A Milano, un Museo Diffuso consente di ripercorrere gli avvenimenti tragici del terrorismo nei luoghi esatti in cui avvennero. Una mappa interattiva disponibile sul sito del Comune di Milano con le vie delle stragi e i nomi delle vittime. Perché ogni nome è una vita e ogni luogo una storia.
Il sito “Milano, le stragi e il terrorismo – Museo Diffuso Urbano”, è dedicato a tutte le vittime perché non se ne perda la memoria. Un racconto degli eventi tragici che colpirono la città di Milano e segnarono profondamente la sua gente e i suoi luoghi.
Sono particolarmente emozionata nel parlare di questa iniziativa perché toccata da vicino dall’immane tragedia che è stata la bomba di Piazza Fontana. Mio zio è una delle vittime, sopravvissuto alla strage e morto dopo alcuni anni per le conseguenze terribili che l’attentato ha lasciato nel suo corpo e nella sua mente.
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Vedere per capire e non dimenticare
La storia di Milano in quegli anni, è lacerata da profondi conflitti sociali. Le stragi, gli attentati e gli omicidi nascono da ideologie diverse ma sono accomunati da un clima di fortissimo scontro politico. Non è un caso se proprio a Milano vedono la nascita i movimenti di estrema sinistra come le BR così come i gruppi Neofascisti. Lo scontro di piazza e la violenza politica fanno parte della quotidianità dei milanesi di quegli anni ed è giusto che oggi siano la memoria collettiva di chi in questa città a scelto di viverci.
Non è facile raccontare di quegli anni a Milano che vive dolorosamente i grandi cambiamenti che l’hanno portata ad essere oggi un importante snodo europeo.
Le sirene delle grandi fabbriche, lo sferragliare dei tram, il cabaret di Gaber e poi gli slogan pubblicitari, le banche, l’era del digitale: una storia fatta di persone.
Ed è proprio alla memoria delle persone, giornalisti, magistrati, poliziotti e gente comune, che hanno pagato a caro prezzo il loro impegno, che Milano dedica questo Museo.
Il Museo Diffuso Urbano di Milano
Cliccando sulla mappa di Milano si apre una scheda che spiega i fatti avvenuti e soprattutto racconta la storia delle vittime.
Così ricorderemo che il Giudice Alessandrini venne ucciso il 29 gennaio 1978, tra Viale Umbria e Via Muratori dopo aver parcheggiato la macchina con cui aveva accompagnato il figlio a scuola. Da lì sarebbe andato a piedi a Palazzo di Giustizia.
Walter Tobagi cadde nel 1980 il giorno dopo aver pronunciato al circolo della stampa una frase premonitrice:” chissà a chi toccherà la prossima volta”.
Sono tante le tappe della memoria che è doveroso fare cliccando semplicemente sulla piantina di Milano.
Nomi che ricorderemo perché ne abbiamo sentito parlare, o perché se parla ancora adesso. Luoghi che resteranno per sempre segnati da ciò che lì avvenne. Da Via Palestro a Piazza Fontana; da via Fatebenefratelli sede della Questura a via Cherubini dove venne assassinato il Commissario Calabresi.
L’obiettivo del Comune di Milano è di arricchire questo Museo Urbano e Diffuso con totem e iscrizioni nei luoghi simbolo degli anni di piombo a Milano.
Il sito Milano è memoria, è dedicato ad Antonio Iosa, gambizzato dalle BR nel 1980 ed è nato grazie alla volontà e all’impegno dell’Associazione Italiana Vittime del terrorismo e all’Associazione Piazza Fontana.
L’obiettivo è quello di tenere in vita tutte le vittime da quelle della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura nel 1969 a quelle di Via Palestro del 1993.
Non lo conoscevo proprio e dato che Milano sta a uno schioppo da me perché non cogliere l’occasione di visitare la città e anche questi luoghi di memoria? Quando tornerò dai viaggi estivi lo visiterò sicuramente questo museo diffuso!
E’ ancora un progetto in divenire ma mi sembra importante per la memoria storica della città
Un museo di questo tipo è sicuramente interessante per chiunque, ma per te, che hai perduto una persona cara in quella strage, la visita deve essere stata una esperienza molto toccante!
E’ in realtà un museo virtuale ed è interessante perchè ripercorre nei luoghi, gli avvenimenti che hanno segnato la città di Milano nei suoi anni più duri