Remedios è una piccola cittadina nella Provincia di Santa Clara. Perdersi tra le sue strade acciottolate e tranquille è come fare un salto nel tempo e vivere una parentesi di lentezza respirando la Cuba più autentica.
Le bellissime case coloniali dalle grate elaborate, risplendono nei loro colori luminosi. Sotto il sole implacabile del Caribe, i portici della piazza principale sono un riparo ombroso e silenzioso.
Dopo il nostro on the road dell’isola, abbiamo fatto una piccola pausa a Remedios prima di tuffarci nelle acque trasparenti di Cayo Santa Maria. Quei due giorni sonnolenti fatti di chiacchiere e incontri casuali, caffé e mojitos, sono tra i ricordi più dolci del viaggio a Cuba.
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Remedios, l’ultimo paradiso
Spesso definita la sorella minore di Trinidad, Remedios è rimasta al di fuori dei principali percorsi turistici di Cuba. Ha quindi mantenuto un’atmosfera genuina che la rende incredibilmente affascinante e assolutamente reale.
Sembra che Remedios sia l’ottava dopo le sette città coloniali fondate dal conquistador spagnolo Diego Velasquez, colui che sbarcato a Cuba al seguito di Colombo disse: “ E’ l’isola più bella che occhi umani abbiano visto.”
Si trova arretrata rispetto alla costa per evitare le razzie dei pirati e conserva un impianto tipicamente coloniale con la grande piazza circondata da palazzi, a fare da fulcro.
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Le strade sono pressoché deserte, ogni tanto si incontra qualche bicicletta, un carretto trainato da cavalli al rientro dalla campagna. In un’immagine tipicamente cubana, meccanici fantasiosi fanno del loro meglio per tenere in vita le vecchie auto americane degli anni ’50 che continuano miracolosamente a circolare ricoperte da incalcolabili mani di vernice.
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E’ una bellezza che arriva dritta al cuore, quella di Remedios, fatta di colori sgargianti e portoni fatiscenti. Mi piace sbirciare all’interno delle case, tra le ante socchiuse per ripararsi dalla calura pomeridiana. I pavimenti a scacchi di maioliche spagnole, le sedie a dondolo impagliate, i tavolini bassi con le foto di famiglia sono istantanee di vita vissuta.
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Al tramonto, quando i raggi obliqui del sole accendono la città di una luce languida, Remedios prende vita. Nei giardini della piazza si formano capannelli di anziani e i bambini si rincorrono sulla piazza.
Per il resto si attende la vigilia di Natale quando il famoso Festival de la Parrandas e la sfida dei carri allegorici richiamano gente da ogni dove e riempiono le strade di luci, colori e fuochi di artificio.
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Sulla Piazza José Martì, caso unico a Cuba, si affacciano due chiese. Nuestra Señora del Buen Viaje è chiusa da tempo mentre la Iglesia de San Juan Bautista conserva al suo interno ben tredici altari dorati. Sono stati ritrovati recentemente, nascosti dall’intonaco perché non fossero saccheggiati. Una signora gentile, mentre sistema i fiori sull’altare ci indica una statua della Vergine Maria incinta. Ci spiega con orgoglio che è la sola esistente al mondo.
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I ricordi della Revolución
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I turisti sono così pochi che la gente si ferma a salutarci e a chiederci da dove veniamo. Un signore anziano guarda attraverso la grata della sua casa, ci sorride e ci invita ad entrare. Si capisce che ha voglia di parlare e di raccontare. Prima di diventare una guida turistica, lui ha combattuto per la Revolución, era nella colonna del Che. E allora partono i ricordi, con la voce tremante e gli occhi quasi lucidi descrive quei giorni, ci sono frasi che capiamo a malapena ma il concetto è chiaro. Gli ideali di quel periodo erano evidenti e condivisi, si lottava per un futuro migliore.
E poi ci dice di Camilo Cienfuego, il fedele amico di Castro; ci bisbiglia della sua morte misteriosa, del suo aereo caduto nell’Atlantico e mai più ritrovato. Lui è convinto che lo abbiano volutamente ucciso i nemici della rivoluzione.
Ma cosa è rimasto di quel fuoco che ardeva negli animi e spingeva i contadini a radunarsi sulla Sierra e combattere al fianco di Fidel ? Un enorme disincanto. E mentre l’anziano signore apre la scatola con le foto e ci mostra un giovane ragazzo in divisa verde e dice ” Soy yo!” provo un fortissimo dolore per un paese che si deve confrontare ogni giorno con la sua grandezza e con la sua miseria.
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Remedios, la sua lentezza, la sua bellezza e la sua decadenza sono per me il simbolo di Cuba che, illusa e disillusa continua a credere nel sogno.
Remedios, dove alloggiare
Di solito a Remedios si resta pochi giorni, è spesso una tappa di trasferimento prima delle spiagge di polvere bianca dei Cayos, distanti meno di cento chilometri.
La casa partucular dove abbiamo dormito, la Villa Colonial Frank y Arelis, è forse le più bella della città. La struttura in stile coloniale ha camere confortevoli e un patio ombreggiato dove trascorrere le ore più calde. Come tutte le case cubane si sviluppa in profondità, dopo un grande ambiente che funge da entrata, ci si trova nella sala da pranzo con arredi originali e suppellettili d’epoca.
La colazione a la cena sono preparate con ottimi ingredienti dai padroni di casa, gentilissimi e molto ospitali. Ci raccontano del loro figlio che è medico e che si è trasferito in America, lo stipendio di Cuba non permette di vivere. Lo dicono con gli occhi tristi, quasi a scusarsi. Eppure, la sanità cubana è una delle migliori al mondo e i medici che ci hanno aiutato durante la pandemia arrivavano proprio da Cuba.
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Una volta raggiunto il resort del Cayo, tra il vociare dei turisti in fila davanti al barbecue, ho provato una nostalgia infinita per il patio silenzioso di Frank, per le strade assolate di Remedios, per quella sensazione di tempo dilatato che solo a Cuba si riesce a provare.
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Non sono mai stata a Cuba, ma se provo a immaginarla, mi viene in mente proprio un posto come Remedios. Sembra che il tempo si sia fermato, e in effetti forse è proprio così per certi versi. Mi ha molto colpita il fatto che la gente per strada sia curiosa di sapere da dove vengono i visitatori, e che apra le porte di casa per accoglierli e per raccontare del passato. Un valore aggiunto che raramente si trova in viaggio.
E’ una bella immagina dell’isola, rappresenta la sua bellezza languida, la sua architettura coloniale e la sua anima accogliente e malinconica
Ecco i posti che preferisco. Quelli che non accolgono migliaia di turisti senza sapere come gestirli. Sono ammaliata dalla dolcezza che sprigiona questo paese. Qui il tempo sembra davvero scorrere lento e sinuoso, senza stress.
E’ l’anima di Cuba, fatta di strade assolate e silenziose e incontri casuali che ti toccano l’anima
Anto che immagini meravigliose, mi hai riportato alla mente l’anima di questa bella isola, e poi il tuo racconto ha completato il tutto, la bellezza, e il ritmo lento ancora oggi come ieri
Ho lasciato un pezzetto di cuore a Cuba tantissimi anni fa quando ci sono andata per la prima volta e il secondo recente viaggio non ha fatto cha acuire la nostalgia
É incredibile come qui il tempo sembra essersi letteralmente congelato e tutto pare uscito direttamente dai racconti dei conquistadores: la pace che si respira è incredibile e l’atmosfera è più autentica che mai.
Un pò tutto a Cuba sembra essere congelato in un tempo lontano ma Remedios ha un fascino particolare fatto di sole e di lentezza
Leggendo il tuo racconto ho quasi l’impressione di viaggiare indietro nel tempo fino a epoche lontanissime. Rimango sempre folgorata dalle tue foto. Spero di non essere ripetitiva, ancora tanti complimenti.
Grazie, i tuoi complimenti mi rendono molto orgogliosa. Il merito però è di Cuba che è un set perfetto per ogni fotografo
Questo angolo di Cuba sembra davvero sospeso nel tempo. Non so come sia il resto dell’isola, ma Remedios rappresenta la Cuba della mia immaginazione!
E’ un pò l’essenza di Cuba la cittadina di Remedios: silenziosa, sonnolenta e di una bellezza disarmante
Le foto che hai condiviso sono stupende evocano perfettamente la vera atmosfera del luogo. Purtroppo non andrò a Cuba nell’immediato perchè poi per almeno 5 anni non mi farebbero entrare negli States, ma se non ci fosse questo “problema” sarebbe una delle mete sudamericane che preferirei.
I cubani sono ben consapevoli di questo “problema” e ai turisti fanno la cortesia di non timbrare il passaporto.
Cuba è una destinazione che non riesce a convincermi del tutto, ma ha un’atmosfera che invece merita tutta la mia attenzione e il ritmo lento sembra davvero un plus. Bellissime foto
se pensi solo al mare, seppure bellissimo, concordo con il tuo scetticismo. La natura, le città e la gente invece ti conquisteranno al primo istante
Non sono mai stata a cuba ma il quadro che dipingi di Remedios mi ha letteralmente rapita, le tue atmosfere, il sole caldo, i ritmi lenti, sono sensazioni che vorrei provare sulla mia pelle. Nel tuo racconto ne go avuto un piccolo ma caldo assaggio. Vorrei partire anche adesso che fuori dalla mia finestra è grigio e piove.
Ci sono diverse cittadine dal fascino languido a Cuba, anche l’Avana stessa seppure con dimensioni diverse è di una bellezza strepitosa. La fortuna di Remedios è il suo isolamento, l’aria che si respira è davvero autentica