte cilena della Patagonia è meravigliosa, territori aspri e ostili da veri pionieri
Mi fai sognare! Più leggo i tuoi racconti sulla Patagonia, più sono certa che l’amerei con tutto il cuore. Spero di poter organizzare per il prossimo inverno. Quanti giorni è durato il tuo viaggio?
che bello farti sognare Virginia! Il viaggio è durato tre settimane tra fine Novembre e inizio dicembre ma abbiamo fatto la prima settimana al Nord, nel deserto di Atacama. Per la Patagonia sia cilena che argentina, te ne bastano anche due
Leggere di questi luoghi, ti giuro, mi ha fatto battere il cuore. Ci sono certi posti che, prima o poi, andrebbero visitati a tutti i costi e questo è assolutamente uno di quelli. Meraviglia assoluta!
La natura in tutta la sua potenza! Quando ci penso mi emoziono ancora al ricordo
Che meraviglia!! La Patagonia mi piacerebbe davvero tanto. Vorrei fare un reportage fotografico laggiù tra quei bellissimi paesaggi. Dici che in 10 giorni si può organizzare un otr fatto bene?
Credo che se ti organizzi bene le tappe, 10 giorni siano sufficienti per la Patagonia. Non riuscirai però a fare trekking al Torres del Paine.
Ciao Antonella, complimenti per l’articolo, stiamo valutando il Cile come meta per il prossimo Marzo, salteremo Atacama (l’ho già visto quando sono andata in Bolivia) ma ci dedicheremo al Sud. Siamo indecisi se noleggiare l’auto o muoverci in autobus. Tu cosa ci consigli, le strade sono buone? Grazie!
Noi abbiamo noleggiato l’auto a Punta Arenas e abbiamo fatto la zona di Puerto Natales e Torres del Paine. Le strade sono bellissime, nessun problema però era Novembre quindi inizio estate, per Marzo valuta le condizioni climatiche. Con l’autobus abbiamo fatto la tratta da Ushuaia a Punta Arenas al ritorno, anche quella è una bella esperienza ma i tempi si dilatano e non ci si può fermare dove si vuole.
Poter visitare la Patagonia è uno dei miei grandi sogni e il tuo post mi ha ulteriormente convinta che è il caso che mi dia una mossa ad organizzarmi. I paesaggi lasciano senza fiato e non vedo l’ora di fare del buon trekking
Il trekking al Torres del Paine deve essere spettacolare
Ciao! Bellissimo post, sappi che in questo momento sto guardando dei voli per il Cile e ti riterrò personalmente responsabile:D! Grazie per l’ispirazione!
ah ah bellissimo! Fammi sapere poi del tuo viaggio
Bellissimo post, come al solito! Non sono mai stata in sud America e mi piacerebbe tanto, soprattutto visitare la Patagonia <3 dove la Terra finisce
In effetti trovarsi sulla strada della Fin del Mundo fa un certo effetto! E’ stato un viaggio indimenticabile
Un articolo che fa sognare ad occhi aperti *.* Nel mio soggiorno in Argentina non ho avuto modo di visitare la Patagonia e dovrò rimediare assolutamente aggiungendoci anche quella Cilena!
La Patagonia mi ha conquistato in ogni suo aspetto!
La Patagonia è una destinazione che ho in mente da tantissimo tempo e che ancora non sono riuscita a visitare. Pensa che doveva essere il mio viaggio di nozze nel 2015, ma per vari motivi è saltato tutto. Ma ho giurato a me stessa che prima o poi ci andrò!
ma dai! Noi ci siamo andati proprio nel novembre del 2015, magari ci saremmo incontrati!
Ma dai! Pensa che noi ci siamo andati proprio nel 2015, magari ci saremmo incontrati!!
Questi paesaggi sono fantastici ! Sarò banale perché lo hanno già scritto in molti ma mi hai fatto davvero sognare.
Le atmosfere selvagge della Patagonia sono tra i miei ricordi di viaggi più belli, ogni tanto vado a rivedermi le foto ed è come se sentissi di nuovo quel vento freddo e la sensazione di estrema libertà che ho provato alla fine del mondo.
Fantastico. Anche a me piacerebbe un sacco vedere gli iceberg! Peccato esserti persa i pinguini. Ma suppongo arrivino in zona quando il clima si fa un po’ ingestibile :S
Il viaggio in Patagonia è stato veramente indimenticabile, se penso al momento in cui ho visto gli iceberg per la prima volta, mi batte ancora il cuore
ciao volevo sapere se e’ consigliabile per viaggiare in cile cambiare denaro nella moneta locale o se si puo’ viaggiare con i dollari.
grazie mille
Ciao, noi abbiamo portato dollari dall’Italia e abbiamo cambiato sul posto piccole somme per volta. Negli hotel hanno quasi sempre la possibilità di cambiare