Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell’Umanità

Saint Emilion le vigne del bordeaux

Articolo aggiornato il 10 Febbraio 2024

I vigneti di Saint-Emilion e il suo borgo  medievale  sono stati definiti dall’Unesco un notevole esempio di paesaggio viticolo storico rimasto intatto”.

Dal 1999, insieme agli altri otto comuni della Giurisdizione, i 5.000 ettari di vigna che circondano Saint-Emilion sono considerati  Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La tradizione vitivinicola risale all’epoca romana e la tradizione della vigna da allora non ha mai abbandonato queste terre.

Il lavoro dei viticoltori della zona che dato forma al paesaggio, continua a preservare questo territorio unico al mondo fatto di vigne, chiese e vecchi mulini.

Sui pendii delle colline si estendono a perdita d’occhio ordinati filari di vigne che alla luce autunnale si tingono di giallo e di rosso.

All’ombra  del famoso campanile di Saint-Emilion si concentra un numero impressionante di “Domaines” che producono uno dei vini migliori del mondo, rigorosamente controllato e classificato.

Le proprietà, di solito piuttosto piccole dato che derivano dalla suddivisione medioevale del terreno, si chiamano Chateaux anche se le case padronali non sono propriamente dei castelli ma piuttosto delle imponenti ville di campagna.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Percorrendo una delle tante “strade del vino ” che attraversano i vigneti di Saint-Emilion lasciatevi tentare dalla visita delle cantine per capirne un pò di più su questo straordinario bordeaux.

Saint-Emilion è una AOC ( (Appellation d’Origine Contrôlée, paragonabile al nostro DOC) che designa un vino rosso fermo facente parte dei vini di Bordeaux.

Questa denominazione, che si applica a nove comuni che coprono una superficie di circa 75 chilometri quadrati sulla riva destra della Dordogna, è valida sia per il Saint-Emilion che per il Saint-Emilion grand cru.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Entrambi sono costituiti per il 78% da uve di merlot e per il resto da cabernet franc e cabernet sauvignon. Il grand cru, deve rispettare regole più rigide in termini di produzione e invecchiamento.

I vitigni del Saint-Emilion si trovano si di un altopiano solcato da profondi valloni, simili se vogliamo alle nostre Langhe.

Le caratteristiche organolettiche del terreno cambiano a seconda degli appezzamenti, il suolo può essere più o meno argilloso, calcareo o sabbioso. La diversa esposizione al sole tra i terreni terrazzati e quelli collinari, la vegetazione e i corsi d’acqua regalano ad ogni vino una sfumatura diversa.

Grazie al microclima creato dalla vicinanza dell’Oceano Atlantico, gli inverni sono relativamente protetti e le estati mai eccessivamente secche.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Una complicata classifica, che viene modificata ogni dieci anni, suddivide le produzioni di grand cru in quattro diverse categorie.

I bordeaux di Saint-Emilion hanno una struttura piuttosto tannica dagli aromi complessi. La scelta è davvero enorme e  pur non essendo grandi intenditori è emozionante incantarsi  davanti a un calice di vino color rosso rubino. Assaggiandolo  ad occhi chiusi si riescono a percepire gli aromi di frutti rossi, more, ribes e fragole di bosco tipici del merlot, a cui segue l’elegante persistenza del sauvignon in un accordo perfetto di profumi e sapori.

Saint-Emilion non è solo vino.  Il villaggio medievale, annidato su un promontorio roccioso è davvero incantevole. Il suo centro storico, al pari dei vigneti che lo circondano, è Patrimonio Unesco.

Lungo le stradine sinuose dal pavimento acciottolato si susseguono negozi che espongono in vetrina bottiglie millesimate dai prezzi astronomici,  bicchieri e caraffe  di cristallo che permettono di gustare al meglio il prezioso vino della zona. Se non siete appassionati di vino ma vi piacciono i dolci, l’altra specialità di Saint-Emilion sono i deliziosi macarons.

All’entrata del paese rimane ancora un pezzo di muro di quello che era un convento dominicano con le grandi bifore vuote alla suggestiva luce del crepuscolo.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Arrampicatevi per le vie lastricate e costeggiate da dimore storiche, fino alla Place du Clocher. Il campanile è visibile da ogni angolo della campagna , da qui si gode una bella vista sulla piazza e sui vicoli sottostanti.

Nel chiostro di un ex convento francescano, le Cloître des Cordeliers, assaggiate i vini frizzanti prodotti nelle cantine sottostanti.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

Infine, visitate il bel chiostro della Collégiale. Passando davanti al lavatoio scoprirete che le fontane erano due. Una per i ricchi ,al coperto, e una per le famiglie povere senza riparo e soprattutto separata dalla precedente perché l’acqua del bucato non mescolasse i ceti..

Godetevi questa magnifica campagna che la luce del tramonto tinge di viola. Quando il sole scompare il bordeaux di Saint-Emilion riempie i  calici e riscalda i cuori.

Saint-Emilion e suoi vigneti patrimonio dell'Umanità

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6 Risposte
  1. Molto tecnico questo post. Non bevo quindi non conosco i vini. Ho visto Saint Emilion sotto pioggia battente . Molto turistica,villaggio molto ben conservato, ma non mi ha emozionato come credevo. Se vuoi leggi anche il mio post per confrontarsi.

    1. Antomaio

      Condivido il fatto che il villaggio di Saint Emilion non sia particolarmente emozionante proprio perchè troppo perfetto ma ho adorato l’atmosfera dell’autunno, delle vigne e soprattutto del vino!

  2. Ultimamente io mi sto appassionando sempre più ai vigneti e al buon vino. L’atmosfera che si respira qui è incredibile, posso immaginare solo il profumo del vino che inonda l’aria!

    1. Antomaio

      Anche io mi sto appassionando al vino! E’ un mondo intricatissimo, ricco di tecnica e informazioni. Ne ho fatto un piccolo assaggio e mi sono molto divertita

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